Speriamo che Berlusconi resti nella sua depressione e non legga il sondaggio del centro SWG, oppure lo interpreti nel senso giusto.Cioè che gli italiani tutta sta vena di tornare a votare, a torto o ragione, non ce l'hanno e non premieranno forzature in tal senso. Senza contare che quando si balla su differenze di due punti, ora in più ora meno vuol dire che siamo in parità.Se proprio quelli di centrodestra vogliono vedere il bicchiere metà pieno possono porre l'accento su tre aspetti :
1) Nonostante tutte le traversie di Berlusconi e l'obiettivo stato di crisi del PDL, anche il centrodestra vanta uno zoccolo duro forte, normalmente prevalente sul fronte opposto (da considerare inoltre che i voti del centro montiano sono voti "moderati", non certo di sinistra, mentre, notoriamente, nel M5S l'elettorato è assolutamente, paritariamente trasversale)
2) Il forte vantaggio, poi sfumato nelle urne, che il PD e la sinistra mostravano di avere nel 2012, è svanito. Non è detto che l'ATTUALE Renzi sia in grado di ridarglielo.
3) L'area dell'astensione è più popolato da elettori non ideologici, e quindi in genere NON di sinistra. Caso mai saltasse fuori un successore del Cavaliere sufficentemente carismatico, c'è molto da ripescare da quella parte.
Ma ecco i dati del sondaggio, postati dal Corriere della Sera.Il sondaggio Swg
Già sparito l’«effetto crisi»:
centrodestra di nuovo avanti Pd
La coalizione di centro-sinistra in calo di quattro punti
Cinque Stelle intorno al 20%
Angelino Alfano segretario del Pdl
Operazione sorpasso: questa, in estrema sintesi, è la novità più rilevante del sondaggio Swg per il Corriere della Sera sulla
credibilità dei partiti, la fiducia nel governo e le intenzioni di
voto. Dopo le dimissioni dei ministri, la crisi annunciata e la bagarre
in Senato, il centrosinistra (36,4%) aveva superato il centrodestra
(34%) nel termometro elettorale.
Ora, a una sola settimana di distanza, le parti si
sono di nuovo invertite. Il Pd cala di oltre 4 punti percentuali,
passando dal 31,2 al 27, e la coalizione si attesta - grazie anche a un
passo in avanti di Sel al 5,1 - al 32,9. Il centrodestra recupera quasi
un punto e mezzo e arriva al 35,4 (era al 34), tornando ai livelli
pre-voto, nonostante un Pdl ancora in lieve flessione al 24,6%. Tra gli
altri partiti, i Cinque Stelle ritornano ai valori di inizio ottobre,
intorno al 20%, mentre i centristi recuperano qualche decimale,
arrivando al 6,3% (con Scelta civica al 5,1%). Anche per quello che
concerne la fiducia nell’esecutivo si ripropone un ritorno ai livelli
pre-voto di fiducia, con valori che si attestano intorno al 48%: «Si
ripropone il tema di una soluzione governativa che raccoglie un
gradimento legato soltanto alla preoccupazione del salto nel buio ma
continua a convincere poco l’opinione pubblica». Anche la credibilità dei partiti è in calo. Il Pd, da dicembre 2010 a oggi, «ha due momenti positivi in concomitanza dell’avvento del governo Monti, ritenuto più lontano dal centrodestra in quanto sostituiva Berlusconi, e all’avvio del governo Letta», il Pdl «segnala un calo che si interrompe con il risultato elettorale, superiore alle attese, ma si aggrava con le vicende recenti», i Cinque Stelle, dopo il picco toccato in aprile (quando insidiavano il Pd), torna ai valori di dodici mesi fa, mentre «la Lega Nord presenta un calo, e nell’ultimo anno una stabilizzazione in una posizione debole».
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