martedì 17 gennaio 2012

MI CHIAMO FRANCESCO SCHETTINO: SONO UN VIGLIACCO

La frase del Manzoni la conoscono ormai tutti, anche coloro che i Promessi Sposi hanno avuto la ventura di non leggerli (a me è toccato...comunque conosco tante persone che parlano un gran bene di questo libro, che indubbiamente, ai tempi, fu rivoluzionario per tanti motivi importanti).  "IL CORAGGIO CHI NON CE L'HA NON SE LO PUO' DARE".
Sarà anche così, anzi, probabilmente lo è.
Ma certo fa un certo effetto quando ci si trova di fronte alla vigliaccheria di un nostro simile.
E così questo accade oggi con e per Francesco Schettino, il comandante (ex) della nave Crociera Costa Concordia.
I fatti paiono ormai chiari, anche se in queste cose a caldo è sempre pericoloso trarre conclusioni .
La nave è stata condotta pericolosamente vicino alla costa del Giglio per un "saluto - omaggio" ad alcune persone dell'isola...Una manovra avventata ma, a quando pare non desueta. Non era mai accaduto nulla, stavolta è stato disastro.
Schettino è in carcere, e su questo, ben sapendo di dire cosa spiacevole ai più, io non sono d'accordo. Certo, non conosco nulla delle prime indagini, e quindi ignoro se vi siano esigenze di salvaguardia delle prove che inducano il provvedimento restrittivo della libertà. Però so che quella che dovrebbe essere misura ECCEZIONALE , da noi, in spregio alle norme (costituzionali e poi processuali), NON lo è.
Non basta dire "pericolo di inquinamento delle prove"...bisogna dire quali elementi GRAVI, DETTAGLIATI, EVIDENTI, determinino tale pericolo. Se parliamo di potenzialità, allora SEMPRE ci potrebbero essere. E INFATTI, finire dentro o no, è solo questione di fortuna : se si ha culo, magari si trova un PM o un GIP garantisti.
Non parliamo poi del pericolo di fuga....E' stato preso in DUE giorni l'uomo che ha volontariamente investito, uccidendolo, il vigile urbano che cercava di fermarlo (accaduto a Milano). In Ungheria era arrivato e nonostante questo è stato arrestato prontamente. Ed era un malvivente professionale.
Schettino si è rivelato un codardo, ma fino a pochi giorni fa era una persona normale. Uno che potrebbe anche darsi alla fuga..quanto ci vorrebbe a riprenderlo?
Ma così si fa meno fatica....questo lo posso capire, ma NON mi piace. Per niente.
Capisco anche che per tanta gente  uno che si è reso colpevole di una condotta che ha provocato delle vittime e che si è comportato in modo così vile debba stare da subito in galera. Però la legge non dice questo: nessuna privazione della libertà senza giusto processo. Nessuna PUNIZIONE preventiva.
Ribadita questa posizione, come tutti rimango basito nel leggere il "dialogo" tra Schettino e le varie persone che si alternano alla Capitaneria di Porto nelle ore concitate successive al tragico impatto...Le sue bugie, la scoperta prima sbalordita e poi indignata nello scoprire che ha abbandonato la nave quando la stragrande maggioranza dei passeggeri è ancora a  bordo (ma quand'anche ne fossero rimasti pochi non sarebbe cambiata la vergogna), l'ordine di ritornare sulla nave, l'uomo che non ha il minimo sussulto di dignità e disobbedisce...
Ho letto commenti di rabbia, di disprezzo. Li comprendo, di testa li condivido anche.
Ma "dentro" il sentimento che provo maggiormente è mortificazione per quest'uomo...mi vergogno per lui....

ore 00,32 : " Quante persone ci sono a bordo comandante?"
                  " Due-trecento , ma ora torno a poppa per vedere cosa sta succedendo" (in realtà Schettino è già  a terra mentre a bordo ci sono ancora quasi tutti i 4.000 passeggeri!)

