sabato 13 febbraio 2016

BERTOLASO PER IL CENTRODESTRA STAVOLTA FORSE NON SI VA AL MARE

Guido Bertolaso a Viareggio.jpg

Francamente non ci speravo che il centrodestra avrebbe partorito un nome decente per le elezioni a Roma.  Marchini non mi convinceva l'altra volta, e nemmeno ora. Quando poi la pur brava Meloni ha tirato fuori il nome della Dalla Chiesa, ho pensato che eravamo alle solite .
Invece alla fine è uscito, e pare che sia definitivo, il nome di Bertolaso.
Un uomo difficile, con spigolosità non piccole, ma che secondo me non fece male nel difficilissimo ruolo di capo della Protezione Civile (dove fu scelto da Berlusconi nel 2001 ma confermato da Prodi ne 2006...). Sappiamo bene tutte le polemiche e le critiche successive al terremoto dell'Aquila, ma sappiamo anche come l'andamento processuale di quella tragica vicenda abbia visto alla fine l'assoluzione dei componenti della Commissione Grandi Rischi. E poi, non credo alle persone perfette, che non sbagliano mai. Mi acconto di persone capaci, con il coraggio di decidere. Bertolaso mi sembra uno così.
Mi sa che stavolta non vado al mare.

P.S.
Se poi Giachetti fosse il candidato PD, e arrivasse al ballottaggio con un ortottero, il voto lo darei a lui.



 Il centrodestra ritrova l’intesa: Bertolaso a Roma

di Paola Di Caro

Risultati immagini per ELEZIONI A ROMA 2016

Guido Bertolaso è il candidato del centrodestra per le elezioni comunali di Roma. «Sono onorato, accetto la sfida» ha detto l’ex capo della Protezione civile.
a pagina 15 ROMA Arrivati a un passo dalla rottura, i leader del centrodestra trovano sul filo di lana l’unità perduta e un candidato condiviso: a Roma correrà Guido Bertolaso, per dieci anni capo della Protezione civile, sottosegretario nell’ultimo governo Berlusconi, uomo vicinissimo a Gianni Letta che sempre ha goduto della fiducia del capo di FI che l’ha evocato, voluto e alla fine convinto e imposto agli alleati dopo un lavoro delicato di mediazioni incrociate.
Con una nota congiunta, ieri sera, Berlusconi, Salvini e Meloni hanno infatti chiesto a Bertolaso la disponibilità a guidare da candidato sindaco «un’ampia coalizione di centrodestra aperta anche al contributo delle migliori risorse della società civile, del mondo delle imprese e delle categorie, delle professioni e del volontariato». La risposta di Bertolaso è arrivata da Londra, dove sta seguendo le condizioni di salute della nipotina. Problemi che, sommati alla freddezza con cui era stata accolta la prima proposta di candidatura avanzata qualche settimana fa da Berlusconi lo avevano indotto a farsi da parte.
La situazione oggi però è cambiata: «Grazie al progressivo miglioramento» della salute della bambina e alla ritrovata «tranquillità, accetto questa nuova sfida», dice Bertolaso, che correrà «per ridare decoro e prestigio ad una città ormai ridotta davvero in condizioni di emergenza, per amore di Roma, per la sua storia e per il rispetto che i romani meritano». Ma le condizioni cambiate sono anche e soprattutto politiche. I dubbi su Bertolaso sussurrati da molti nel centrodestra riguardavano soprattutto il rischio che la sua situazione giudiziaria — è coinvolto in due procedimenti: sul G8 alla Maddalena e sul terremoto all’Aquila — lo rendesse attaccabile in campagna elettorale. Nonostante Berlusconi avesse assicurato che i procedimenti sono in via di archiviazione — convinzione diffusa nel centrodestra —, rimaneva la preferenza degli azzurri romani per Marchini, considerato il migliore per sfondare al centro. Ma il veto della Meloni è stato totale: Marchini, secondo Fdi, non avrebbe fatto guadagnare nulla al centrodestra mentre avrebbe fatto perdere molto alle loro liste.
L’ impasse pareva insuperabile, ancor più dopo i «no» che sia Salvini che i berlusconiani hanno pronunciato di fronte alle altre due proposte della Meloni: Fabio Rampelli, e Rita Dalla Chiesa. «No» talmente sonanti da averle fatto minacciare di correre in solitaria, con conseguente rottura della coalizione in tutte le città. É stato a questo punto che Berlusconi ha fatto valere tutto il suo peso e la sua capacità di mediazione. Ha frenato i suoi scalpitanti che non volevano mollare Marchini, che resta in pista (mai, dicono i suoi, ha voluto «perdere la sua identità» facendo accordi con Fdi), e ha convinto sia un dubbioso Salvini che la stessa Meloni (sarà capolista) che, per competere oggi e alle Politiche, si sarebbe dovuta far prevalere su tutto l’unità della coalizione. Con Bertolaso, che ha corteggiato e fatto tornare sui suoi passi: «È il miglior sindaco che Roma possa desiderare per risollevarsi dalla situazione in cui è stata ridotta dall’amministrazione del Pd e della sinistra. È un manager, non un uomo di partito, ma un uomo del fare».
La corsa resta difficile ma «adesso il dado è tratto, pensiamo a prendere voti», dice Gasparri, mentre Francesco Storace per ora non ritira la sua candidatura: «Senza primarie non è il mio candidato. E io non voglio una campagna col codice penale». Appare tranquillo Roberto Giachetti: «Bertolaso è una persona che conosco, competente, ha fatto il subcommissario al Giubileo, ci ho lavorato insieme e ne conosco tutte le qualità» .
Paola Di Caro

1 commento:

  1. Buongiorno Sig.ra/sig.
    Sono un privato che offre prestiti ad un tasso di 2% l'importo varia da 1000€ a 150. 000. 000€. Desidero avere a che fare con gente onesta e degno di fiduce. Se la vostra domanda è seria volete contattarlo per posta elettronica: catherina.lorinza04@gmail.com

    RispondiElimina