lunedì 9 aprile 2018

LEGGE 104. STORIE DI ORDINARIO ITALICO ABUSO

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D'accordo, il nome è sbagliato, e concepire un reddito da attribuire a qualcuno solo per il suo essere "cittadino" è un'assurdità non solo economica ma anche morale.
Però nell'epoca della globalizzazione, della concorrenza sleale di paesi che nemmeno sanno cosa siano i costi di un welfare, della robotizzazione, con la scomparsa di decine e decine di migliaia di posti di lavoro, trovare un'occupazione e guadagnarselo il proprio reddito non è semplicissimo.
I lavori esistenti poi, sono spesso precari, e l'epoca in cui per tutta la vita si faceva un solo mestiere è tramontata, lo dicono tutti. 
Quindi un problema c'è, visto che l'offerta di lavoro è insufficiente e non stabile.
Per cui ci potrebbe stare la previsione di uno strumento che possa dare una mano a chi deve inserirsi (o reinserirsi) nel mondo del lavoro, con corsi di qualificazione, possa proporre occasioni (che però non si possano rifiutare, pena la perdita del sostegno ) .
Il problema, da noi, è che siamo bravi solo sulla fase "elargitiva"...( i sussidi), mentre su tutto il resto ( riqualificazione, collocamento serio, controllo dell'effettiva disoccupazione, revoca dei benefici in caso di rifiuto di un'offerta di lavoro) siamo in molti ad essere assolutamente scettici.
Su questo spazio, riportai già in passato la personale conoscenza di un giovane cuoco che curava la ristorazione del bar da me frequentato e che alla fine del periodo di prova rifiutò un contratto a tempo indeterminato perché l'orario era troppo pesante e " se firmassiperderei la disoccupazione, mentre così io comunque in nero un lavoro lo trovo, facendo meno ore che qui".
Un'eccezione ? Temo di no.
L'essere umano è questo, e noi italici siamo più "umani" degli altri.
Ce lo ricorda bene Mattia Feltri, il quale nella rubrica Buongiorno su La Stampa cita frequenti casi di leggi astrattamente giuste, e abusate dai beneficiari.
Nel caso che segue sul banco degli imputati non c'è il reddito di inclusione, cittadinanza o come alla fine lo chiameremo, ma la legge 104.
In molti sanno cos'è, anche perché la platea che ne fruisce si è di molto allargata negli ultimi anni.
I dipendenti che hanno un familiare in gravi condizioni di salute (disabile riconosciuto), hanno diritto a tre permessi retribuiti al mese per assisterlo.
Giusto ? Direi di sì.
Dopodiché succedono cose strane, coi disabili in famiglia che si concentrano di più tra i dipendenti pubblici, e questo è una circostanza strana, lo ammetterete.
In Sicilia, per esempio, il diciotto per cento, mentre nelle aziende private si scende sotto al 2%...
Naturalmente, accanto ai dati statistici, ci stanno gli incidenti di percorso, come il dipendente che invece di stare con la nonna cieca passava la mattinata in spiaggia, o l'altro che addirittura è volato ad Amsterdam, e chissene del cognato (che forse, è pure un'estensione eccessiva della parentela...) infermo a casa. 
Vabbè, mele marce.
Ma senza arrivare a questi eccessi, alle concessioni per casi falsi, alzi la mano chi, tra i fruitori della legge, non ha mai approfittato della stessa per un uso personale, anche del tutto comprensibile (invece della visita del disabile, la propria).
Non vedo mani...



LaStampa.it

Buongiorno
MATTIA FELTRI

I buoni costumi


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È facile: un paese funziona se è amministrato da buone leggi. Ma non soltanto. Infatti fra le buone leggi viene in mente la 104, che assegna tre giorni al mese di permesso retribuito a chi assista un parente disabile. Un’idea civilissima, no? Ma ieri il presidente della Sicilia, Nello Musumeci, ha informato che usufruiscono della legge duemila e 350 dipendenti su tredicimila. Il diciotto per cento.
  
Se ne deduce che i lavoratori della Regione provengono da famiglie molto infelici, poiché nelle aziende private la percentuale di beneficiari è inferiore di dodici volte, uno e mezzo per cento. 
E c’è pure chi se le va a cercare, le famiglie infelici, visto che alcuni (dice Musumeci) si sono fatti adottare da anziani invalidi e ora gli tocca di accudirli. Di storie del genere se ne leggono parecchie. Quello che doveva essere a casa con la nonna cieca, ed era andato a prendere il sole in spiaggia; quello che doveva essere a fianco del cognato infermo, ed era in vacanza ad Amsterdam.  

Ma non bisogna trarre conclusioni affrettate, trattandosi di Sicilia. In tutta Italia i dipendenti pubblici che godono della 104 sono il sei per cento (il quadruplo dei privati) e nella scuola si arriva al tredici per cento. Ecco spiegato perché il paese non funziona: perché le buone leggi, se sfruttate da ladroni, e di ladroni ce ne sono parecchi, diventano cattive leggi
Come diceva uno che ci manca molto, così come i buoni costumi per mantenersi hanno bisogno delle leggi, così le leggi per osservarsi hanno bisogno di buoni costumi. 

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