mercoledì 29 giugno 2011

RIFORMA DELLA GIUSTIZIA

Come vedete, cari amici, gli addetti ai lavori sono piuttosto unanimi nel criticare certe forma di (in)giustizia.

Ecco di seguito la nota di un esimio Collega specializzato in Diritto Penale. 

Iniziative abnormi, p.m.consapevoli, giudici "distratti"
pubblicata da Domenico Battista il giorno sabato 25 giugno 2011 alle ore 19.41

Conversazioni intercettate illegalmente, ascoltate illegalmente, registrate illegalmente, trascritte illegalmente, utilizzate illegalmente, allegate illegalmente, diffuse illegalmente, pubblicate illegalmente: ennesimo - non il primo e neppure l'ultimo - caso di palese, plateale, evidente, ingiustificabile, inaccettabile violazione del diritto fondamentale della riservatezza dei colloqui tra avvocato difensore e difeso (diritto e garanzia che, come tutte quelle di cui all'articolo 103 c.p.p,  tutela non gli avvocati in quanto tali , ma il diritto di difesa dei  cittadini garantito dalla Costituzione).
 Ed in uno Stato di diritto il fine non giustifica i mezzi ! Il medioevo di una repubblica sempre più fondata  sul giustizialismo, sulla elusione delle regole, sui processi sommari, sulla folla urlante (desiderosa di sangue e vendetta) che presidia le abitazioni degli arrestati ed ora anche le aule degli interrgotori degli indagati (peggio delle tricoteuses!), sull'ansia della "confessione" dell'inquisito, prevede purtroppo anche questo. E se non interviene un serio, complessivo ed organico processo di riforma della giustizia (dalla separazione delle carriere alla riforma dell'ordinamento professionale, dalla riforma del codice penale e del sistema sanzionatorio alla piena attuazione dell'articolo 111 della Costituzione, dall'organizzazione giudiziaria all'uso oculato delle risorse che non possono essere infinite)  sarà inevitabilmente sempre peggio.


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