Cercando di passare, possibilmente, dal particolare (di cui immagino interessi poco ai più) al generale.
Ora una querelle che addirittura precede la nascita del camerlengo è quella relativa alla "partigianeria" , accompagnata spesso all'altro nodo che è quello del "relativismo".
In soldoni la tesi che mi viene contrapposta è la seguente : le cose non hanno mai una sola prospettiva, dipendono sempre dall'angolo di visuale da cui si guardano , e questo angolo non può non essere influenzato dal nostro essere tutti di "parte".
La considerazione ovviamente ha tantissimi aderenti - credo anzi la maggior parte al tempo di oggi - e una sua verità. Nel senso che sicuramente è ANCHE così, ma non sempre, non del tutto.
Sul relativismo, ho scritto un lunghissimo post titolato appunto "TUTTO E' RELATIVO" , chi ha pazienza può leggerlo, ispirato dal bel libro di Luca Sofri più volte da me citato : "UN GRANDE PAESE". In questo libro Sofri si batte contro il "relativismo" imperante, quello della rispettabilità di tutte le opinioni, con ognuna il suo perché. Al contrario, sostiene il libro, alla fine di uno scambio - a volte da prima di subito oserei dire - c'è un'opinione fondata e una no. Così come ci sono le cose giuste e quelle sbagliate (...." e bisogna cercare di fare quelle giuste" gli diceva da piccolo il padre Adriano) . Io ho già espresso la mia adesione a questa "filosofia" che condivido.
Venendo all'argomento confinante della partigianeria. Anche qui, si parte da un dato in genere non confutabile : normalmente le persone si schierano "da un parte". Chi non lo fa, per lo più non è per "purezza" di spirito quanto per indifferenza alla questione. Badate, ho scritto "per lo più". Ci sono persone che per metodo , o per generosità d'animo, per pacifismo radicato, cercano e riescono a stare NEL MEZZO. Ma possiamo essere d'accordo che non è id quod plerumque accidit (mi piace tanto questo brocardo latino dell'università, che poi significa solo : quello che succede più spesso) . Dunque la maggior parte di noi è di parte. Ok. Vero. Ma nell'essere di parte lo siamo tutti allo stesso modo ? E certo che NO. E qui che spesso si realizza il corto circuito. Perché si può essere di parte ma rispettare l'altra. SI può essere di parte e ascoltare l'altra. Si può esserlo, disponibili a recepire cose buone dell'altra, addirittura (udite udite !!!) si può cambiare idea ! Oppure si è di parte in modo fideistico : DIO LO VUOLE ! o, in un tempo ormai tramontato, a volerlo era IL PARTITO. Bene, io con orgoglio rivendico di appartenere alla PRIMA categoria, che è quella GIUSTA. Quali sono gli elementi che mi inducono a questa affermazione autocelebrativa ? Per esempio la lettura di giornali, libri, riviste non appartenenti alla "mia parte" . Cosa che riscontro POCHISSIMO o ZERO nei miei amici di diversa posizione. Io sono un liberale, l'ho scritto, e lo sono da quando facevo il liceo nel 1975-1979, dove non era granché figo esserlo. Ebbene , per 30 anni il mio quotidiano è stato La Repubblica, abbandonata di recente ( con De Mauro non ce la facevo proprio più) per il Corriere della Sera, che ritengo infinitamente MIGLIORE ancorché meno "spumeggiante" e con una impaginazione arcaica. Per molto tempo ho letto anche l'Espresso, insieme ad Epoca e poi Panorama. I libri che nel camerlengo sono stati finora più citati sono quelli di Luca Sofri e Paola Mastrocola, Non proprio due di destra... Ho letto TUTTI i libri di Scalfari, tranne gli ultimi pseudo filosofici (che però ho acquistato e che con un po' di coraggio leggerò) , e tra i miei giornalisti preferiti del Corriere ci sono Pierluigi Battista (che sospetto sia un socialista storico ma non ne sono sicuro, certo NON è berlusconiano !) e Antonio Polito, ex senatore PD. Tutto questo non mi porta solo ad una posizione di educato confronto con chi non la pensa come me, che già è una bella cosa, ma ANCHE ad un'apertura e ad un ascolto VERO. Io, per curiosità ma anche per la formazione che mi sono dato, veramente ASCOLTO, e mi pongo in molte cose con atteggiamento apprendente. Quanti lo fanno ? Poi su alcune cose, in 40 anni mi sono formato delle convinzioni FORTI, dove ritengo che magari siano gli altri a dover ascoltare me. Faccio un esempio banale comprensibile a tutti : se parlo con un cliente di una questione giuridica non credo di dover apprendere molto da lui tecnicamente parlando (per altre cose si, altroché !). Questo però non accade solo in ambito professionale (dove peraltro ne trovo tante di persone più preparate, specie in un'epoca di assoluta specializzazione) ma in tanti altri campi dove so di essermi "coltivato" più di altri in determinati argomenti, materie. Questo fa si che in certi casi le mie posizioni si facciano più nette. Ma non deriva da partigianeria, o non soprattutto. Da studio, da lettura, da approfondimento. Quindi capisco bene chi su una cosa si è fatto un mazzo tanto per trarre delle conclusioni e si "innervosisce" nel sentirsele "Livellare " da una finta democrazia per la quale la sua opinione alla fine è "di parte".
