venerdì 10 giugno 2011

IL BRASILE C'INSEGNA LA GIUSTIZIA ...

 " Restano tesi i rapporti tra Roma e Brasilia, dopo la decisione del tribunale supremo brasiliano di non concedere l'estradizione di Cesare Battisti, l'ex capo dei Proletari armati per il comunismo su cui pesa una condanna mai scontata per quattro omicidi risalenti agli anni di piombo. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha deciso di richiamare temporaneamente in Italia l'ambasciatore italiano in Brasile. Una nota della Farnesina precisa che Gherardo La Francsca è stato richiamato per consultazioni. Nel linguaggio diplomatico, tuttavia, si tratta di un atto che esprime forte irritazione. Il governo, del resto, non ha accolto bene la decisione, su cui anche il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha espresso in maniera decisa le proprie perplessità parlando addirittura di accordi e amicizia «lesi». Interpellato dall'Ansa, un portavoce del palazzo presidenziale brasiliano ha però detto di non credere «che ci sarà una crisi fra l'Italia e il Brasile»" (fonte Corriere.it del 10.6).
Chi scrive andò sotto l'ambasciata brasiliana a P.za Navona per protestare contro la decisione dell'ex Presidente Lula di non concedere l'estradizione di Battisti (quattro gatti...non di più, sia pure "trasversali"...visto che oltre ai "promotori" di centro destra c'erano anche Di Pietro e qualche esponente minore del PD).  Perché il Brasile ci abbia voluto fare questo torto è difficile da capire, se non veramente pensando ad una sorta di solidarietà tra "compagni" nostalgici. Giuridicamente, tra Italia e Brasile, come tra tantissimi paesi, vi è un accordo di estradizione che normalmente ha delle "eccezioni". Per esempio se gli USA ci chiedessero di estradare un cittadino americano arrestato in Italia e che deve subire una sentenza di condanna a morte nel proprio paese, il nostro governo  NON concederebbe l'estradizione, perché costituzionalmente contraria a simile pena.  L'eccezione sollevata dal Brasile , in persona dei suoi organi politici, era che Battista non avesse avuto un "giusto processo" a causa della legislazione speciale degli anni di piombo, e quindi avesse diritto allo status di "rifugiato politico" . Insomma, non uno spregevole e vigliacco assassino, ma un "perseguitato".
La Corte Suprema Brasiliana, la stessa che adesso lo ha scarcerato negando definitivamente la consegna dell'assassino (perché questo è) Battista , a suo tempo aveva dichiarato che questa eccezione della difesa del terrorista e omicida, non fosse valida : la giustizia italiana è quella di uno stato di diritto, e opera e ha operato nel rispetto della legge. Per questo Battista non fu scarcerato , e la palla tornò al Presidente Lula...che fece melina fino all'ultimo secondo del suo mandato per poi decidere che NO, Battista non poteva essere estradato : in Italia non c'erano le condizioni che garantissero la sua incolumità...
Reinvestita la Corte Suprema, pare che questa abbia stabilito di NON poter scavalcare la decisione del Presidente, che alla fine la competenza della scelta è riservata all'esecutivo, che con Lula si è pronunciato. Game over. 
La mia è una ricostruzione sintetica, e potrebbe contenere delle imprecisioni di cui mi scuso, però credo che in buona sostanza i termini della cosa siano stati questi.
E se così è, è ancora PEGGIO. Perché appunto il torto grave e doloroso che subiscono le vittime e i loro familiari non trova il muro di una scelta obbligata, GIURIDICA (dura Lex, sed Lex). No. E' una scelta lasciata ad una valutazione politica, l'idea che Lula aveva dell'Italia. Una brutta idea.
Che fare ? Si parla di ricorso al Tribunale Internazionale dell'Aja...Mah....

E nei confronti del paese "amico" ? Scordiamoci subito reazioni forti, come boicottaggi economici dove (o tempora, o mores !!) abbiamo solo da perdere e quindi NON se ne parla (piaccia o no - a me no - è così ). Pittoresche...come non mandare la nazionale di calcio ai mondiali del 2014, figuriamoci . Io un suggerimento piccolo lo avrei : denunciare l'accordo che regola l' estradizione tra i due paesi, da loro alla fine ignorato.
 Caro fratello (serpente) avevamo un accordo, te ne sei fregato , sai che nuova c'è ? Non ci sto più nemmeno io . Se i delinquenti, gli assassini brasiliani li arresto in Italia e mi chiedi di rimandarteli, decido al momento, secondo l'estro, senza vincoli internazionali. Se mi stanno simpatici, magari sono bravi a pallone, me li tengo, se no te li ridò. 
Tanto per te i patti non valgono no ? E allora facciamone a meno. ENTRAMBI.
Magari un po' "s'offendono".


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