lunedì 16 gennaio 2017

IL NERVOSISMO DI ALLEGRI FA PAURA ALLA JUVE



Vado a memoria, ma sono  sicuro che di questi tempi, prima giornata di ritorno, la Juventus non fosse prima in classifica. Partita rovinosamente in campionato, con le partenze eccellenti di Tevez, Pirlo e Vidal, un Pogba, salvatore della patria, che stentava a prendersi questo pesante ruolo, la squadra, improvvisamente aveva cominciato a girare : Dybala godeva finalmente della fiducia del Mister, il Polpo che cresceva di partita in partita, la difesa che tornava imbattibile...Insomma, a Natale stavamo dietro, ma le sensazioni erano buonissime.
Un anno dopo, siamo primi, con 4 verosimili punti sulla seconda (siamo a + 1, ma dobbiamo recuperare la partita col Crotone, forse ce la facciamo a vincere...) ma è la sola nota positiva.
A lungo alcuni si lamentavano, quelli più "noiosi" - tra questi chi scrive - perché la squadra non giocava bene, mai veramente convincente, ma la levata di scudi dei tifosi doc era compatta : si vince, comandiamo la classifica, niente altro conta.
A voler fare le Cassandre, si osservava che anche l'Inter, nel girone di andata dello scorso campionato, vinceva ed era primo, pur giocando male ...alla fine gli toccò, a stento, l'Europa League...
Dopo la quarta sconfitta ( che segue di poco la vittoria del Milan in Supercoppa, a Doha) in campionato, sento che la paura sta montando, e si fa fatica a continuare a parlare di "episodi".
In realtà, a mio avviso, gli avversari hanno capito come va affrontata questa Juve : aggressione e corsa, senza chiudersi in area. Infatti, se si fa la seconda cosa, la Juve tiene con facilità il pallone, girà come un caimano intorno alla preda, e , grazie alla classe individuale di quelli davanti, prima o poi il gol lo fa.
Ecco, questa cosa mi sembra l'abbiano capita tutti : la Juve non va aspettata, ma aggredita.
L'ha fatto il Genoa, e ha vinto, e ieri la Viola, stesso risultato.
Altro segnale MOLTO preoccupante : il nervosismo di Allegri.
Lo scorso anno, nonostante il disastroso inizio, lui restava sorprendentemente calmo, addirittura sostenendo, nonostante i punti di distacco dalla vetta (anche 12-13) , che non era finita.
Mostrava fiducia.
Non è questa la percezione attuale.
I calci in c...che voleva dispensare dopo Doha, il ritorno delle punture a Dybala (che ha giocato male, ma che resta l'unico fuoriclasse di questa Juve) , il problema ormai palese del centrocampo, la BBC che mostra le rughe dell'età...
Altro che Champions signori, qui è il sesto scudetto, quello della "leggenda", ad essere in grave pericolo.
Mi consola l'analisi di Mario Sconcerti, con osservazioni critiche giuste, ma che vede comunque la Juve ancora un gradino sopra la concorrenza, con eccezione forse dell'Inter, che , se continuasse a vincere (5 di fila) magari ripete l'impresa bianconera dello scorso anno...
Speriamo di no.


 Il Corriere della Sera - Digital Edition

Qualcosa non funziona dove nasce il gioco bianconero

 Juve ko a Firenze, Allegri: “Se non combattiamo si fa dura...”

di Mario Sconcerti

 

Si confermano tutte le prime come ormai quasi un destino in un campionato diviso. La Fiorentina però rende molto delicata la notte della Juve dove qualcosa ormai non funziona. Non è un problema di concentrazione come si è detto dopo Doha e dopo altri mezzi cammini. Alla Juve manca qualità dove nasce il gioco.
Manca un intervallo intelligente tra difesa e attacco.
La Fiorentina, che ha una parte di quella qualità, a tratti l’ha smascherata. Khedira si è molto nascosto in questo periodo sino a meritare del riposo. La ripresa di Marchisio non poteva essere automatica. Né si può pretendere sia la forza di Sturaro a valere per tutto. Dybala che torna a metà campo fa bene agli occhi ma non alla Juve perché non dà risorse, solo martirio.
Alla mancanza di qualità oggi si aggiunge stanchezza, un po’ di vanità, la piccola pretesa di non volersi capire, di sovraintendersi. Il campionato non è riaperto, il vantaggio è lungo, ma anche la crisi della Juve non è leggera. Perde una volta ogni cinque partite, una media incredibile, non concepibile per chi deve vincere.
Inutile adesso affondare il colpo, non c’è ancora il tempo per capire, ma il problema esiste e non è risolvibile, solo arginabile. Non c’è una squadra sbagliata, c’è una fantastica squadra incompleta. Ci sono intanto molte buone squadre alle sue spalle, squadre perfino cresciute in questo spazio meno chiaro della Juve. Le migliori del tempo sono Napoli e Lazio, quest’ultima forse non pronta per provare a vincere. Ha perso solo quattro partite ma con tutte le squadre migliori, come fossero un confine. Il Napoli ha troppo distacco, ma è completo, ha imparato anche a trovare i gol in modo meno educato, è andato oltre la condanna a giocare solo bene. Mancano giocatori alla Roma, ne ha impiegati meno di tutta la serie A. A Udine ha fatto una sola sostituzione. Vanno in campo i soliti quindici, troppo pochi anche se i titolari fossero perfetti. Così com’è la Roma non è attrezzata, anche se forte. Viene la tentazione di credere all’Inter come outsider di qualunque cosa. Dipende naturalmente dalla Juve e tutto è ancora molto lontano, ma l’Inter adesso sa usare la forza, è diventata una squadra, vive di episodi e di gioco. Difficile affrontarla, più ancora superarla. È una strana avventura che però abbiamo tutti visto nascere. La vera sorpresa è che deludesse tanto.

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