giovedì 27 aprile 2017

STACCATE LA SPINA AD ALITALIA. NO ALL'ACCANIMENTO TERAPEUTICO A SPESE DEI CITTADINI

Risultati immagini per alitalia deve fallire

Di Alitalia e degli "alitiani" non se ne può più..
Solo da noi può andare in onda una telenovela grottesca così infinita. Molti commentatori rivangano la vicenda della mancata vendita ad Air France, nel 2008, colpevole Berlusconi (che in effetti ha un concetto di liberalismo molto vago) e la sua idea dei "capitani coraggiosi", ma io coi buchi di Alitalia ci sono cresciuto.
In realtà il problema è esploso con la fine dell'IRI, il generoso Istituto nazionale che ripianava a piè di lista i debiti, ingenti, di Alitalia, Ferrovie dello Stato...Da quel momento, si è scoperti che il re era nudo, e che la compagnia di bandiera, di cui tanto ci si vantava, era una voragine di debiti.
Nel 1994 io ero fidanzato con una graziosa studentessa universitaria figlia di un pilota e di una capocabina Alitalia.
Erano assegnati al medio (Europa) e lungo raggio (transoceanici). Una vita di privilegi imbarazzanti, che difendevano con le unghie e con i denti contro ogni tentativo di abbattere i costi, dove la voce "personale" era di gran lunga al primo posto.
Mi ricordo le cene a casa loro, con ospiti colleghi...piloti e assistenti di volo. Io li ascoltavo e mi sembravano matti quanto erano fuori della realtà. Gli stuart e le hostess prendevano, tra stipendio e le indennità varie, redditi paragonabili a quelli di un professore universitario, i piloti erano simili a dei consoli, e si sentivano tali "Io quando atterro e decollo negli altri paesi,  rappresento l'Italia", delirava un comandante che credo abbia poi partecipato alla cordata dei fondatori di Air One, che abbiamo visto com'è finita (si sentivano grandi manager..., sapevano loro come si conduce una compagnia aerea, e infatti s'è visto...).
Andare a Parigi : due ore di volo, due di riposo !! Strapagato, con alloggio in alberghi extralusso.
Lo so, quei tempi sono finiti da un po' - e ci mancherebbe !! - ma Alitalia, nonostante le ristrutturazioni e, da ultimo, anche l'ingresso di una compagnia straniera, Ethiad, non è stata mai risanata.
Ogni due tre anni risiamo da capo.
Sarà il caso di rassegnarsi ? In fondo sono fallite Pan Am, Air Swisse, potrà fallire Alitalia ?
Direi proprio di sì.
La storia dell'ultimo referendum è esemplare. Faticosamente viene partorito un nuovo piano, per cercare di andare avanti. I lavoratori, nonostante l'avallo dei principali sindacati, lo bocciano.
Probabilmente è meglio così, che sono sicuro che tra due anni stavamo ancora qui, però è estremamente esemplare ascoltare i discorsi dei vari protagonisti.
I ministri del governo Gentiloni, Del Rio e Calenda, dichiarano subito che non bluffavano quando dicevano che non esisteva un piano B : senza l'accordo, Alitalia non avrebbe avuto soccorsi di Stato, e tanto meno ci sarebbe stata l'auspicata (ma guarda un po' !!??!!) nazionalizzazione.
In particolare il Ministro Calenda così risponde alle domande del Corsera :

Dobbiamo rassegnarci anche all’ipotesi che Alitalia possa scomparire?

«Dobbiamo innanzitutto garantire al Paese più connessioni possibili, qualità nel servizio, costi competitivi, indipendentemente da chi le offre e senza più lo Stato che salda i conti a piè di lista. Tutti avremmo voluto un finale diverso, e ci abbiamo lavorato intensamente, ma non al prezzo di pagare miliardi ogni paio d’anni».

La leader della Cgil, Susanna Camusso, dice che bisogna «riaprire la discussione sul piano industriale» e coinvolgere Cassa depositi e prestiti. Si può fare?

«Non credo proprio. Non ci sono i tempi e le condizioni. Camusso ne era consapevole il 19 aprile quando dichiarava: “Siamo coscienti che non c’è alternativa per provare a salvarla”».


C’è il rischio che finisca come Almaviva?

«Spero di no, ma ci sono alcune somiglianze. In quel caso, le Rsu di Roma rifiutarono di firmare l’accordo per continuare a negoziare con l’azienda, determinando più di 1.600 licenziamenti mentre a Napoli le Rsu lo approvarono e il call center oggi funziona. Aggiungo che successivamente una larga parte dei lavoratori hanno sconfessato quanto deciso dalle Rsu, purtroppo fuori tempo massimo».
 
Ci sarebbe da applaudire convinti, se si potesse crederci.
E invece ieri i tre tenori pd, Renzi, Orlando ed Emiliano, in diretta su sky, nel confronto tv per le primarie alla segreteria democratica, in coro parlavano di soluzione "politica", di lavoratori e famiglie da salvaguardare.
Non c'è nulla da fare. Da noi non sarà mai possibile, come predicano Ricolfi, Giacalone, Panebianco, Alesina, Giavazzi...ma l'elenco è lungo, lasciare che le aziende decotte chiudano e semmai destinare i soldi pubblici a investimenti produttivi, che favoriscano le aziende SANE.
Alitalia è un malato terminale. Staccate la spina.
Quello spazio verrà preso da altri, che avranno bisogno di aumentare il personale. E poi i piloti dicono che in Cina li aspettano a braccia aperte no ? Che vadano. Di corsa.
Intanto gli italiani non resteranno a terra. Voleranno con altri.
A metà prezzo, come ottimamente spiega Mattia Feltri di seguito.




 LaStampa.it

Senza ali non si vola
mattia feltri
 
Risultati immagini per alitalia deve fallire
 
Nove anni fa, nell’aprile del 2008, saltò la cessione di Alitalia ad Air France perché, spiegò il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, «non è accettabile il livello di esuberi». Air France voleva mandare a casa 2 mila 100 dipendenti su oltre 21 mila, più o meno il dieci per cento. La cordata italiana che dunque si prese la compagnia in nome dell’italianità ne mandò a casa quasi ottomila. E questo già dice qualcosa sul senso degli affari spesso dimostrato dai sindacati, oltre che sul concetto di italianità diffuso da queste parti. È molto probabile che stavolta finirà come quella, se non peggio.  
 
E di analisi sull’inevitabile declino di Alitalia ne sono state prodotte varie e approfondite, ma la più convincente appartiene a Francesca, cara amica, che venerdì va a Palermo coi tre figli e tornerà a Roma il Primo maggio. Volerà con Vueling, compagnia low cost spagnola. Costo dell’intera operazione, 692 euro. Se avesse preso voli Alitalia, gli stessi giorni agli stessi orari, il prezzo sarebbe stato di 1398 euro. Il doppio. Non proprio una strategia accattivante. E del resto ci sarà una ragione se Ryanair è la prima compagnia per numero di passeggeri sulle tratte italiane.
Alitalia dice che è colpa delle Regioni, che sovvenzionano le low cost per averle nei loro aeroporti, e qui siamo al punto: è o non è preciso interesse dei cittadini avere più voli diretti e a tariffe molto più vantaggiose? Guarda un po’ che ti combinano globalizzazione e liberalizzazioni, alle volte.  

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