Avanziamo lentamente, ma avanziamo !!!
Certo, siamo ancora lontani dai fulgidi esempi dell'Europa "Civile", notoriamente quella nordica .
Secondo una statistica del Consiglio d'Europa, risalente peraltro al 2005 quindi i numeri citati probabilmente vanno ritoccati in ascesa), Svezia Finlandia e Belgio avevano percentuali di divorzio pari al 50/55 % , GB , Francia, Germania, Olanda , Svizzera e Austria stavano sul 40% .
Noi , terroni !!!!, non arrivavamo al 10 !!!! (9%). Certo c'è da dire che noi scontiamo l'effetto SEPARAZIONE, che in tanti altri paesi NON c'è : si divorzia subito. Quindi quella percentuale andava un attimo ritoccata al rialzo....e aggiungendo i separati la voce famiglie fallite da noi potevano raggiungere e superare il 20%. Negli ultimi anni gli Italiani hanno pensato che non si poteva rimanere così indietro e ci siamo messi sotto !
E così la statistica dei divorzi veri e propri - senza ausilio delle separazioni - ha raggiunto autonomamente la cifra di circa una coppia su cinque e si hanno motivi di credere di poter arrivare tra non molto al traguardo di una su quattro.
LA crisi del settimo anno è una barzelletta ormai....molti i falcidiati PRIMA. Però se si scavalla si RADDOPPIA e il periodo critico MEDIO si raggiunge dopo circa 15 anni ( a molti dei miei amici quindi dico OCCHIO, CE SEMO! ).
Dice, si ma poi con la mezza età ci si dà una calmata...E manco questo è più vero. Il numero di quelli, giunti alla soglia della pensione, decidono di "festeggiare" la fine del lavoro anche con quella del matrimonio sono aumentati di un terzo . Per cambiare partners...per rimettersi in gioco ? Intanto per togliersi di torno il maturo compagno/a ! Poi si vede. Perché anche i single sono in aumento ....In Svezia , paese citato (a buon diritto) come patria del diritti civili effettivamente realizzati, i single sono il 50% e a Stoccolma il 59 ! (Germania superato il 30, siamo al 34%). Pare che muoiano prima....però magari campano meglio chissà !
Il tema della separazione e del divorzio resta quello che maggiormente suscita interesse nell'opinione pubblica..Alcuni affermano che la causa di molti divorzi risiede nella parità tra uomo e donna. La parità tra marito e moglie genera contrasti nella coppia; invece un tempo, quando il marito “comandava e la moglie “ubbidiva”, i matrimoni duravano più a lungo.
RispondiEliminaIl numero dei divorzi, in questo periodo, è in crescente aumento nei Pesi in cui il divorzio è ammesso dalle legge...
In Italia il divorzio è stato introdotto nei primi anni ’70, dopo accese e lunghe polemiche con un referendum popolare. Nei paesi in cui non è ammesso il divorzio tuttavia è in aumento il numero delle separazioni legali o di fatto tra i coniugi. Questo aumento forse è causato dalla emancipazione della donna che ha acquisito gli stessi diritti dell’uomo e che non sottomettendosi più ai voleri del marito può creare maggiori tensioni nel rapporto di coppia. Invece in passato quando il marito comandava e la moglie ubbidiva i matrimoni duravano più a lungo anche perché la donna prima non aveva altre possibilità di scelta. Le coppie sposate rimanevano quasi sempre unite nonostante che le donne non potessero lasciare il loro marito anche quando erano oppresse e non riuscivano a far valere i loro pensieri. Così alla fine le coppie dovevano trovare una soluzione ai loro problemi rimanendo più o meno unite ma senza arrivare alla separazione. Secondo me un’altra causa di così tanti divorzi sta nel fatto che si sono persi alcuni valori fondamentali, come il rispetto della persona e la comprensione e molto probabilmente,si sono liberalizzati i rapporti d'amore,dando modo alla convivenza di essere nn più un rodaggio che permetta di fare la «prova matrimonio» ma di essere legittimata a diventare un modo comodo di vivere la vita di coppia senza rischi ne incombenze finanziarie semmai la coppia non durasse più di tanto.. molta gente affronta il matrimonio con troppa leggerezza non capendo bene a cosa si va incontro e al primo problema getta la spugna, per cui non vi è alcun impegno ne rispetto verso il matrimonio.
