lunedì 17 giugno 2013

SARTORI DA' DELL'INCOMPETENTE ALLA KYENGE . FOSSE FASCISTA PURE LUI ?


Basta che gli togli l'ossessione di Berlusconi e tornano quello che sono : persone pensanti, capaci di riflessioni approfondite, non banali, e coraggiose.
Parlo, in questo caso, di Giovanni Sartori , docente universitario di chiara fama, oggi politologo rispettato, considerato esperto di sistemi costituzionali ed elettorali. In questa veste, si è speso più volte per l'adozione in Italia del semipresidenzialismo francese a doppio turno con interessanti varianti (la doppia indicazione nella scheda con ballottaggio a quattro). E già questa posizione non si sposa col pensiero unico della sinistra ortodossa che se sente parlare di presidenzialismo ha un riflesso pavloviano e abbaia "attenti al fascismo".
Sempre in vena di politically incorrect, Sartori ha criticato la costruzione Europea, facendo presente qualche particolare di non poco momento come la differenza della lingua, se proprio volevamo trascurare quella della Storia , con qualche centinaio di milioni di morti. A queste cosucce, si è oggi aggiunta la guerra economica tra paesi uniti da una moneta e da una banca, e dove per il resto ognuno rema o vorrebbe farlo per sé.
Ultimo in ordine cronologico ma certo non meno importante, è il suo intervento in contestazione dello IUS SOLI, che pure tanto va di modo nella sinistra stile Capalbio. E' il principio per il quale, se nasci in Italia, anche se i tuoi genitori sono da poco immigrati, musulmani e felicissimi di esserlo, tu sei italiano.
Bersani era tra le cose che voleva fare nei suoi primi 100 giorni. Per fortuna sappiamo com'è andata.
La Kyenge, ministro messo lì per demagogia popolare del Premier Letta, ha ripreso questo discorso appena preso possesso del suo dicastero dedicato all'integrazione, suscitando polemiche da un lato, ed inviti alla prudenza dall'altro.
Sartori, che apparterrebbe al secondo fronte, quello di una sinistra pensante, e per questo prudente,  non è dotato di buon carattere e quindi di fronte alla crassa incompetenza di una che, solo perché nera (come opportunamente rivendica lei), è stata addirittura fatta ministro, in una sorta di razzismo alla rovescia, se n'esce con una intemerata delle sue e che sicuramente verrà commentata dai suoi "eh, il professore ormai s'è fatto vecchio....".
Peccato che la stragrande maggioranza degli italiani la pensa come il rinco...ed è per questo che si strilla a sinistra quando Grillo, sulla scelta tra ius soli e ius sanguinis propone il referendum, strumento che non piace mai a quelli che sanno di perdere.
Buona Lettura


L’Italia non è una nazione meticcia
Ecco perché lo ius soli non funziona

Il governo Monti era un po' raccogliticcio, ma forse per la fretta e anche perché Monti non apparteneva al giro dei nostri politici e di molti di loro sapeva poco. Ma Letta i nostri politici li conosce, è del mestiere; eppure ha messo insieme un governo Brancaleone da primato. Grosso modo, metà dei suoi ministri e sottosegretari sono fuori posto, sono chiamati ad occuparsi di cose che non sanno. Al momento mi occuperò solo di un caso che mi sembra di particolare importanza, il caso della Ministra «nera» Kyenge Kashetu nominata Ministro per l'Integrazione. Nata in Congo, si è laureata in Italia in medicina e si è specializzata in oculistica. Cosa ne sa di «integrazione», di ius soli e correlativamente di ius sanguinis ?
Dubito molto che abbia letto il mio libro Pluralismo, Multiculturalismo e Estranei, e anche un mio recente editoriale su questo giornale nel quale proponevo per gli immigrati con le carte in ordine una residenza permanente trasmissibile ai figli. Era una proposta di buonsenso, ma forse per questo ignorata da tutti. Il buonsenso non fa notizia.
Sia come sia, la nostra oculista ha sentenziato che siamo tutti meticci, e che il nostro Paese deve passare dal principio dello ius sanguinis (chi è figlio di italiani è italiano) al principio dello ius soli (chi nasce in Italia diventa italiano). Di regola, in passato lo ius soli si applicava al Nuovo Mondo e comunque ai Paesi sottopopolati che avevano bisogno di nuovi cittadini, mentre lo ius sanguinis valeva per le popolazioni stanziali che da secoli popolano determinati territori. Oggi questa regola è stata violata in parecchi Paesi dal terzomondismo imperante e dal fatto che la sinistra, avendo perso la sua ideologia, ha sposato la causa (ritenuta illuminata e progressista) delle porte aperte a tutti, anche le porte dei Paesi sovrappopolati e afflitti, per di più, da una altissima disoccupazione giovanile. Per ora i nostri troppi e inutili laureati sopravvivono perché abbiamo ancora famiglie allargate (non famiglie nucleari) che riescono a mantenerli.
Ma alla fine succederà come durante la grande e lunga depressione del '29 negli Stati Uniti: a un certo momento i disoccupati saranno costretti ad accettare qualsiasi lavoro, anche i lavori disprezzati. Ma la Ministra Kyenge spiega che il lavoro degli immigrati è «fattore di crescita», visto che quasi un imprenditore italiano su dieci è straniero. E quanti sono gli imprenditori italiani che sono contestualmente falliti? I dati dicono molti di più. Ma questi paragoni si fanno male, visto che «imprenditore» è parola elastica. Metti su un negozietto da quattro soldi e sei un imprenditore. E poi quanti sono gli immigrati che battono le strade e che le rendono pericolose?
La brava Ministra ha anche scoperto che il nostro è un Paese «meticcio». Se lo Stato italiano le dà i soldi si compri un dizionarietto, e scoprirà che meticcio significa persona nata da genitore di razze (etnie) diverse. Per esempio il Brasile è un Paese molto meticcio. Ma l'Italia proprio no. La saggezza contadina insegnava «moglie e buoi dei paesi tuoi». E oggi, da noi, i matrimoni misti sono in genere ferocemente osteggiati proprio dagli islamici. Ma la più bella di tutte è che la nostra presunta esperta di immigrazione dà per scontato che i ragazzini africani e arabi nati in Italia sono eo ipso cittadini «integrati».
Questa è da premio Nobel. Mai sentito parlare, signora Ministra, del sultanato di Delhi, che durò dal XIII al XVI secolo, e poi dell'Impero Moghul che controllò quasi tutto il continente Indiano tra il XVI secolo e l'arrivo delle Compagnie occidentali? All'ingrosso, circa un millennio di importante presenza e di dominio islamico. Eppure indù e musulmani non si sono mai integrati. Quando gli inglesi dopo la seconda guerra mondiale se ne andarono dall'India, furono costretti (controvoglia) a creare uno Stato islamico (il Pakistan) e a massicci e sanguinosi trasferimenti di popolazione. E da allora i due Stati sono sul piede di guerra l'uno contro l'altro.
Più disintegrati di così si muore.

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