venerdì 7 aprile 2017

25 RIGHE PER SPIEGARE PERCHE' GLI AVVOCATI "SCIOPERANO" CONTRO LA RIFORMA ORLANDO

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Il Ministro Orlando impone una riforma della giustizia che non piace a nessuno : non ai magistrati, che volevano più potere (ancora ??!!) e non agli avvocati, che continuano a vedere demolito, un pezzetto per volta, il modello accusatorio e la rivoluzione, mai portata a compimento, del giusto processo del 1989.
Contro questa riforma, approvata al Senato con un voto di fiducia, non ancora legge in attesa della conferma dell'altra camera, le Camere Penali stanno praticando l'astensione dai processi.
Non è una cosa nuova. Quando qualcosa non va, quando il legislatore, magari per compiacere le altre toghe, quelle "pregiate", molla uno sganassone allo Stato di Diritto, le Camere Penali si astengono.
Una settimana, due, magari un mese...
Può importare mai a qualcuno una protesta civile che alla fine a chi nuoce, in un sistema dove un'udienza viene rinviata, per mere ragioni di calendario, di mesi e mesi ? E poi chi le sa le ragioni della protesta ? Chi ne parla, se gli avvocati non trovano il modo, i veicoli giusti per farsi sentire ?
A Porta a Porta, a Chi l'ha visto, a Quarto Grado e altre trasmissioni poco commendevoli che molto ci campano sulla passione italiana per la cronaca nera, certo non si parla di queste cose.
Forse, e dico forse, potrebbero farlo, e comunque potrebbe accadere su altre, anche più decenti, se gli avvocati trovassero forme più incisive della sola astensione, che va bene ma, palesemente, non basta.
Dopodiché ho provocato un carissimo amico, Mauro Anetrini, principe del foro di Torino, homo politicus vero (di quelli che però volano alto, per questo non vincono, magari dovrebbe farsi dare consigli dal suo Mister, che invece vola assai basso...) e uomo di cultura ed educazione decisamente superiori.
Una persona di cui sono orgoglioso potermi dire amico.
Ebbene, la provocazione era di spiegare ad un cittadino italiano, magari un grillino - le simpatie giustizialiste di questi ultimi sono note, lettori accaniti di Travaglio - in sole 20 righe, il perché gli avvocati stanno astenendosi.
Questa la sua arguta, con sprazzi di godevole ironia, risposta
(ah, non ce l'ha fatta...25 righe...).

di MAURO ANETRINI
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Stefano Turchetti mi sfida – ironicamente assumendone l'impossibilità – a condensare in 20 righe le ragioni per le quali mi asterrò dalle attività di udienza nei giorni compresi tra il 10 ed il 14 aprile.
Due righe sono andate. Ne restano 18. Anzi 17, perchè ora vado a capo.
Non è importante che si sappia se io aderirò o meno all'astensione, rifiutandomi di partecipare ai processi, ma la ragione del mio malcontento. E qui – apriti cielo – interi volumi non...
sarebbero sufficienti a contenere il mio disappunto.
Primo punto: io sono in stato di agitazione non per rivendicare qualche cosa in mio favore, ma per proteggere i diritti degli altri. Io protesto contro un disegno di legge che colpisce quei diritti.
Se faccio questo – secondo punto – è perchè il mio primo dovere è fare in modo che i diritti delle persone abbiano una tutela effettiva, efficace e possibilmente stabile nel tempo.
Ciò significa che non sono disposto ad accettare una riforma della prescrizione che come unico effetto ha quello di allungare – ulteriormente ! - la durata dei processi, senza risolvere uno solo dei problemi che della inconcepibile durata dei processi sono causa.
Neppure sono disposto ad accettare che, per ragioni di cassa – per risparmiare, insomma – si tengano lontani dalle aule di udienza gli imputati detenuti. Coloro che sono “a piede libero” potranno comportarsi come vogliono; gli altri – quelli che scontano maggiori difficoltà nella difesa – vedranno in tv il loro giudice.
Terzo punto: io - qui parlo solo per me – non sono arrabbiato (sic) soltanto per quello che è scritto nel disegno di legge di prossima approvazione, ma per come è scritto e, soprattutto, per quello che non è scritto. Ancora una volta, perdiamo l'occasione di intervenire sulle cause dei mali e ci limitiamo a pannicelli caldi che accontenteranno la piazza per i prossimi sei mesi, fino a quando si dovrà prendere atto che i processi non vanno avanti e gli impianti televisivi costano di più dei trasferimenti dei detenuti. Il diritto penale minimo, la razionalizzazione degli uffici, una seria depenalizzazione sono cose di cui non si deve parlare. Non rende.
Ecco perchè protesto. In 25 righe. Se sono lungo io, figurati la prescrizione....

3 commenti:

  1. DONATELLA FERRANTI

    Tutta demagogia la riforma della prescrizione non incide in nulla mela caso in questione ..per chi viene assolto non vi sono le sospensioni anzi si recupera il tempo passato nel grado di giudizio ..la riforma prevede tempi certi per la chiusura delle indagini..questo fatto che è di civiltà giuridica : certezza dei tempi e tempo sgridato per un giudizio di merito stranamente non interessa ...perché?

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    1. Per chi viene assolto, in paesi che giudico migliori del nostro, non c'è l'interruzione della prescrizione, ma il proscioglimento definitivo. Onorevole, Mauro Anetrini ha provato a spiegare in poche righe un problema complesso. Vorrebbe provare Lei, sempre in 25 righe, a dirci come può essere superato il ragionevole dubbio dopo un'assoluzione in primo grado ? Altrove non riescono, ma magari sono stupidi loro.

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  2. MAURO ANETRINI

    Facciamo così, Stefano : dica l'on.le Ferranti quale connessione esiste tra la sospensione della prescrizione e la sentenza di assoluzione; dica, con parole semplici, che senso (logico) abbia sostenere che l'effetto sospensivo non opera nei confronti di chi è dichiarato (e non solo presunto) innocente; spieghi perché il tempo non deve decorrere quando la dilatazione dello stesso deriva dall'inerzia del Giudice; dica, infine, se è conforme a Costituzione una legge che rende irragionevole la durata del processo.

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