Troppo facile. Troppo sbagliato.
E quindi " ce l'hai con Santoro, con Travaglio, con la Berlinguer, con la De gregorio perché sei di destra". E come mai non ce l'ho con Bersani, con Chiamparino, con Ichino, con Polito, con Sansonetti, con Pirani, con Ilvo Diamanti, con Adriano Sofri che sono di SINISTRA ?.
Forse è perché dei primi semplicemente non condivido quello che dicono e come lo dicono ? Al di là che militino in una parte diversa dalla mia ?
Io tengo per la Juventus, quindi sono che so, "guelfo", questo non mi impedisce di dire che la squadra italiana più forte che abbia mai visto è stata il MILAN di Sacchi, che la Juve prurivincente di Trapattoni non mi ha MAI divertito, che Totti ahimè è stato giocatore più forte di Del Piero. Poi penso che contro la Juve sia stata fatta giustizia da macello nel 2006 (vedremo se ho ragione) , che Baggio è più forte del capitano della Roma.....Perché sono di parte ? Vale per i giorni dispari ?
Spero di non tornarci più su.
ALESSANDRO DA FB
RispondiElimina"Il destinatario (una volta tanto non faccio il modesto...) prova a rispondere in maniera stringata: certo non contesto la validità delle tue affermazioni, la genuinità delle tue convinzioni, le tue capacita' in campo giuridico (infatti su quelle non intervengo mai!)...dico solo che ciò che è giusto, vero, corretto per te potrebbe non essere la verità assoluta!!! Tra l'altro veniamo ai fatti: quanti tuoi post sono contro situazioni o persone di sinistra o quanti contro l'altra parte? Il rischio è che le tue sbandierate simpatie per Bersani o Totti siano il pretesto per avvalorare la tua convinzione di essere imparziale...anche a me Del Piero sta simpatico, ma questo non mi impedisce di dire che non credo fosse ignaro di ciò che succedeva nella vostra squadra...è una mia convinzione, forse sbagliata, ma mia: non pretendo che uno juventino la condivida, nè che sia giusta o corretta!!! Voglio dire, cioè, che sono d'accordo con te e Sofri che ci siano cose più giuste di altre (ad esempio S.B. non dovrebbe essere il nostro premier...), ma non è detto che siano obiettivamente e oggettivamente giuste!!! ad esempio Ciocca e Pacetto non sarebbero d'accordo...facciamoci una bella risata!!! "
Io la vedo così : un conto è non riuscire ad essere obiettivi ma rinunciarci a priori , sull'assunto che a) tanto sono di parte b) una verità oggettiva non c'è , non mi pare una buona scelta. L'obiettività, come la coerenza, sono mete pressoché irraggiungibili (specie spesso) , però DEVONO essere la rotta. Poi che ci si riesca, o meglio ci si avvicini, più o meno, dipende dalla bravura di ciascuno di noi. Come dicono a Napoli "Fa ciò che devi, accada che può" ;) P.S. Sulla questione dei post più critici nei confronti della sinistra...sono piuttosto stupito. Mi sembra naturale che in un'ottica dialettica io da liberale abbia più attenzione polemica nei confronti dell'altra parte. Però poi bisogna vedere COSA scrivo. Se cose giuste o cose sbagliate. Insomma, direbbe il buon Sofri, mi piacerebbe che fosse contestato il "merito" di ciò che dico senza una lettura prevenuta per il fatto che io sia "guelfo". E per te questo Ale è "impossibile". Ormai è evidente, e io sono serenamente rassegnato. Sorriso.
RispondiEliminaDA ALESSANDRO
RispondiElimina"Sulla prima parte concordo pienamente...sul ps non devi stupirti, perchè io contesto sia cosa scrivi sia perchè le stesse cose (a parità di situazioni, almeno a mio avviso...) non le scrivi per l'altra parte!!! Alla fine, comunque, siamo in 2 ad essere serenamente rassegnati...:-) non resta che accettarci così!!! Doppio sorriso!!!"