sabato 12 ottobre 2013

RENZI PARTE DA BARI. ERA MEGLIO QUANDO LO FACEVA DALLA LEOPOLDA


Inizia a Bari la corsa ufficiale di Renzi alla segreteria PD, viatico, secondole sue intenzioni - chissà se nel partito la pensano allo stesso modo - per Palazzo Chigi.
Parlando di attualità, Renzi si schiera contro l'Amnistia, riprendendo peraltro discorsi critici e proposte alternative che su questo blog sono state evidenziate dando spazio ( http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2013/10/problema-carceri-e-se-mettessimo-fuori.html ) al pensiero di Davide Giacalone : inutile assumere provvedimenti di clemenza senza cambiare il sistema alla base, vale a dire riformare la giustizia. Il sovraffollamento delle carceri potrebbe intanto essere utilmente affrontato tramite i ripensamenti su leggi come la Giovanardi Fini (lo scrive anche Facci : depenalizzazione delle droghe leggere ) e uno schiaffone alle procure stringendo in modo drastico l'uso della custodia cautelare, riservandola solo a specifici reati di alto e obiettivo allarme sociale (mafia , terrorismo, omicidio, violenza...non molto altro). Con un bel decreto legge in questo senso uscirebbe oltre la metà dei detenuti attuali (l'eccedenza è di un terzo), e sarebbe gente innocente, non dei condannati condonati.
Praticabile ? Immagino di no, e allora Renzi dovrebbe iniziare a dimostrare di essere uomo di governo proponendo una soluzione efficace contro l'attuale inaccettabile sovraffollamento che lo risolva entro il maggio 2014, termine datoci dall'Europa di cui anche lui parla tanto.
Altre due cosette sulla legge elettorale e sulla scuola. Anche qui aspettiamo indicazioni più concrete. Sulla prima, ho il sospetto, MA FORTE !, che Renzi sogna un Porcellum rafforzato : il premio di maggioranza applicato anche al Senato su base nazionale e non regionale (com'era poi all'origine !! Fu Ciampi a chiedere questa modifica, su pressioni della sinistra...quando il diavolo fa le pentole...). Se così è, per fortuna a dicembre la Corte Costituzionale dovrebbe spazzare il suo sogno, dichiarando incostituzionale un premio di maggioranza completamente svincolato dal consenso elettorale e quindi senza un minimo di voti  popolari che lo faccia scattare (Renzino, per comandare lo vorrai avere almeno il 40% dei voti ? che dalle tue parti definirono truffa un premio che per valere di schede valide ne prevedeva il 50%+1...). A Matteo, si sa, piace la legge che governa l'elezione dei sindaci (dove Marino governa Roma con il voto di poco più di un romano su cinque...), ma almeno, se vuole il doppio turno (che NESSUNO prenderà il 50% dei voti al primo, alle politiche nazionali) che convinca la sua parte a mollare sul presidenzialismo !
Sulla scuola, nel lisciare il pelo alla classe insegnante (come non farlo ? hanno sostituito gli operai come base elettorale del PD !!), perché non rispolvera una parola Leopoldiana ? MERITO Matteo, era MERITO. E i professori italiani hanno l'orticaria nel sentirla...Basta vedere come streèitano ( e dove possono boicottano) le verifiche Invalsi.
Non a caso ho citato la Leopolda : per ricordare quali erano le parole chiave del Renzi che aveva fatto sperare tanti di noi italiani in un corso nuovo.
C'è chi dice che la presenza di Morando nella sua squadra di cervelli debba far sperare che non se ne siano perse le tracce di quello spirito.
Speriamo, ma da un po' le sensazioni sono negative...
Ecco comunque come Il Corriere racconta della trasferta a Bari del probabile neo segretario PD


SULLA GIUSTIZIA: «Affrontare oggi il tema dell’amnistia e dell’indulto è clamoroso errore»

Renzi a Bari per la candidatura a segretario Pd
«L’Italia ha perso tempo negli ultimi 20 anni»

Il sindaco: «Cambiare le regole del lavoro, la riforma Fornero ha fallito». « Occorre ripartire dalla scuola, riaccendere la speranza»

 
Matteo RenziMatteo Renzi
«L’Italia ha perso tempo in questi ultimi venti anni, ha perso tempo e occasioni, non accettiamo l’idea che ci portino via la speranza» . Lo ha detto Matteo Renzi a Bari dove, nel pomeriggio, si è tenuta la manifestazione di lancio della sua candidatura a segretario del Pd. In questi 20 anni «un intero establishment politico ha fallito. Ora noi siamo qui per dire che cambiare e’ unica soluzione. Dobbiamo restituire una speranza», scandisce il sindaco di Firenze.