ore 00,42  : "Quanta gente deve ancora scendere comandante? "
                   " ...mancano in tutto 40 persone".
Troppo poche.... " Com'è possibile così poche persone? Ma lei è a bordo?! "
l'ammissione ..." No, non sono a bordo...., l'abbiamo abbandonata"
L'incredulità    " MA COME HA ABBANDONATO LA NAVE !!!???"
La situazione viene presa in mano dal Capitano De Falco da Livorno che chiama Schettino e lo investe con i suoi ordini pieni di comprensibile sdegno. Il tono di Schettino suscita pietà...
ore 1,46 " Allora, lei adesso torna a bordo...va a prua e coordina i lavori! Mi deve dire quante persone ci sono, quante donne, quanti bambini e deve coordinare i soccorsi. COMANDANTE QUESTO E' UN ORDINE, adesso comando io....ci sono già dei morti".
Schettino sussurra : "Quanti?"
Esasperato l'Ufficiale dalla Capitaneria: " Dovrebbe dirmelo lei!! Cosa vuole fare, andarsene a casa??  LEI ORA TORNA SOPRA E MI DICE...."
Schettino risponde "Va bene sto andando".

E' l'ultima bugia.

Se la dignità, il rispetto di se stessi non sono parole prive di senso, Francesco Schettino ha già iniziato a pagare la sua pena.
E personalmente credo che sarà ancora più severa di quella degli uomini, che pure arriverà

La registrazione della telefonata
 


12 commenti:

  1. Il pietismo in questo caso non serve a niente. Schettino era IL DIRETTO RESPONSABILE di tutta la nave, di tutte le persone a bordo!! Comandante significa onòri ma anche òneri!! Se non avesse voluto anche gli òneri, avrebbe fatto meglio a rimanere marinaio semplice. Mo' sono solo cavoli amari, tutti suoi!
    Ma purtroppo son certo che non lo metteranno dentro. In Italia funziona così. Tristia!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. hai pienamente ragione Filippo! ma Schettino sta pagando un prezzo altissimo per quello che a fatto, ha gettato il disonore e la vergogna su tutta la sua famiglia è un vigliacco codardo 10 o 100 anni di galera non sarebbero sufficienti! Io gli auguro di campare 100 anni in compagnia del suo vile atto!

      Elimina
  2. Schettino guadagnava 20.000€ al mese per prendersi delle responsabilità. Non solo ha gravemente mancato al dovere di qualsiasi comandante o semplice marinaio, ma ha dimostrato al mondo intero che razza di gente abbiamo messo al comando in Italia. Che sia di una nave o dell'intero Paese, il risultato è lo stesso: sempre pronti a pavoneggiarsi, ma quando la nave affonda, per primi a trovare innumerevoli scuse ed a mettersi in salvo!

    RispondiElimina
  3. Bravo Stefano! Sono i tuoi (e i miei) i sentimenti giusti. "Ma "dentro" il sentimento che provo maggiormente è mortificazione per quest'uomo...mi vergogno per lui..." e mi fa anche tanta pena, ferme restando tutte le sue responsabilità: tutte da accertare.
    Uncle

    RispondiElimina
  4. Max
    Ora siamo tutti diventati esperti, tutti comandanti e tutti sapevamo come comportarsi ma, senza togliere NESSUNA responsabilità al Comandante Schettino, cosa ne sapete come si comporta il nostro cervello in tale situazione?
    E' vero, è stato un gravissimo errore dove (ahimè) sono anche morte molte persone, ma pur non avendo scusanti non mi sento di condannare un Comandante di una nave al 100% anche se la responsabilità è sua,ma gli altri componenti di plancia dov'erano? stavano tutti a riposo e il comandante era solo? possibile che nessuno si è accorto che andavano contro gli scogli? è stata una grandissima leggerezza commessa ma quel tragitto veniva percorso 52 volte l'anno da diverse navi da crociera e, l'ultima, proprio ieri sera dalla stessa compagnia, guarda caso con la gemella della Concordia, la Costa Serena che se non fosse accaduto questo disastro sarebbe passata di li anche quella.
    Ricordiamoci ragazzi che una nave del genere non l'avrebbero messa in mano ad un imbecille, il Comandante Schettino aveva ed ha tutti i numeri per essere un buon Ufficiale, lui deve pagare la sua pena e non c'è dubbio, ma credo che non sia giusto giudicare una persona che a noi (credo la maggior parte di noi) davvero ci da lezione di come si arriva in alto con moltissimi sacrifici e gavetta... il coraggio? Bè ragazzi, il coraggio o c'è o non c'è, e lui sicuramente credeva di averlo fino all'ultimo momento.
    Nessuno di noi è santo, cerchiamo di vedere un pò più in la del nostro naso e non giudichiamo senza sapere.

