Francamente sono dati che mi sorprendono. Mi riferisco ai sondaggi più recenti, riportati da diverse società demoscopiche, secondo i quali la coalizione di centrodestra è di nuovo in vantaggio su quella di sinistra.
Non che non sappia come queste rilevazioni lascino il tempo che trovano, come le ultime tornate elettorali hanno più spesso dimostrato. Però faccio notare che in passato, sono le previsioni a favore della sinistra che si sono sgonfiate al traguardo, vedi 1994, 2006 e 2013, mentre quando in testa era stato dato Berlusconi, poi questo ha vinto, e nettamente, come attestano gli anni 2001 e 2008. Questo ha anche una spiegazione nota : grazie alla vulgata per cui i "migliori" votano sinistra, quelli che votano l'opposto spesso non lo dicono. E' sempre successo così con la DC e un po' oggi si ripete.
Comunque la cosa che mi sorprende in questi dati è l'apparente scarsa incidenza dell'avvento di Renzi alla guida del PD. Svanito l'effetto mediatico sempre forte delle primarie, quando giornali e tv non fanno che parlare di loro (anche Bersani ebbe questo effetto megafono, che a dicembre 2012 il PD da solo volava verso il 33/35% ...a febbraio prese a stento il 25), oggi il Partito Democratico si aggira attorno al 30%, che ne fa sì il primo partito italiano, ma non gli fa vincere le elezioni.
Ora, che Renzi non avesse più l'appeal del 2012, quando i soliti sondaggi davano un centro sinistra guidato da lui al 40% , questo si era percepito, e del resto la sintonia del sindaco fiorentino con il Cav. nel cercare di tenere bassa la soglia del premio di maggioranza (addirittura il 35% !! adesso sono saliti al 37) si spiega anche per questa ragione. Però insomma dal 40 al 30 il salto è grande.
Forse, è una ipotesi, il putto si sta rivelando comunque troppo di sinistra per l'elettorato moderato e sempre troppo poco per la gauche tradizionale. E' il rischio che si corre quando ci si barcamena senza prendere una via precisa e coraggiosa, alla Blair o alla Schroeder, per intenderci. Io credo, posso sbagliare naturalmente, che Renzi voglia "solo" vincere, e in questo senso è uguale a Berlusconi. NON ha una vera visione da proporre, e poi chi ci sta ci sta. Parte in quarta, e poi frena e comincia a mediare. Per carità la politica è anche questo, specie quando non si hanno i numeri per fare da soli, però si deve anche cercare di fare in modo che il compromesso non sia troppo al ribasso. Certo una mano non gliela danno quelli del suo "cerchio magico", alcuni dei quali sarebbe meglio che fossero muti (Morani ti fischiano le orecchie ? ).
Ad ogni modo diamo un po' i numeri. L'articolo che postiamo dà risalto ai risultati dell'Istituto IPR, pubblicati da Repubblica e ripresi da Libero, ed è il rilevamento che registra il distacco più grande tra CDX e CSX : ben 8 punti (39,6 contro 31,3).
Ma anche tutti gli altri, con scarti diversi, alcuni minimi, altri comunque sensibili ( fino a due punti di differenza praticamente il dato non ha statistica rilevanza...da tre in poi già è più affidabile).
E quindi abbiamo : CDX CSX
DATAMEDIA 36,9 36
EMG 35 34,2
EUROMEDIA 36,3 32,4
TECNE' 38,8 33,7
Di IPR abbiamo detto.
I pronostici non vincono le partite si sa, però meglio stare davanti...fa morale.
Ecco l'articolo di Libero, che come detto s'incentra, ovviamente, sul dato più favorevole al Cavaliere
Sondaggio Ipr: centrodestra davanti di 6 punti sul centrosinistra
La coalizione guidata da Forza Italia stacca il centrosinistra: non serve neppure il ballottaggio. Matteo preoccupato. Tutti i dati
Mentre Letta e Renzi si beccano alla direzione del Pd per decidere il futuro del governo e dello stesso Nazareno, Silvio Berlusconi continua la sua cavalcata nei consensi. Nell'ultimo sondaggio Ipr, riportato dal Mattinale di Forza Italia,
il centrodestra risulta in vantaggio di 6,3 punti sul centrosinistra.
Infatti, Forza Italia si attesta al 24,3% e insieme al 5% della Lega
Nord e al 5,6% del Nuovo Centro Destra (oltre al 2% degli altri partiti
minori) arriverebbe appunto a quota 37,6%. Una cifra che, con
l'Italicum, varrebbe la vittoria al primo turno e il conseguente premio
di maggioranza. Dall'altro lato c'è invece il Pd (27,6%), che unito a
Sel e al Centro democratico, non arriverebbe nemmeno al 32%. In questo
momento, secondo il sondaggio, il Movimento 5 Stelle registra ancora un
calo (23,3%).
Renzi ha paura - Un segnale, quello che arriva dalle rilevazioni sulle intenzioni di voto, che preoccupa soprattutto il Pd e Matteo Renzi, che intervenendo alla direzione nazionale del Pd afferma: "Quel che è certo è che se si andasse alle elezioni con l’Italicum e un’alleanza Berlusconi-Bossi-Casini ci battesse il problema saremmo noi. Se dopo 20 anni la nostra capacità di prendere i voti è tale che basta che Casini vada si là e Bossi stia con Berlusconi per impaurirci, il problema ce l’abbiamo noi". E, con tutta probabilità, almeno stando ai numeri, il "problema" riguarda il centrosinistra, eccome. Confortato dalle cifre, il Cav prepara la sua campagna elettorale in caso di voto anticipato. Forte dei sondaggi, Silvio per ora si concentra sulle europee di maggio, ma il vero obiettivo restano le politiche. Con l'Italicum, nato dal patto del Nazareno, Berlusconi potrebbe chiudere la partita anche per palazzo Chigi, econ meno difficoltà del previsto. E questo Renzi lo sa...
Renzi ha paura - Un segnale, quello che arriva dalle rilevazioni sulle intenzioni di voto, che preoccupa soprattutto il Pd e Matteo Renzi, che intervenendo alla direzione nazionale del Pd afferma: "Quel che è certo è che se si andasse alle elezioni con l’Italicum e un’alleanza Berlusconi-Bossi-Casini ci battesse il problema saremmo noi. Se dopo 20 anni la nostra capacità di prendere i voti è tale che basta che Casini vada si là e Bossi stia con Berlusconi per impaurirci, il problema ce l’abbiamo noi". E, con tutta probabilità, almeno stando ai numeri, il "problema" riguarda il centrosinistra, eccome. Confortato dalle cifre, il Cav prepara la sua campagna elettorale in caso di voto anticipato. Forte dei sondaggi, Silvio per ora si concentra sulle europee di maggio, ma il vero obiettivo restano le politiche. Con l'Italicum, nato dal patto del Nazareno, Berlusconi potrebbe chiudere la partita anche per palazzo Chigi, econ meno difficoltà del previsto. E questo Renzi lo sa...
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