mercoledì 22 giugno 2011

SPEZZEREMO LE RENI ALLA LIBIA

BOMBE DI PACE ....
Diciamocelo - come esordirebbe il nostro Ministro della Difesa - non è che in Libia l'Occidente ci stia facendo una grande figura. La Grande Alleanza , la NATO, dopo 100 giorni non ha piegato i beduini di Gheddafi...Ora è vero che per un falso (e si perché in genere abbiamo fatto come ci pareva...)  rispetto della risoluzione ONU , a terra non siamo scesi, però dominiamo i cieli, le formazioni dell'esercito regolare sono decimate e quella che restano vengono utilizzate con parsimonia e prudenza perché in formazioni visibili sarebbero facile preda degli attacchi dell'aviazione dei "buoni". Quindi la superiorità militare del leader libico è sostanzialmente neutralizzata, sicuramente in chiave offensiva, tant'è che Bengasi , capitale cirenaica dei "ribelli" , non è più da tempo sotto minaccia. Il problema è che quelli che siamo andati ad aiutare non sono né così tanti né così bellicosi. Insomma, da soli proprio non ce la fanno (se non era per la NATO da tempo era tutto finito, e non a favore della primavera araba).  Quindi stallo. La guerra non si può perdere, ma se continuiamo così non si è sicuri di vincerla in tempi ragionevoli. Si è tentato qualche colpo fortunato per uccidere GHeddafi, e invece ci sono rimasti il figlio e i nipoti piccoli ( ma non bisognava proteggere i civili ? oh...pazienza...mica colpa nostra se pranzavano col nonno), anche se affannosamente sui media si proclama che il leader libico NON è un bersaglio . Pensa se lo era. La tripolitania NON si ribella, l'esercito non si solleva, le tribù restano neutrali....ma dove l'avevate vista sta primavera ?  Magari sarà stata la suggestione di Tunisia ed Egitto....Piazze piene e via i dittatori , Ben Alì e Mubarak. Conti sbagliati, si è visto. E lo si trova confermato in Siria.  I due capi deposti non erano in realtà dei dittatori ma degli autocrati messi al vertice dai loro mandanti : i capi dell'esercito con il placet americano. E agli americani non piace che i paesi da loro aiutati sparino sulla gente in piazza. Libia e Siria NON sono amiche degli USA, anche se negli ultimi anni i rapporti si erano fatti più reciprocamente "rispettosi".  E quindi né Gheddafi né Assad potevano essere ricattabili mediante la pressione americana, diretta (aiuti, armi, finanziamenti)  o indiretta. (tramite appunto i vertici militati) .  Risultato, in Siria dopo due mesi e 1000 morti civili siamo li ad ammonire Assad che quanto accade non può essere tollerato ( e continua ad accadere) mentre in Libia, che per nostra fortuna non ha i potenti alleati del più fortunato vicino , il "popolo " che vuole la libertà non è così vasto e compatto come sembrava e nonostante l'appoggio militare che riceve non riesce ancora a rovesciare Gheddafi.
Chi scrive non ha il dono della fede pacifista senza sé e senza ma. Forse la mia passione per la storia mi ha impedito questo approdo ideale. Se ne potrà parlare un'altra volta. Non essendo un Gino Strada, penso che la forza possa e debba in certe occasioni essere usata. So anche che non può essere fatto sempre  e NON, purtroppo, sul criterio del "giusto" o "ingiusto" ma spesso su quello del "fattibile". Si chiama "realpolitik" ed è una amara realtà, del tutto evidente in questo caso : in Libia si, con un Gheddafi tutto sommato isolato, in Siria no, perché Assad è  protetto dall' Iran, dagli hezbollah e , all'ONU , da Russia e anche Cina.
Ma proprio in nome della realpolitik a mio avviso noi italiani in Libia dovevamo fare diversamente : batterci per una soluzione diplomatica, cercare di far capire a Gheddafi quello che si cerca di dire ad Assad . Non avremmo ottenuto nulla, probabile, ma NON dovevamo combattere.  Potevamo fare come i tedeschi, che ne sono rimasti fuori, e avevamo OTTIMI pretesti : 1) il nostro (sanguinoso a volte purtroppo)  passato coloniale in quel paese 2) un trattato di amicizia da non molto siglato. Avevamo poi motivi pratici : i contratti delle nostre aziende con i libici, il rifornimento energetico, il controllo delle coste africane per impedire gli sbarchi di disperati sulle nostre.  Discorso troppo cinico ? Forse si. Però così la penso. Non ci credo alla buona fede francese, non ci credo alla primavera araba, non ci credo al vento di democrazia che attraverserebbe quei paesi. Sicuramente tra le migliaia di manifestanti ci sono giovani che veramente pensano alla libertà come la intendiamo noi, che vorrebbero scegliere i loro governanti, e tutta una serie di opportunità sociali e civili che vedono solo in tv tramite i satelliti o su internet. Ma non sono e non saranno la maggioranza. Tutti gli esperti consultati dicono con amarezza che le elezioni non le vinceranno queste forze, ma i "fratelli musulmani" che già adesso vengono a patti con le gerarchie militari per una spartizione pacifica del potere.  Veniamo criticati noi italiani,  non  senza ragione, per il nostro essere i soliti "sor tentenna"...prima solo le basi, ma senza bombardare; auspichiamo  una soluzione pacifica e poi ci schieriamo coi ribelli contro Gheddafi (che infatti pare che adesso tratti con CHIUNQUE , meno che con i traditori, cioè noi) che abbiamo iniziato a bombardare. La Lega, che delle alleanze se ne frega ( ebbè so forze di governo....) vede il lato oscuro della cosa : migranti a migliaia e costi militari per una cassa pubblica esangue. L'opposizione divisa . Il Presidente Napolitano che occupa spazi NON suoi dettando l'agenda della politica estera. Non sono belle cose.
L'unica consolazione è che chi questa guerra l'ha voluta sta messo mica meglio : Sarkozy, dopo l'entusiasmo da grandeur , è riprecipitato nei sondaggi, Cameron è costretto a zittire il suo stato maggiore ("voi pensate a fare la guerra") che vorrebbe disimpegnarsi. Gli USA disgustati dall'ennesima prova che se non ci pensano loro, gli europei le cose non le sanno fare e qualcuno importante si interroga a cosa serva la Nato , visto che poi le nazioni che ne fanno parte si muovono piuttosto anarchicamente.
No. Non è stato un grande affare sta cosa libica.
Chissà, magari tra un po' qualcuno più cinico e più importante di chi scrive commenterà : è stata peggio di una  ingiustizia, è stato UN ERRORE.

2 commenti:

  1. DA VALERIANO GIORGI

    "Un'analisi tanto puntuale e completa che, sinceramente, avrei voluto saper scrivere io. L'errore più macroscopico della nostra politica estera repubblicana. E un errore, se è consentito il termine, 'tripartisan' visto il ruolo fin troppo attivo svolto dal Colle. Per trovarci ora in una situazione da cui non sappiamo come uscire. Il tutto in un contesto che sa di beffa storica: nel centenario della nostra prima invasione della Libia. Forse i libici si chiederanno che farà l'Italia nel 2111."

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  2. Grazie Valeriano. Scritte poi da una persona attenta e informata come te, le tue parole mi rendono contento e un pizzico orgoglioso.

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