Da un'indagine svolta nel 2009 su 500 intervistati , il centro studi Nostos di Senigallia ha rilevato che le donne sono dipendenti da :
60% chat erotiche
20% video e foto porno
Tra gli uomini i dati sono rovesciati :l'80% abusa di video e foto il 40 delle chat erotiche.
Quanto sopra è letteralmente riportato nella rivista IO DONNA abbinata al CdS del 14 maggio...
Preciso tutto questo perché stento a credere a questi dati.
Ora è vero che l'unica rivoluzione sopravvissuta al 68 è quella SESSUALE (chissà come mai...) , è vero che la sessualità dilaga e mai come oggi è stato facile farlo a ogni età. Ma questa del porno continuavo ad immaginarla riserva prettamente "maschile". Invece internet, con la libertà e l'anonimato che consente, ha pare sdoganato il voyerismo in salsa femminile. Queste le cause di quella che viene descritta come una vera e propria dipendenza : "sono persone sole, a disagio con se stesse, insoddisfatte della loro vita. Altre sono stressate dal lavoro e cercano una fuga".
Certo le cose sono un po' cambiate da quando mia mamma, a me 16enne, mi esortava a trattare bene le ragazze "perché loro lo fanno sempre per amore..."
LA domanda è : cosa dice OGGI Una madre alla figlia 12-13enne ? A parte l'educazione sessuale che ha sostituito cavoli e cicogne....e quindi la corretta e scientifica rappresentazione del "come" ortodosso (perché a quello ci si ferma : sesso come spiegazione della nascita. Un trionfo della Chiesa che dura un battito di ciglia ;) :) ) , c'è qualcuno che s'imbarca nell'impresa della illustrazione "emotiva" della sessualità ?
Qualche dubbio a sentire lo "scambio" in voga alle medie tra compagni di scuola dove per vedere e toccare ci sono compensi in ricariche telefoniche e gadget di vario genere, sembrerebbe di no....
Secondo me le teorie della tua mamma continuano ad avere un loro perché... anche tra tanti giovani... ;)
RispondiEliminaPrendo spunto da questo post sull'altra metà del cielo e sui risultati di tale sondaggio che anche me sembrano francamente un pò incredibili, per chiedere al nostro camerlengo cosa ne pensa di un articolo apparso l'altro giorno su repubblica (ops....non lo volevo confessare). "LE MOGLI CHE DIFENDONO I MARITI AD OGNI COSTO". Il giornalista, uomo, facendo riferimento alla moglie di Strauss Kahn e alla mammma della piccola Elena di Teramo, si domandava "quante donne al mondo difenderebbero il loro uomo contro ogni logica apparente,al di là del dolore più atroce e dell'offesa più volgare", come stanno facendo le due signore di Parigi e di Teramo. IO francamente non so se ne sarei capace. Appare un mondo così lontano e sconosciuto. Certamente tutti restiamo sbalorditi e increduli di fronte alla dignità di queste due signore. Ma il giornalista si domandava ancora : "a parti invertite, come avrebbero reagito i due mariti, quei due mariti?" Lo stesso pensava quindi ad una certa istintiva vigliaccheria (parole sue) maschile. Quella che utilizza l'onore (ricordo che il delitto d'onore è stato eliminato dal nostro codice solo..... nel 1981) e la protezione delle convenzioni, o ancora di più la rabbia cieca e la furia che porta spesso all'omicidio coltivato dalla vendetta, con il plauso di tutto il mondo. Invece qui si parla di due donne. Diverse ma unite nell'estrema dignità di un atto di solidarietà molto alto. Due donne colte, ricchissima una e benestante l'altra e quindiipoteticamente indipendenti, senza l'apparente necessità di difendere il proprio status. Il giornalista, poi conclude con una osservazione relativa al fatto che, secondo lui, "solo l'universo femminile riserva ancora sentimenti così sorprendenti come quelli della sig.ra di Parigi e di quella di Teramo..." Effettivamente ripensando alle cronache di questi ultimi tempi non ricordo episodi simili in cui il "protagonista positivo" sia un uomo. Ma si sa che io ho la memoria corta ;-))). Chissà il nostro camerlengo, misogino relativo, cosa ne pensa.......
RispondiEliminaDunque....anche io sono ovviamente rimasto colpito dalle posizioni prese dalla due donne in questione. Certo non siamo nel "id quod plerumque accidit", ciò che avviene di solito... Al momento non ho conclusioni però butto la spunti da approfondire :
RispondiElimina1) Indipendenza economica non significa AUTONOMIA EMOTIVA. Io parlo spesso di "Omocentrismo" femminile , che esiste, diffusissimo, e che non ha ragioni solo economiche. Peraltro anche molti uomini dimostrano scarsa o punto autonomia emotiva, reagendo in modo scomposto, delle volte tragico, all'"abbandono" della compagna.
2)Nel caso della SInclair, mi piace pensare - senza sapere ovviamente se sia così - che questa donna ritenga il debole per le donne del marito, che pare fosse noto all'universo mondo (e quindi un fenomeno non solo dei "vertici" italici...) una cosa non grave, o almeno NON così tanto da far dimenticare eventuali pregi che si considerino prevalenti (cultura, prestigio, personalità...), quali in concreto, lo sa lei. Certo parto dalla presunzione che lei sia convinta che il marito sia caduto in una trappola favorita dalla sua debolezza, ma innocente del reato di cui è imputato. Se è in grado di perdonargli uno stupro, bé credo che tutti saremmo d'accordo a non valutare più positivamente l'atteggiamento della compagna.
3)Nell'altro caso, sicuramente più tragico per la coppia, il perdono della donna , magari anche qui motivato dalla certezza della "buonafede" del marito e nel vederlo già punito da un dolore sconfinato aggravato dal senso di colpa, va confermato nel "tempo". IL che non toglie lo stupore per l'atto di amore assoluto che questa donna sembra manifestare per il suo uomo, ma non è detto che questa cosa duri.
4) Non ne farei una questione di sessi. Sicuramente uomini e donne hanno sensibilità e modalità diverse, quindi magari determinati gesti "eroici" sono più propri della natura femminile , ma c'è il viceversa. Molti uomini sono rimasti vicini a persone condannate per omicidio del figlio (Franzoni) o della famiglia ( Erika ), solo per parlare di casi di cronaca conosciuti da tutti.
Quindi si, caro avv. Bruni, la sua memoria si conferma un po' corta :D.....