giovedì 2 novembre 2017

SPACEY SUL ROGO ? OK, MA LE PIRE DEVONO AUMENTARE, E DI PARECCHIO !

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Kevin Spacey è un attore che ammiro e credo che nessuno che s'intenda un po' di cinema possa asserire che non sia molto bravo.  Mi ha sorpreso e dispiaciuto l'accusa, da lui non contestata (ancorché lui usi una strana formula dubitativa, peraltro in qualche modo suffragata dal ricordo stesso dell'accusatore : "era ubriaco" ) di aver molestato un ragazzino di 14 anni. 
Ciò posto, non condivido le reazioni scomposte dei moralisti d'assalto, che promuovono la damnatio memoriae e quindi la cancellazione di qualsiasi cosa fatta dal peccatore di turno, con revoca di premi e riconoscimenti del passato. 
Signori, capiamoci bene : Spacey ha vinto oscar e altri premi come ATTORE. Come tale è stato giudicato e premiato. E nel recitare non c'è doping. Insomma, non è come revocare la medaglia d'oro od un trofeo ad atleti scoperti di aver fatto uso di sostanze dopanti in occasione della gara vinta.
Per Waldstein era la stessa cosa, e giustamente Matt Demon, prendendo le distanze dai fustigatori alla carta, ricordava la genialità del produttore americano, a prescindere da quella che poteva essere la condotta dello stesso in altri frangenti. Insomma signori, come dicevano i professori di materie scientifiche, le mele sono una cosa, le pere un'altra, sommarle non si può.
Opportunissimo in questo senso Mattia Feltri che prende carta e penna e tira giù un lungo e peraltro del tutto inesaustivo elenco di personaggi famosi, amati e/o apprezzati per il loro genio nei diversi campi della creatività umana, e che qualche brutto vizio se lo  portavano dietro : Kafka, Hemingway, Rousseau, solo per parlare per i più amati dei fautori dell' Etica Uber Alles.
Ma, come leggerete, ce ne sono tanti, e per tutti i gusti.
Meglio darsi una calmata, biasimare i peccati ma evitando demonizzazioni a 360 gradi. 
Ché poi non è mai bello scagliare la pietra, da primi o da ultimi che sia.  

LaStampa.it

Beat degeneration


MATTIA FELTRI   


Cose da fare urgentemente dopo la revoca del premio Emmy a Kevin Spacey, l’attore che molestava i ragazzini. Revocare i tre premi Oscar a Clark Gable che stuprò Loretta Young. Revocare i ventisei premi Oscar a Walt Disney che non voleva donne fra i collaboratori (ed era pure antisemita, ma forse non c’entra). Distruggere i quadri di Salvador Dalí che amava guardare ragazzini che si masturbavano. Distruggere i quadri di Picasso che a furia di violenze portò al suicidio Dora Maar. Distruggere i quadri di Balthus che amava le ragazzine e lo stesso valga per i quadri di Degas (al proposito fare qualcosa anche per Lewis Carroll e Pier Paolo Pasolini). E pure per i quadri di Edward Hopper che pestava la moglie. Revocare il premio Nobel a Ernest Hemingway che beveva e poi pestava le mogli. Conferire un premio Nobel a Erskin Caldwell e poi revocarglielo perché era brutale coi figli. Negare che William S. Burroughs sia mai appartenuto alla Beat generation perché sparò in testa alla moglie. Cambiare il titolo del libro Cuore in Bel Fegato perché Edmondo De Amicis pestava la moglie. Cambiare il nome della piattaforma Rousseau dei Cinque stelle perché Jean-Jacques amava denudarsi in pubblico. Togliere la «f» e aggiungere una «k» a Franz Kafka perché si masturbava guardando disegni di bambini che escono da corpi di donne. Storpiare tutte le rime di Paul Verlaine perché sparò al fidanzato Arthur Rimbaud. Fare scritte oscene sulla Domus Aurea perché Nerone sposò un ragazzo dopo averlo fatto castrare. Occhio, le indagini proseguono.  

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