SARRI SIGNORE DOPO LA SCONFITTA IMMERITATA. LA JUVE COMPLETA LA RIMONTA E ORA HA UN PUNTO E MEZZO DI VANTAGGIO

 

Alzi la mano chi, alla decima giornata, giù di lì, del girone di andata avrebbe scommesso un euro che la Juventus sarebbe stata in testa a due terzi del campionato. Allora al comando c'era la Roma, con 10 o 11 punti sui bianconeri, inseguita da presso  dal Napoli, l'Inter e la Fiorentina .  Ilario, padrone di Radio Radio, emittente piuttosto diffusa nella capitale, scherniva i pochi opinionisti che osavano predicare prudenza nel dare per sepolta la squdra campione d'Italia. "Se Roma e Napoli quest'anno fanno rientrare la Juventus si devono suicidare ! ...". 
Per fortuna non si hanno notizie dal ponte di Ariccia, e l'unico sangue che è stato versato, riprendendo una infelicissima immagine di Sabatini - non eccelso nella comunicazione - è quello di Garcia, esonerato ( e noi non romanisti lo rimpiangiamo tanto, ché Spalletti ha ben altra marcia). 
Però, da defunta a prima in classifica, ce ne corre !
Ci sono volute 15 vittorie di fila, una enormità. Nella storia solo l'Inter ha fatto meglio, con 17, ma nell'anno 2006/2007, dove la concorrenza o non c'era ( juve in B per calciopoli) o era stata depotenziata (partenze ad handicap di Milan, Lazio e Fiorentina, con ripercussioni sul morale e la campagna acquisti). 
La partita di ieri era palesemente da pari, con le due squadre ben decise a non regalare spazi all'avversaria, preferendo semmai lasciare le cose com'erano e rimandando le sentenze al proseguio del campionato.
In realtà, solo la vittoria del Napoli, con la quale il vantaggio sarebbe diventato di cinque punti, avrebbe potuto valere come minima ipoteca (con la vittoria che porta 3 punti e il pareggio uno solo, le rimonte sono più facili, come si è visto ormai in tante occasioni) , mentre il punto e mezzo attuale (la Juve è ora in vantaggio negli scontri diretti per cui, a parità di punteggio finale, lo scudetto sarebbe suo. Regola ingiusta, specie quando affidata al computo delle reti e non alle vittorie sul campo, ma questa è ) non è nulla a 13 giornate dal termine. 
Oltretutto lo scontro diretto ha confermato l'equilibrio assoluto tra le due squadre. Questo però sminuisce un po' la decantata superiorità di gioco dei partenopei, che l'hanno sì mostrata ma per lo più con le squadre inferiori. Negli scontri diretti, al di là del risultato finale, il Napoli è apparso meno spumeggiante rispetto ai confronti con i team di centro-bassa classifica. 
La Juve di Allegri ormai si conosce : solida nella fase difensiva, più affidata all'individualità in avanti. Non brillante - a me il calcio di Allegri non piace - però efficace.
Chiudo con l'atteggiamento di Sarri a fine partita.
Aveva appena perso lo scontro diretto, con un gol alla fine, oltretutto favorito dalla deviazione dei difensori. C'era di che essere arrabbiati, le sconfitte pesanti e ingiuste sono difficili da digerire (basta farsi un giretto su FB per vedere la rabbia schiumare...) e tra l'altro non è che Sarri sia uno svedese...
Invece si è mostrato sereno, ha detto cose giuste, ed è stato anche capace di sorridere.
Probabilmente la tempesta post Mancini gli è servita.
Ma solo le persone intelligenti imparano dagli errori.
Quindi complimenti.
 

Napoli, Sarri: “C’è delusione, ma sono convinto che questa è una partita che ci farà crescere”

Parla il tecnico azzurro dopo il ko con la Juventus: «Ora avremo tredici finali»

 

 

LAPRESSE

Maurizio Sarri

 

14/02/2016

roberto condio

Perdere al minuto 88 lo scontro diretto che può valere un campionato fa malissimo. Maurizio Sarri, però, non può permettersi di accusare il colpo. Ha il dovere di attutire la botta e di rilanciare la sfida: «Il mio Napoli ha fatto benissimo fino agli 80 metri e gli è mancato qualcosa solo negli ultimi 20. C’è delusione, perché abbiamo perso per una doppia deviazione ma questa, ne sono convinto, è una partita che ci farà crescere. A livello di esperienza ne vale venti».
 


Mica facile assorbire la botta del ko dello Stadium. Ma il tecnico azzurro deve provarci. «Se la mia squadra fa un ragionamento razionale, da questa partita esce rafforzata - assicura -. Loro sono palesemente di un’altra categoria, eppure abbiamo perso per un tiro deviato e la differenza l’ha fatta anche la fortuna. Raramente la Juve in casa ha avuto a disposizione così poche occasioni da gol. La partita ormai era bloccata, loro avevano ormai rinunciato a vincere».  

Poi, però, è arrivato il sinistro di Zaza che ha ribaltato la classifica. E il Napoli s’è visto sorpassare. «Ora avremo tredici finali», dice senza troppa originalità Lorenzo Insigne, ieri alquanto anonimo. Sarri non riesce a farsi condizionare dal risultato finale: «La nostra è stata una grandissima partita a livello di applicazione difensiva. Poi, sì, siamo stati un po’ timidi in fase offensiva. La sfrontatezza non è certo stata quella di altre occasioni. Ma, onestamente, non c’erano le avvisaglie di una nostra sconfitta».