Curioso di storie. Mi piace ascoltarle e commentarle, con chiunque lo vorrà fare con me.
venerdì 6 giugno 2014
IN BARCA A VELO CONTROMANO : LA SFIDA AUDACE E NOBILE DEL NUOVO "IL GARANTISTA" DI PIERO SANSONETTI, DAL 18 GIUGNO IN EDICOLA
Come avevo preannunciato, ieri sono andato alla serata di presentazione qui a Roma - ho capito che, giustamente, ne sono state organizzate varie un po' in giro per l'Italia - del nuovo giornale che Piero Sansonetti ha creato, e che avrà il difficile , significativo e per me prestigioso nome di "IL GARANTISTA". Stanno uscendo varie copie "zero" di prova, mentre l'esordio vero e proprio, il numero UNO sarà pubblicato il prossimo 18 giugno.
La serata, organizzata sul suggestivo scenario del Tevere al tramonto, su uno dei barconi attraccati lungo fiume, all'altezza dell'Ara Pacis, ha visto la partecipazione di più di un centinaio di persone, tra cui molti della sinistra radicale - li sentivo parlare del risultato della lista Tsipras e della polemica per la non rinuncia, pure promessa, di Barbara Spinelli al seggio europeo - che francamente non so come si rapportino col garantismo. Non perché non sia un'ideale ascrivibile a quella parte, storicamente. Anzi, insieme ai radicali, è la sinistra storica ad aver tenuto alta quella bandiera per decenni (i primi però non l'hanno mai mollata, e la differenza è tanta). Accadeva quando il potere ce l'avevano "gli altri", i magistrati NON erano amici (figuriamoci alleati) e "Legge e Ordine" (con una bella forca sullo sfondo per far capire bene COME ottenerli) era uno slogan di destra, quella reazionaria (per distinguerla da quella liberale, cui appartengo).
Sansonetti è uno che non ha abiurato, e anzi è rimasto fedele all'idea della sinistra vicina ai deboli anche nel campo giudiziario, e quindi la tutela degli stessi attraverso l'affermazione e il rafforzamento delle garanzie. Perché vedete non è che normalmente lo scontro è tra Stato e pericolose organizzazioni criminali e/o ricchi potentati politici, dove la sensazione è che tramite cavilli, conoscenze, soldi e intimidazioni la parte debole sia il primo. No, nella migliaia di procedimenti ordinari. è esattamente il contrario, e il singolo ha come unica difesa la preparazione (quando c'è) e la grinta (quando ce l'ha) del suo difensore, che sarebbero peraltro del tutto insufficienti se quest'ultimo non potesse invocare garanzie procedurali e sostanziali proprie dello Stato di Diritto, nato principalmente per contrastare prepotenze e privilegi delle classi prevalenti.
Ecco, credo che Sansonetti voglia ricordare a tutti, ma specialmente a quelli della sua parte, che il Garantismo è QUESTO.
Nel discorso di presentazione, parlando della scelta del nome, ha spiegato che alla fine è stato preferito Il Garantista, rispetto per esempio a "Indipendente", non solo perché più originale ma anche e soprattutto perché immediatamente "riconoscibile" , addrittura identitario. Tutti i giornali si dicono "indipendenti" ( e non lo sono), ma quanti si dicono "garantisti" ?
Sicuramente, immaginando di fondare un giornale che ha nel garantismo la sua stella polare, Sansonetti è consapevole che la strada de Il Fatto, a suo tempo e tuttora, era (è) decisamente meno erta, che il "giustizialismo" , con le sue derive manettare e forcaiole (i ripetuti "buttate via la chiave"...quanta gente si è compiaciuta nel pronunciare questa frase ? ) , è merce molto più facile da vendere, anche al netto dell'ossessione antiberlusconiana (per quanto, senza il Cavaliere, non saranno rose e fiori nemmeno per il giornale dei magistrati). Però, come dice l'hastag del mio amico Max Annetta, contiamoci ! E magari ci accorgiamo, anche aiutando questo coraggioso quotidiano, che non saremo tanti, ma nemmeno così pochi. E siccome siamo dalla parte della ragione, è una battaglia che vale la pena combattere.
Alleate preziose del quotidiano saranno le Camere Penali italiane cui, se ho capito bene, sarà riservata una rubrica settimanale, un ampio spazio per trattare con competenza tecnica i problemi della giustizia, con riferimento ovviamente ai casi di attualità, e con le quali comunque il contatto e il confronto sarà pressoché quotidiano.
Immagino che gli amici Radicali non faranno mancare il loro sostegno sia pubblicitario, tramite la radio, sia attraverso l'acquisto del quotidano.