È anche vero che un tempo i matrimoni duravano più a lungo ma non erano dei matrimoni “veri”, infatti non si può costringere una persona a stare insieme ad un’altra.
Quindi la maggior durata del matrimonio in passato non derivava da una scelta precisa della coppia ma bensì da una serie di compromessi tra marito e moglie e da una remissività della donna che alla fine cercava sempre di salvare il rapporto.
Perciò attualmente secondo me, per evitare gli errori del passato, le coppie si dovranno impegnare a risolvere i vari problemi che si presenteranno nella loro vita affrontandoli insieme con discussioni costruttive senza cercare di prevalere l’uno su l’altro e collaborare per una buone riuscita del matrimonio.
Comunque molti usano il divorzio come soluzione di comodo perché la cosa più facile per risolvere i problemi è quella di non affrontarli senza considerare che da questa scelta non usciranno ne vincitori ne vinti ma persone moralmente sconfitte.
Rossana scrivi tante cose vere, scontate oserei dire tanto sono vere, però non comprendo alla fine dove poni l'accento. Si divorzia perché si è più liberi di mettere fine a relazioni finite ? Perché si è più immaturi ? Perché non si è abbastanza flessibili e concilianti ? E' ovvio che tutte queste cose sono giuste, e se ne possono aggiungere altre, prima tra tutte l'ingresso della donna nel mondo del lavoro e quindi da un lato l'aumento di stress (la donna aggiunge il lavoro fuori ma continua in genere a dover svolgere o comunque "presiedere" a quello familiare) dall'altro di occasioni di nuovi incontri. Dunque ? Perché vedi, secondo me se non s'individuano fattori prevalenti e non si distingue tra ciò che è correggibile e ciò che non lo è (la donna che lavora è evidentemente un dato non regredibile) l'ascesa dei divorzi ce la teniamo come un fatto "naturale" , un segno dei tempi non mutabile. E invece, forse, e sottolineo forse, non è ancora così.
RispondiEliminaVero Stefano..la scontatezza delle cose che ho detto, è talmente ovvia da risultare quasi banale..al 50% la conclusione dei questa disperata corsa al divorzio prima ancora di avere il sano desiderio di ripristinare i rapporti, è data dal cambio dei ruoli ormai comunque preponderanti della donna, che non ha più voglia di essere solo una figura simbolica e questa rivincita nei confronti dell'uomo scatena ire e dissensi nell'altro sesso da decenni e decenni abituato a svolgere la parte del dittatore,del prevaricatore e del solo ed indiscutibile capo-famiglia. Ma anche l'uomo è cambiato e x certi versi, piacevolmente sorpreso dalla nuova versione della donna che parla, che pensa, che lavora..si sente in qualche modo stuzzicato dalle iniziative del sesso debole che più debole non è..taluni uomini invece detestano la ridigiità della donna che prende il comando di un'intera famiglia..in sostanza, l'uomo e la donna non riescono più a distinguere il vero limite ad ogni cosa. La libertà ritrovata della donna è comunque un evoluzione inevitabile ma in ogni caso, c'è un inconfutabile disponibilità nel preferire il divorzio come appunto "fatto naturale" che spezza radicalmente l'insorgere di un possibile "ricominciamo", che ha bisogno di tempo, pazienza e indulgeza reciproci. IL punto è, che il rispetto è andato scemando insieme all'evolversi del tempo..dove le mode prendono piede coinvolgendo anche i rapporti umani che non andrebbero mescolati ad alcunchè ma sui quali porre un ossequioso sguardo e per i quali dovremmo sforzarci un pò di più a mantenere saldi i principi che regolano tali interazioni personali..l'amore è rispetto e solo per questo andrebbe salvaguardato!
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