domenica 25 maggio 2014

IL VERO RE CARLO IN SPAGNA OGGI E' ITALIANO. VINCE IL REAL MADRID GUIDATO DA ANCELOTTI

 
Sono molto contento, e gli amici lettori del Camerlengo lo sanno bene, della vittoria in Champions di Carlo Ancelotti. Sono molti ormai i post e le citazioni a lui dedicate. La stima e la simpatia sono per l'uomo, innanzitutto. Uno di quelle persone che si fanno ben volere da tutti (fece eccezione la parte becera della curva ultrà bianconera, che gli rimproverava il suo passato giallorosso e  milanista ), perché per bene, signorile senza essere snob, che allo spirito guerriero, al calcio vissuto maniacalmente, ai vangeli tattici contrappone ironia, buon senso e duttilità. C'è qualcuno che può appiccicare un'etichetta al calcio di Ancelotti ? Ha imparato da Sacchi - che ancora ieri sera chiamava "maestro", ora che lo ha superato anche come trofei da allenatore dopo non averlo mai visto come carriera calcistica - , all'inizio era un oltranzista del 4-4-2 senza spazio per i fantasisti e tre quartisti come Zola e Baggio. Poi ha chiesto scusa, dicendo che il suo era stato un errore. Infatti al Milan ha esaltato come nessun altro il talento calcistico di Kakà, fantasista e trequartista.  
Sicuramente dà grande importanza alla fase difensiva, ma ieri in campo nel Real c'erano Di Maria e Bale ad appoggiare Ronaldo e Benzema ( e lo stesso accadde contro il Bayern ). 
Nella finale è stato fortunato, con quel gol a tempo scaduto - ma al 93mo , e Simeone ha fatto male a protestare,anche se in quel momento è più che comprensibile, che almeno 3 minuti di recupero vengono sempre dati, e i 5 concessi da un arbitro mediocre ma non decisivo non erano uno scandalo - e con i tifosi dell'Atletico ormai convinti di avercela fatta anche se gli ultimi 20 minuti erano stati un assedio (e in questi casi, il gol crudele che distrugge il sogno diventa sempre possibile). Ma se i colchoneros di Simeone non avrebbero rubato, se avessero vinto, ugualmente non si può dire ingiusto il gol del pareggio del Real. Alla fine, nel tempo regolamentare, l'Atletico aveva tenuto il campo piuttosto bene, con la solita risaputa solidità difensiva, ma senza creare pericoli al Real. Il gol di Godin è stata una clamorosa papera di Casillas, un grande portiere in declino e ieri in serata no - e per fortuna non è stato chiamato a fare molto - e il Real qualche palla gol pulita, specie con Bale, l'aveva pure avuta.
Dopo il gol del pareggio tutti credo abbiamo avuto la sensazione che l'unica speranza per i "materassai" di Madrid fossero i rigori, e dopo il gol di Bale, su una irresistibile azione di Di Maria (il migliore in campo, anche più del perfetto Sergio Ramos, che però in più ha fatto i gol decisivi : tre zuccate una più imperiosa dell'altra, in semifinale e finale), i volti dei biancorossi, in campo e sugli spalti , erano quelli degli sconfitti.
I due gol successivi sono stati una punizione immeritata.
Alla fine ha vinto la squadra più forte, non quella migliore.
Detto che il mio tifo per il Real è legato esclusivamente alla presenza sulla panchina dei blancos, di Carlo Ancelotti, ammetto di non avere la predisposizione empatica per Davide contro Golia.
La maggior parte delle persone che conosco tenevano infatti per i "poveri e popolari" colchoneros dell'Atletico rispetto ai regali e miliardari della Madrid ricca e monarchica. 
Non sono sedotto da questo pauperismo, e il mio favore è dettato da altri elementi, come i giocatori più talentuosi e divertenti, il calcio più brillante. Nel caso di specie, nessuna delle due ha sfoggiato un football spettacolare, ma non c'è dubbio che le poche giocate pregiate sono state quasi esclusivamente dei Blancos. Se parliamo più in generale, al calcio difensivo di Simeone e Mourinho, quello dell'ossessivo possesso palla di Guardiola _ che oggi lo impone al Bayern - e del Barcellona, preferisco quello veloce, fatto di verticalizzazioni, percussioni, sovrapposizioni , e il Real, nei momenti buoni, questo fa.
Ma è una questione di gusti. Ieri invece "tifavo" e non per una delle due squadre, ma per quel pacioccone in panchina che gira ancora in Opel e intervistato alla fine di una vittoria che lo colloca per sempre nella storia della più titolata squadra della Champions, con la vittoria dell'agognata Decima (per la quale, in 12 anni, sono stati investiti/bruciati mille milioni di euro !!!!) risponde : " Sergio Ramos ? Fino a Dicembre era un problema, poi non so dove sia stato a Natale che è tornato rinato. Mi devo far dire dov'è 'sto posto...".
Complimenti Carletto, non solo per la vittoria ma per la persona che sei.    

 

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