Lo stesso nasce da una bella alleanza tra un gruppo di imprenditori (e professionisti) calabresi, capitanati da Andrea Cuzzocrea (presidente di Confindustria Calabria) e Sansonetti coi suoi giornalisti - credo che diversi siano gli stessi che lo hanno accompagnato nelle recenti avventure editoriali degli ALTRI e l'Ora della Calabria, i quali, insieme, hanno costituito una cooperativa che "affitta" la gestione della testata fondata dai primi per diventare quindi tutti soci e "editori" del giornale.
Altra cosa particolarissima. che Sansonetti sottolinea, è l'iniziativa meridionalista, che ben raramente un giornale nasce da Roma in giù, mentre in questo caso Il Garantista prende la luce in Calabria, e per iniziativa finanziaria di imprenditori e professionisti calabresi.
Il giornale ha peraltro ambizioni di respiro nazionale, che inizialmente verrà diffuso nelle province principali di Calabria e Campania e anche in tutte le maggiori città italiane.
Obiettivamente sembra un'impresa altro che controcorrente...un giornale che ha come mission fondante il garantismo, che nasce nel meridione, in un periodo dove l'editoria è nella crisi più profonda di sempre e i giornali storici barano sui numeri per rastrellare pubblicità... Altro che "in barca a vela contromano", come titolava un divertente film degli esordi di Valerio Mastrandrea.
Sempre Sansonetti spiegava come in un paese dove Magistratura e Mercato sono i Moloch ispirativi della narrazione sociale e conseguentemente dell'informazione, lo Stato di Diritto è vissuto come una sorta di intralcio, dove la certezza delle pena ( che pure resta un mito irrealizzato n.d.C.) ha soppiantato la prioritaria ricerca della verità.
Tullio de Mauro, su Repubblica, ricordava sempre il direttore del neonato quotidiano, parla quasi sottovoce di "scrupolo della verità", che si è perso, e la dimostrazione è data dall'assoluta negligenza da parte dei giornalisti del compito doveroso della verifica delle notizie.
Ecco Il Garantista cercherà di non fare tutto questo, e si batterà per le garanzie di TUTTI, non avendo i PROPRI. Questo è un fenomeno molto diffuso, facilmente mediato dalle tifoserie di calcio, per le quali il rigore è sempre ingiusto quando contro, e sacrosanto quando a favore della propria squadra. Così Il Fatto, giornale che potrebbe avere le manette come simbolo della testata, si scopre garantista le volte che l'indagine tocca qualcuno dei suoi prediletti (difese, e fu l'unico, Tonino Di Pietro dopo la sciagurata intervista con la Gabanelli, parimenti è accaduto con De Magistris, inguaiato a Napoli anche per interposto parente, non parliamo quando gli amici togati osarono attaccare San'Antonio Ingroia) , mentre Libero e Il Giornale, sempre agguerriti nell' accusare la vena forcaiola dei colleghi di Fatto e Repubblica, poi divengono loro perfetti emuli se per le piste ci va un esponente della sinistra o comunque un avversario politico.
Bene, Il Garantista queste distinzioni tra "amici" e "nemici" si propone di NON farle.
La barra è dritta, il Nord chiaro nel cielo : le garanzie sono diritto di TUTTI.
Chiudo, per sorridere, con il simpatico in bocca al lupo reso alla neonata testata da Fausto Bertinotti, sorta di "madrina" chiamata a rompere la bottiglia sulla chiglia della nave al momento del varo.
L'ex leader di Rifondazione Comunista, anche Presidente della Camera (carica che ricoprì con dignità assolutamente superiore a quella che ha caratterizzato e caratterizza gli ultimi due successori sulla poltrona più alta di Montecitorio), prendendo la parola ha ricordato che l'indubbia audacia dell'iniziativa si è estesa anche alla scelta dell' uomo che doveva rappresentare il viatico per il successo, chiamando proprio lui che, insomma, non è che abbia molti trionfi da vantare.
In proposito ha ricordato le avventure, peraltro amate, di Rifondazione Comunista e del suo giornale, "Liberazione", diretto proprio da Sansonetti. Ecco, non propriamente dei successoni.
Però l'ha detto proprio lui, Bertinotti, con bella autoironia, e suggerendo però come la sconfitta, quando ci si batte per qualcosa in cui si crede fermamente, non è poi una tragedia.
Condivido ma preferisco chiudere il post con il proposito generoso e ottimista di Sansonetti, che ha predetto : " Saremo Unici e Garantisti".
Buon viaggio, noi saremo dalla parte vostra.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento