mercoledì 18 gennaio 2017

ENNESIMO SCHIAFFONE AL PD (ROMANO) DAL TRIBUNALE : RESPINTO IL RICORSO PER LA INELEGGIBILITà DELLA RAGGI

Risultati immagini per respinto ricorso PD contro la raggi

Una cosa che apprezzavo nel primo Renzi era la sua contestazione al suo partito e al centro sinistra in generale di voler combattere Berlusconi tramite le aule giudiziarie. Mi sembrava un corretto atteggiamento politico, ancorché fosse assai comodo per i vari Prodi, D'Alema e Bersani (anche Veltroni, va detto, ha rifuggito per lo più dalle scorciatoie offerte dalle procure, specie quella milanese) profittare del coinvolgimento in decine e decine di inchieste e processi del Cavaliere.
Mi sembra che in occasione della Legge Severino, la linea sia un po' cambiata, nei fatti più che nei proclami.
In ogni caso, mi piace pensare, e credo tra l'altro di aver ragione, ché di questi tempi il putto toscano ha ben altri pensieri, che il segretario piddino fosse all'oscuro dell'iniziativa del PD romano di portare in Tribunale la Raggi contestandone sostanzialmente l'elezione per via del cd. contratto Casaleggio, vale a dire quell'accordo privato che gli eletti ortotteri pare abbiano sottoscritto accettando una penale in caso di "salto della quaglia", cioè la diserzione del movimento per disaccordi sopravvenuti con le linee dello stesso.
Ora, a prescindere dal merito giudiziario, e quindi la legittimità o meno di quella scrittura, ma che figura ci fa il PD con una iniziativa di questo tipo ?
Bene o male, molti cittadini romani 'sta Raggi l'hanno votata, e il distacco da Giachetti, il candidato piddino, è stato umiliante.
Come ti rimediano questi a 'sto disastro ? Andando in Tribunale !!
Penosi. E lo sarebbero stati anche se avessero vinto.
Così alla bruttissima figura si aggiunge il fallimento.
Chissà come sarà contento Renzino di questa ennesima figuraccia in prima pagina.

Di seguito il commento della Sarzanini sul Corsera.

Il Pd e il fallito ricorso contro Raggi
L’errore di chiedere aiuto ai giudici

La sentenza del Tribunale civile di Roma che ha respinto la richiesta di considerare ineleggibile la sindaca: solo i grillini possono contestare il contratto Casaleggio

 
Hanno sbagliato gli esponenti del Pd che hanno presentato un ricorso al tribunale civile di Roma per far dichiarare la nullità del contratto sottoscritto dai candidati al Comune di Roma che li obbliga al pagamento di 150mila euro in caso di violazione del codice etico. E hanno sbagliato doppiamente se speravano in questo modo di mandare a casa la sindaca Virginia Raggi facendola dichiarare ineleggibile.
Nelle sette pagine di motivazione i componenti del collegio della prima sezione chiariscono che soltanto gli aderenti al Movimento 5 stelle possono chiedere l’invalidità dell’accordo raggiunto con Beppe Grillo e Davide Casaleggio. E specificano che il ricorrente, nel caso specifico l’avvocato, «non ha alcun interesse ad agire visto che non è lui il sottoscrittore dell’accordo». Sembra un messaggio, piuttosto esplicito ai parlamentari, o a chi agisce per loro conto, ad astenersi da iniziative inutili dal punto di vista giudiziario che in realtà hanno come unico fine un risultato «politico».  

A questo punto la conseguenza appare chiara: se davvero le opposizioni vogliono far cadere Raggi devono riuscire a sfiduciarla nell’aula del Campidoglio, dimostrando che non è una buona amministratrice pubblica. E non prendere scorciatoie risibili che hanno come unico risultato quello di legittimare le mosse dei grillini.

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