«LA MIA CANDIDATURA, MALE NECESSARIO» - «Per alcuni del Pd la mia candidatura è una sorta di rassegnato abbandono, un male necessario» ha dettto Renzi. Qualcuno, ha proseguito, sembra pensare che «dopo di me c’è solo il mago Otelma, poi le abbiamo provate tutte. La scommessa che abbiamo di fronte è dare spazio non alla rassegnazione ma al cambiamento: il Pd se continua come adesso non vince e un partito che non vince mai non serve perchè vincere è l’unico modo perchè l’Italia torni a crescere».
Renzi, parte la corsa per le primarie del Pd
  • Renzi, parte la corsa per le primarie del Pd    
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I 3 CAMBIAMENTI - «Cambiare verso significa non provare a mettere la nostra bandierina, ma dire come immagino l’Italia da qui a 10-20 anni», ha spiegato da Bari. Tre dunque i cambiamenti. «Uno, l’Italia deve cambiare verso all’Europa», ha elencato, «due, il Pd deve cambiare verso all’Italia. Tre, noi dobbiamo cambiare verso al Pd». Sulla legge elettorale: «Entro novembre presentiamo la nostra proposta: chi ha vinto sia il “colpevole” delle cose che fa o non fa». Poi ha proseguito: questa legge, ha spiegato, è fatta di tre punti: «Quando scrutini sai chi ha vinto, chi vince governa ed è necessaria l’alternanza».
SULL’EUROPA - Per il sindaco, «l’Italia e’ credibile se cambia, se l’Italia cambia puo’ anche chiedere che cambino i paletti in Europa. Questi parametri, sono parametri di 20 anni. Fa bene il governo a rispettarli ma il principio del 3 per cento e’ superabile, certo che si puo’ chiedere in Europa di cambiare regole, ma lo potremo fare se prima cambiamo verso all’Italia. L’Italia deve cambiare verso all’Europa, il Pd deve cambiare verso all’Italia», sottolinea.
CAMBIARE REGOLE SUL LAVORO - «Lavoro, cambiare le regole del gioco sul lavoro è possibile - sostiene Renzi -: qui non c’è più la libertà di assumere, prima ancora che di licenziare.Le regole del lavoro devono essere le stesse in tutte Europa». E ancora: la riforma Fornero è stata un clamoroso autogol, bisogna avere il coraggio di dirlo».
INDULTO E AMNISTIA - «Affrontare oggi il tema dell’amnistia e dell’indulto è un clamoroso errore, un autogol. Cambiamo prima la Bossi-Fini e la Fini-Govanardi, non hanno funzionato e interveniamo su riforme strutturali, come la custodia cautelare», ha detto Renzi.
RIPARTIAMO DALLA SCUOLA - Il settore «da cui ripartire è la scuola: il Pd ha il voto del 43 per cento degli insegnanti ma non ci siamo mai preoccupati di loro. Gli insegnanti sono quelli a cui affidiamo i nostri figli ma non li abbiamo mai coinvolti in un progetto serio. Andiamo ad incontrarli scuola per scuola».
PD, ISCRITTI IN CRISI - «Sembra che il Pd debba chiudersi ed invece noi i circoli dobbiamo aprirli, spalancarli. Noi stiamo nei nostri circoli, dobbiamo aprirli - ha detto Renzi -. Vogliamo un Pd curioso che vada incontro alle persone giudicandole interessanti - ha detto dal palco - e coraggioso».
RISVEGLIARE LA SPERANZA - Infine la chiusura del discorso: «Da Bari inizia un cammino e noi dobbiamo riempire il tempo non con la logica del “chi se ne frega abbiamo già vinto”. Al di la delle scaramanzie, dirvi così è drammatico perché vuole impedirvi di diventare dei nomi, di mettervi in gioco. Diamo il nome dei nostri sogni all’Italia».«Bisogna risvegliare la speranza perché l’Italia è migliore di quello che pensiamo. - è l’esortazione del sindaco-. Se vinciamo noi, il paese cambia verso. Al paese serve una rivoluzione radicale, chi vuole la conservazione fa bene ad avere paura. Noi manterremo tutte le promesse, avremo la coerenza di chi si mette in gioco» .

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