lunedì 10 aprile 2017

MULTE SELVAGGE IN UN PAESE SENZA PIU' BUON SENSO

Risultati immagini per multe per la marmellata

Io vorrei parlarci con questi signori - amministratori, vigili, agenti - che comminano multe con un'ottusità che sfiora il comico per quanto è grassa e incomprensibile, ma probabilmente è meglio evitare. Dovesse uscire fuori la commissione di un reato vero rispetto a questi inventati da menti poco serene.
L'ultima vicenda di una contravvenzione senza senso l'abbiamo orecchiata in tanti : 1.000 e passa euro di multa a delle madri per la marmellata distribuita senza autorizzazione in un parco... Secondo la ricostruzione del Corriere della Sera, queste mamme si erano lodevolmente fatte parte diligente nell'aiutare il gestore dell'unico chiosco presente in un'area dove era stato organizzato un'evento con più di 200 bambini, e si erano messe a spalmare fette biscottate per sfamare più velocemente i pargoli affamati dalla corsa.
Non si fa, non senza comunicare "l'inizio attività".
Ora, i giornali, anche quelli stimati come seri, non sono del tutto attendibili, bisognerebbe sentire l'amministrazione...Però questa, interrogata dai cronisti, pecca di reticenza, sfugge, rimanda, alla fine tradendosi col più banale, stupido e inaccettabile luogo comune : le regole valgono per tutti.
Ma che regola è ??? Chi è il minus habens che di fronte ad una scena del genere pensa che quelle mamme si siano inventate un mestiere ??
Seguono una serie di episodi grotteschi, dove la prima sensazione è che sia stato un bene non assistervi se no come te lo evitavi il reato di oltraggio, e peggio, nei confronti del solerte pubblico ufficiale di turno ?
Ma ve ne sono anche altri, non citati dal giornalista.
Gramellini si lamentava qualche giorno fa di un'ambulanza fermata da dei vigilantes della strada perché percorreva una via contromano, con tanto di sirena. Dentro aveva un persona in pericolo di vita...ebbé, che cambia ? ah belli miei, non si accettano scuse di sorta, il codice della strada è chiaro !
Per fortuna non è finita in tragedia.
E quei giudici della Cassazione che hanno avallato la condanna ad un risarcimento - per fortuna modesto, 200 euro - a favore in un demente che, morso da un cane randagio presente occasionalmente nel giardino di un suo conoscente, ha denunciato quest'ultimo, considerandolo responsabile dell'operato dell'animale ???
Come detto, il cane è un randagio, quindi il signore in questione non era il proprietario, però gli dava ogni tanto da mangiare...
Ecco, questo fatto, il dare cibo al cane, secondo ste teste d'uovo iper pensanti che indossano la toga, renderebbe l'individuo responsabile di quello che gli animali fanno...
Anche qui, magari sbaglia il giornalista a riferire, forse l'elemento dirimente non era il dare da mangiare all'animale quanto il fatto che l'episodio del morso fosse accaduto nel giardino dell'uomo amante degli animali. Un po' la cosa cambierebbe, ci potrei, a fatica, stare : se consenti ad un animale randagio di entrare nel tuo giardino, chiuso, e poi accogli un visitatore, magari una sorta di affidamento si può ipotizzare. Ma se è come riferisce il reporter - tra l'altro Ferrarella, un amicissimo dei magistrati ! - e quindi l'elemento unico e solo, che farebbe sorgere la "responsabilità" sarebbe il fatto pietoso di dargli del cibo, bé chiudiamo tutto e annamosene a casa...
Il buon senso è sparito, letteralmente. E anche l'antica Pietas non se la passa tanto bene.
 A Lallio, nel paese bergamasco dove il solerte amministratore ha segnalato la malefatta, è scattata la gara di solidarietà, e in pochi giorni la somma per la multa è stata racimolata.
Cosa buona e giusta, che però non risolve, anzi, magari aggrava l'ossessione da "multa selvaggia" degli amministratori e i loro serventi : tanto i fessi (noi cittadini) pagano !.
 



Il Corriere della Sera - Digital Edition


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Piccoli reati, multe abnormi

La sanzione da 1.032 euro per aver spalmato la marmellata

Ultimo di una serie di incroci bizzarri tra leggi e quotidianità

 

Colte con le mani nella marmellata. La battuta è fin troppo ovvia. Ma il contesto è serio, serissimo. Ed è il risultato di un groviglio di leggi, della segnalazione di un consigliere comunale e delle indagini che hanno portato a un esito paradossale: 1.032 euro di multa a un gruppo di mamme «colpevoli» di aver spalmato la conserva sulle fette biscottate per aiutare l’unico gestore di un chiosco preso d’assalto da 200 bimbi affamati. Secondo la legge per svolgere quella semplice attività (distribuire l’alimento) le donne avrebbero dovuto prima pagare 150 euro per la «Segnalazione certificata di inizio attività».

Il fatto — accaduto nel settembre 2016 a Lallio (Bergamo) e reso pubblico da poco — è solo l’ultimo di una lunga serie in cui l’incrocio tra leggi e piccoli fatti quotidiani produce esiti bizzarri. Chiedere alla maestra di Bologna che s’è presa una multa da 65 euro perché secondo il controllore aveva impiegato troppo tempo tra la salita sul bus e il momento della timbratura. Peccato che lei avesse appena finito di far sedere 20 alunni. Oppure a una mamma bresciana sanzionata per atti osceni in luogo pubblico. Di «osceno» c’era l’allattamento in un parco. Il verbale è stato poi annullato.

Nemmeno la bontà, a dire il vero, fa sempre breccia. Ne sa qualcosa un salumiere di Marigliano (Napoli): dopo aver offerto un panino a un invalido indigente si è ritrovato con un verbale per non aver emesso lo scontrino. Più a Nord un fruttivendolo di Torri del Benaco, sul lago di Garda, è stato multato per occupazione abusiva di suolo pubblico. Aveva messo due ciotole per dissetare gli animali in giorni molto afosi.
Fatto ancora più incredibile a Milano. «Vittima» Celia Prada, operatrice ecologica, che ha lasciato il furgoncino in divieto di sosta per soccorrere un 55enne investito. Mentre lei salvava l’uomo, la polizia locale staccava la contravvenzione.

E che dire di Massimo Caravaggio, sindaco di Gombito (Cremona), che per far risparmiare al Comune s’era messo a potare gli alberi «però senza rispettare le misure di sicurezza», ha stabilito l’Asl. Tremila euro di multa, da pagare di tasca sua. Meno degli 11.250 euro comminati, poco lontano, a un pensionato con l’Alzheimer scoperto nel 2010 con una salsiccia da 1,76 euro non pagata. All’uomo (allora 79enne) era stata attribuita anche «l’aggravante della destrezza».

E chissà a quanto avrebbero condannato lo studente di Moncalieri, multato per 5.176 euro per aver venduto merendine a scuola. Almeno lui qualcosa di buono l’ha avuto: una borsa di studio e l’avvio di un percorso per aprire una start-up. Non è dato sapere se nel commercio delle brioches .

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