    RispondiElimina
  5. Non so se MAX si rivolge ai primi due commenti o all'articolo in sé. Immagino la prima ipotesi visto che nel post c'è scritto che 1) Schettino non è giusto stia in carcere solo per contentare la rabbia e lo sdegno popolari, che pure comprendo ma che , in certi termini, non condivido - e infatti il GIP lo ha fatto uscire, mitigando la misura negli arresti domiciliari con grande frustrazione dei soliti PM - 2) Non sono entrato minimamente nel merito di fatti che dovranno essere accertati con assoluto scrupolo e rispetto delle regole nelle sedi processuali 3) Resta il fatto che Schettino ha lasciato la nave , lui ed altri ufficiali, cosa grave per tutti ma per lui di più essendo il comandante, quando i passeggeri erano ancora a bordo. La spiegazione che ha dato (la caduta in una scialuppa...lui, il comandante in seconda e altri immediati sottoposti....ma dai !!! ) francamente non è credibile. E quand'anche, avrebbe dovuto risalire (cosa che , dice il PM Verusio, altri hanno fatto). QUESTO è un fatto VILE che resta. E non è stato solo un momento...è durato. QUando De Falco gli ordina di risalire, Schettino NON lo fa. Io personalmente non so se la sua indole è questa, e allora probabilmente non proverà mai vergogna per la sua condotta. Oppure può essere che ha perso la testa....è entrato in "tllt". Se è vera la seconda ipotesi, invocherà un milione di volte di poter tornare indietro, di avere una "seconda volta" . Cosa che non è data. A nessuno di noi.

    RispondiElimina
  6. Chi non si sente di condannare al 100% il comandante Schettino, forse non ha capito come funzionano le cose a bordo di una nave. Il comandante Schettino era al 100% al comando, era la suprema autorità a bordo della motonave Concordia, per questo percepiva onori e 20.000€ al mese, più i benefici. Chiaramente nel momento in cui si accetta il comando, si accettano conseguentemente le responsabilità che ne derivano. Con questo non voglio dire che Schettino sia il capro espiatorio, unico responsabile della tragedia, altrimenti che ci starebbero a fare gli altri ufficiali in plancia, compreso l'ufficiale di rotta. Il comandante non è perfetto, per quanto bravo ed esperto sia, ragion per cui altri ufficiali assistono alla condotta della nave, effettuando continuamente calcoli e controlli. Sarà la magistratura a valutare le colpe e le responsabilità, ma anche se venisse dimostrato che Schettino era circondato da una manica di incompetenti, la sua responsabilità e la sua colpa di aver effettuato una sciagurata manovra che ha causato la perdita di vite umane non sarà mai da mettere in dubbio.

    RispondiElimina
  7. Max
    Il comandante ha sbagliato ma, leggete questo, Francesco Schettino è stato e credo lo sarà ancora per molto tempo giudicato come un grandioso comandante di navi da crociera, uno dei più esperti e più scrupoloso nel suo lavoro, infatti ora inizia ad uscire la vera storia del disastro... leggete...

    GENOVA - La rotta della Concordia ha ora una traccia certa. E' quella dell'Ais, l'Automatic Identification System, che la Qps, una società olandese specializzata in software per la navigazione, ha deciso di rendere pubblica. Non una ricostruzione qualsiasi, ma l'esatta posizione della nave - così come rilevata dai radar - prima e dopo l'impatto con le Scole. Un documento inedito, che potrà aiutare gli inquirenti a far luce sul naufragio, che l'ANSA ha fatto commentare ad un esperto. Il quale, in base ai dati esaminati, rivela: a far accostare il 'Titanic italiano' all'Isola del Giglio dopo l'urto non sarebbero state le correnti marine, ma una "manovra di salvataggio che ha salvato molte vite umane". La tesi è del capitano Giovanni Luca Barbera, direttore per il Mediterraneo della compagnia di navigazione svedese Wallenius, alle spalle 15 anni di esperienza nei mari di tutto il mondo a bordo di portacontainer.

    "L'Ais è un sistema sicuro come la matematica - spiega dai suoi uffici nel Porto di Savona - che indica in qualsiasi momento la posizione di una nave e la sua velocità". La sera del 13 gennaio, Concordia viaggia verso l'isola del Giglio alla velocità di crociera di 15 nodi. L'impatto contro le Scole, preceduto da quello che sembra un tentativo di cambiare rotta per evitare la collisione, è violento. La nave colpisce gli scogli con la fiancata di sinistra, sbanda e rallenta di colpo. In un primo momento sembra puntare verso la terra ferma, poi la pru torna a rivolgersi verso il mare aperto, in una zona dove il fondale supera i cento metri di profondità. L'impatto, secondo quanto registrato dal sistema Ais, avviene tra le 20:43 e le 20:45.

    Alle 20.52 la Concordia inizia quella che Barbera definisce una "manovra di salvataggio" effettuata "secondo l'arte marinaresca". Poco dopo le 21 la nave si gira di 180 gradi e, spostandosi di fianco, si avvicina a punta Gabbianara, dove si trova tutt'ora. Lo spostamento è molto lento, appena 0,7 nodi, e questo spiegherebbe perché, secondo alcune testimonianze, la Concordia sembrava ferma. L'impatto con la terra avviene - secondo l'Ais - alle 21.54. "Dalle rilevazioni del sistema - spiega il capitano Barbera - si capisce che il comandante ha effettuato la migliore manovra di salvataggio per evitare l'affondamento della nave e salvare così molte vite umane". La tesi, se confermata, rivaluterebbe almeno in parte la figura del comandante Francesco Schettino, agli arresti domiciliari con l'accusa di omicidio plurimo colposo e abbandono di nave. "Il movimento della nave così come rilevato dall'Ais - ribadisce l'esperto - non può essere stato determinato soltanto dall'impatto contro gli scogli e dalle correnti marine".

    RispondiElimina
  8. ... e come si può notare dai primi accertamenti iniziano ad emergere i primi reali fatti, cioè che Costa Crociere era al corrente delle rotte proibite programmandole anticipatamente, che il Comandante Schettino NON era al timone della nave (cosa assolutamente regolare)... aspettiamoci grandi sorprese, il comandante non è l'unico responsabile anche se è la suprema autorità ecco il perchè del 2° comandante e via dicendo... questo non giustifica l'abbandono nave si intende... Max

    RispondiElimina
  9. Schettino: "Panico? Sono stato professionale"
    Come si può non essere d'accordo con Francesco Schettino, impossibile non commentare un evento di grandezza galattica, per fortuna cicloni di ampia forza dirompente sono davvero rari menomale, se da parte del Comandante fosse mancato il nodo di grandissima professionalità il disastro si sarebbe ampliato di proporzioni indescrivibile, sottolinea come nessuno dei suoi ufficiali gli abbia riferito che la nave era troppo vicina alla costa. In plancia - sostiene Schettino cominciai a tremare come una foglia, nella mia mente sentivo campanelli e campane suonare a festa? “ fosse che fosse che hanno svagato “
    (Mi è scivolata la mia professionalità) Coraggiosamente mi sono dato alla fuga
    scappando sul ponte ricordo che dissi urlando si salvi chi può, la mia storia.
    Il mio pensiero non si avvicina con il tuo, non sei ne uomo e nemmeno Comandante, sei un codardo traditore, avresti dovuto dire la verità non nasconderti il mondo marinaio si è distaccato dallo schifo pari a quello che tu sei stato capace di organizzare, responsabile è grave imperdonabile se tu avevi er core ti saresti condannato da te stesso no alla galera ma in convento di frati di clausura potresti redimerti. Devi dire la Verità Verità Verità
    07-07-2012 Giornalettismo Guglielmo B.Y.

    RispondiElimina
  10. ho letto di tutti da Schettino in poi, dalla data del "sinistro".-

    Al sud "di quello che si legge nei giornali seri, di giornalisti seri" - ogni successione di posyo "statale" . parastatale - cje forma prestigio e potere (il dovere nel cesso) è fatto, dato in contropartita . e non per le capacità -culturali, tecniche , ecc... (un film di Alberto Sordi da medico della mutua ... a Proprietario della Clinica , rispecchia proprio "con il potere si arrivà in alto. ma con il sapere (mancanza) crolla tutto.-
    SIAMO NEL BARATRO.

    RispondiElimina