BOMBE DI PACE .... |
Chi scrive non ha il dono della fede pacifista senza sé e senza ma. Forse la mia passione per la storia mi ha impedito questo approdo ideale. Se ne potrà parlare un'altra volta. Non essendo un Gino Strada, penso che la forza possa e debba in certe occasioni essere usata. So anche che non può essere fatto sempre e NON, purtroppo, sul criterio del "giusto" o "ingiusto" ma spesso su quello del "fattibile". Si chiama "realpolitik" ed è una amara realtà, del tutto evidente in questo caso : in Libia si, con un Gheddafi tutto sommato isolato, in Siria no, perché Assad è protetto dall' Iran, dagli hezbollah e , all'ONU , da Russia e anche Cina.
Ma proprio in nome della realpolitik a mio avviso noi italiani in Libia dovevamo fare diversamente : batterci per una soluzione diplomatica, cercare di far capire a Gheddafi quello che si cerca di dire ad Assad . Non avremmo ottenuto nulla, probabile, ma NON dovevamo combattere. Potevamo fare come i tedeschi, che ne sono rimasti fuori, e avevamo OTTIMI pretesti : 1) il nostro (sanguinoso a volte purtroppo) passato coloniale in quel paese 2) un trattato di amicizia da non molto siglato. Avevamo poi motivi pratici : i contratti delle nostre aziende con i libici, il rifornimento energetico, il controllo delle coste africane per impedire gli sbarchi di disperati sulle nostre. Discorso troppo cinico ? Forse si. Però così la penso. Non ci credo alla buona fede francese, non ci credo alla primavera araba, non ci credo al vento di democrazia che attraverserebbe quei paesi. Sicuramente tra le migliaia di manifestanti ci sono giovani che veramente pensano alla libertà come la intendiamo noi, che vorrebbero scegliere i loro governanti, e tutta una serie di opportunità sociali e civili che vedono solo in tv tramite i satelliti o su internet. Ma non sono e non saranno la maggioranza. Tutti gli esperti consultati dicono con amarezza che le elezioni non le vinceranno queste forze, ma i "fratelli musulmani" che già adesso vengono a patti con le gerarchie militari per una spartizione pacifica del potere. Veniamo criticati noi italiani, non senza ragione, per il nostro essere i soliti "sor tentenna"...prima solo le basi, ma senza bombardare; auspichiamo una soluzione pacifica e poi ci schieriamo coi ribelli contro Gheddafi (che infatti pare che adesso tratti con CHIUNQUE , meno che con i traditori, cioè noi) che abbiamo iniziato a bombardare. La Lega, che delle alleanze se ne frega ( ebbè so forze di governo....) vede il lato oscuro della cosa : migranti a migliaia e costi militari per una cassa pubblica esangue. L'opposizione divisa . Il Presidente Napolitano che occupa spazi NON suoi dettando l'agenda della politica estera. Non sono belle cose.
L'unica consolazione è che chi questa guerra l'ha voluta sta messo mica meglio : Sarkozy, dopo l'entusiasmo da grandeur , è riprecipitato nei sondaggi, Cameron è costretto a zittire il suo stato maggiore ("voi pensate a fare la guerra") che vorrebbe disimpegnarsi. Gli USA disgustati dall'ennesima prova che se non ci pensano loro, gli europei le cose non le sanno fare e qualcuno importante si interroga a cosa serva la Nato , visto che poi le nazioni che ne fanno parte si muovono piuttosto anarchicamente.
No. Non è stato un grande affare sta cosa libica.
Chissà, magari tra un po' qualcuno più cinico e più importante di chi scrive commenterà : è stata peggio di una ingiustizia, è stato UN ERRORE.
DA VALERIANO GIORGI
RispondiElimina"Un'analisi tanto puntuale e completa che, sinceramente, avrei voluto saper scrivere io. L'errore più macroscopico della nostra politica estera repubblicana. E un errore, se è consentito il termine, 'tripartisan' visto il ruolo fin troppo attivo svolto dal Colle. Per trovarci ora in una situazione da cui non sappiamo come uscire. Il tutto in un contesto che sa di beffa storica: nel centenario della nostra prima invasione della Libia. Forse i libici si chiederanno che farà l'Italia nel 2111."
Grazie Valeriano. Scritte poi da una persona attenta e informata come te, le tue parole mi rendono contento e un pizzico orgoglioso.
RispondiElimina