giovedì 3 marzo 2016

TUTTI AD APPLAUDIRE LA GRANDE IDEONA RENZIANA : L'OMICIDIO STRADALE E' LEGGE.



Tutti contenti, tutti ad applaudire. Su Sky  News, che macina notizie a tempo continuato, i conduttori che si alternano usano tutti la stessa espressione : FINALMENTE.
Renzi, uso accarezzare il pelo peggiore della gente come nemmeno Berlusconi si sognava di arrivare, è tutto tronfio dell'ennesima fiducia incassata (a proposito, ma quando si parla di divisioni dei poteri, ci si ricorda qualche volta che, in teoria, il governo ha quello esecutivo e il Parlamento quello legislativo ? E tutte queste fiducie ??) .
Dubito che l'inasprimento delle pene, l'invenzione di una nuova fattispecie di reato porterà a limitare i morti sulle strade, come la legge sul cd. "femminicidio" non ha abbassato le vittime femminili di compagni e/o ex . In genere non accade.
A volte lo fa la prevenzione, e soprattutto una diversa cultura.
La repressione funziona per lo più nelle VERE dittature, perché è a tappeto, stringe talmente tanto la libertà individuale - in pratica la nega - che in effetti, dal punto di vista della sicurezza, dei risultati si ottengono.
Le mezze cose che facciamo noi, servono invece a far fessi gli allocchi, a provare a catturare consenso.
La cosa che veramente mi lascia basito è 'sta storia dell'arresto in flagranza di una persona coinvolta in un incidente purtroppo con esiti mortali, e che per questo motivo, ancorché sobria, non drogata, prodiga nel prestare soccorso, viene arrestata...
Dicono, e spero che sia vero, che comunque per procedere si dovrà contestare comunque una qualche colpa del soggetto privato della libertà, ma sono abbastanza sicuro che gli agenti intervenuti, per non sbagliare, tradurranno la parola obbligatorietà in questo modo : morto = arresto. CI sarà tempo per vedere se esiste veramente una colpa o meno, intanto vai in galera.
Qual è la ratio di una misura del genere ?
Cosa ne pensano quei colleghi vicini al ministro Orlando ? Era impossibile stralciare almeno questo dall'obbrobrio che si andava partorendo ?
Aspetto una risposta, ma per prudenza non tratterrò il respiro.



Il Corriere della Sera - Digital Edition


L’omicidio stradale è legge: carcere fino a 20 anni

Sì con la fiducia. Arresto obbligatorio in flagranza, pene più dure per i pirati e per chi guida sotto effetto di alcol e droga

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ROMA Ci sono voluti quasi cinque letture parlamentari e due voti di fiducia ma alla fine, dopo molte imboscate, è legge il nuovo reato autonomo di omicidio stradale che usa la mano pesantissima con ubriachi e drogati, in caso di fuga del conducente prevede comunque una pena durissima (anche fino a 20 anni di carcere) e stabilisce anche l’arresto obbligatorio in flagranza di chi, sobrio, provoca un incidente mortale.
Dopo questo lungo iter — che si è concluso al Senato con l’ennesimo voto di fiducia chiesto dal governo — il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha voluto ricordare alcune delle 3 mila persone che ogni anno perdono la vita sulle nostre strade: «Per Lorenzo, per Gabriele. Per le loro famiglie. L’omicidio stradale è legge finalmente. È stata dura ma questa legge è realtà». Per ringraziare, le associazioni delle vittime e per la sicurezza stradale, guidate da Alberto Pallotti e da Claudio Martino, mercoledì 9 saranno a Montecitorio per liberare in cielo le lanterne della vita.
In Senato c’è stato l’ultimo, vano tentativo di rinviare la legge alla Camera. Tre emendamenti presentati da 4 senatori (Giovanardi, Falanga, Nitto Palma e Di Maggio) puntavano a non rendere obbligatorio l’arresto in flagranza se, in caso di incidente mortale, il conducente si ferma e presta soccorsi. Secondo Carlo Giovanardi (Gal), «la modifica andava fatta. Questa legge è una follia perché ci andrà di mezzo, finendo in carcere, anche la mamma che guida nella nebbia a 30 all’ora e finisce per investire una moto che va contro la sua auto».
Alla fine il governo ha preferito non rischiare sui voti segreti e ha affidato al ministro Maria Elena Boschi il compito di annunciare il ricorso alla fiducia sul testo approvato un mese fa dalla Camera che prevede, appunto, pure l’obbligo di arresto in flagranza se l’incidente è mortale.
Ne è nato un mezzo parapiglia verbale in aula con Giovanardi e con i grillini ma la ministra per i Rapporti con il Parlamento ha detto che «il governo non si deve vergognare, anzi è orgoglioso di mettere al fiducia su un testo così importante».
Alla conta dei voti i favorevoli sono stati 149, tre i contrari, 15 gli astenuti. Denis Verdini e i suoi senatori di Ala (erano in 15) stavolta non hanno seguito il governo. Però tra la prima e la seconda chiama hanno cambiato posizione per contribuire a non far mancare il numero legale (149): dal non voto sono passati all’astensione, che al Senato vuol dire «no» ma fa scattare il conteggio del numero legale. Alla fine i verdiniani non sono stati determinanti ma erano in aula a sorvegliare che la seduta si concludesse senza incidenti di percorso.
La legge che prevede l’arresto obbligatorio del conducente in caso di incidente mortale sarà pubblicata a breve sulla Gazzetta ufficiale e presto, prevede Carlo Giovanardi, «la gente si renderà conto di quale follia ha fatto il Parlamento». Invece chi questa legge l’ha sostenuta (il ministro Graziano Delrio, il vice Riccardo Nencini, il sottosegretario Cosimo Ferri, la relatrice alla Camera Alessia Morani, il relatore Cucca e tanti altri) spera che le pene più severe abbiano un effetto preventivo soprattutto su chi, deliberatamente, assume alcol e droghe e poi si mette alla guida. L’avvocato Nico D’Ascola (Ncd) ha sintetizzato lo spirito della legge: «La verità è che non soltanto è necessario che la regola cautelare sia violata, e che quindi taluno volontariamente accetti il rischio delle conseguenze di una guida compiuta in stato di ebbrezza alcolica o di stupefazione, ma per giunta che abbia compiuto una manovra la quale di per se stessa meriti una censura sul piano delle categorie generaliste della colpa (imprudenza, imperizia o negligenza)».

Dino Martirano

1 commento:

  1. Sono d'accordo con te sul fatto che nessuno debba essere messo in carcere senza che prima siano accertate le sue responsabilità. Sono però parzialmente soddisfatto che esista finalmente una legge che faccia scontare in galera 18 anni di carcere (da fare tutti però!) a chi ubriaco e drogato uccide donne, bambini, famiglie intere!!! UNCLE. PS forse non sono stato sufficientemente attento ma non ho sentito parlare di "patente" che, a mio avviso, nei casi sopra citati, andrebbe tolta PER SEMPRE

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