BUSTO DEI FRATELLI GRAC |
Sergio RIzzo e Gian Antonio Stella , famosi giornalisti per la loro lotta annosa contro "la casta", termine di cui vantano il copyright recente, non mi ispirano simpatia come in genere mai i tribuni della plebe dai tempi dell'antica Roma (con l'eccezione forse dei famosi Gracchi).
Per questo non ho letto i loro libri. Mi capita di leggere i loro articoli che mi confermano questa diffidenza.
La lettera letta oggi sul Corriere ne è ulteriore riprova.
Riporto solo la premessa e la conclusione perché della vicenda personale del sig. Stella non credo importi nulla a nessuno. La si può tranquillamente sintetizzare così : gli fanno causa, perde in primo grado e paga la somma di oltre 15.000 euro cui era stato condannato. Non beneficia della sospensione (forse nemmeno la chiede), vince in secondo grado ma la controparte si comporta meno "lealmente" e i soldi non glieli restituisce anche se la legge ovviamente lo prevede.
Questo il fatto.
Il buon Stella allora scrive così :
LA LETTERA
Lodo Mondadori e tutela di chi paga
Ma a me Mannino non ridà i soldi
Ma a me Mannino non ridà i soldi
Caro direttore,
«e se poi De Benedetti perdesse in Cassazione e non desse i soldi indietro al Cavaliere?». Per giorni, prima che Mediaset facesse sapere che avrebbe pagato, i parlamentari berlusconiani hanno posto questo pensoso interrogativo. E c'è stato chi ha teorizzato la necessità di una leggina, già tentata nella manovra, per evitare che un cittadino condannato debba versare un centesimo prima della conferma in Cassazione. A me è successa una cosa curiosa: un parlamentare al quale avevo disciplinatamente dato 15.752 euro dopo aver perso una causa civile in primo grado, da oltre due anni non mi restituisce quei soldi, come gli imporrebbe la legge, dopo avere perso lui l'Appello, che ha riconosciuto che avevo ragione io. Coerenze...
«e se poi De Benedetti perdesse in Cassazione e non desse i soldi indietro al Cavaliere?». Per giorni, prima che Mediaset facesse sapere che avrebbe pagato, i parlamentari berlusconiani hanno posto questo pensoso interrogativo. E c'è stato chi ha teorizzato la necessità di una leggina, già tentata nella manovra, per evitare che un cittadino condannato debba versare un centesimo prima della conferma in Cassazione. A me è successa una cosa curiosa: un parlamentare al quale avevo disciplinatamente dato 15.752 euro dopo aver perso una causa civile in primo grado, da oltre due anni non mi restituisce quei soldi, come gli imporrebbe la legge, dopo avere perso lui l'Appello, che ha riconosciuto che avevo ragione io. Coerenze...
Dopo aver descritto il fatto. sopra estremamente sintetizzato, Stella conclude :
Da quel momento ogni sollecitazione telefonica, ogni lettera ufficiale, ogni richiamo alla legge che prevede sì la sospensiva (a me, ripeto, non concessa) per chi deve pagare, ma non per chi deve restituire, se perde, quanto ha già incassato (anche se fa ricorso in Cassazione, come lui) sono stati totalmente inutili. Cosa dovevo fare: avventurarmi nella richiesta di sequestro di qualche suo bene? Troppo dispendioso, vista l'aria che tira. Tanto più che lo stipendio da parlamentare, poco meno di 15 mila euro netti al mese con l'accumulo di indennità e rimborsi vari, non è pignorabile. Piccolo e ulteriore privilegio della casta. Dimmi tu, caro direttore: con quale spirito leggeresti al posto mio certi interventi di questi giorni intorno ai destini di quell'altra lite giudiziaria, interventi gonfi di una insopportabile ipocrisia? Io, dopo la prima (e a mio avviso ingiusta) sentenza, pagai senza fiatare. Lo diceva la legge: fine. Il signor Mannino, che come parlamentare della Repubblica le leggi è chiamato a farle, pensa di esserne esentato?
Allora, cerchiamo di capire cosa vuole Stella.
Di cosa si lamenta ?
Che lui è un ligio cittadino e paga la condanna e il Mannino no ? La direi una questione privata.
Che lui poi sia ligio..è vero, ha pagato. Aveva alternative ? Poche. LA sentenza era esecutiva e MAnnino gli avrebbe pignorato lo stipendio (esattamente come è successo a Travaglio). Quindi non è che avesse molte altre possibilità.
"Ma io non lo faccio...".perché non vuole spendere i soldi di una esecuzione forzata e perché i parlamentari hanno il privilegio della impignorabilità della loro retribuzione (questo si che è ingiusto, ma l'elenco dei privilegi lo sappiamo, è lungo). Tra l'altro che pensa Stella, che Mannino se perde in CAssazione quei soldi, che non gli da' ora, glieli ridarà spontaneamente ?? E questo l'arguto denunciatore della "casta" ? Alicio lo voglio chiamare!
E questo per quanto riguarda la sua vicenda PRIVATA (anche lui ha un privilegio: sputtanare la sua controparte per una vicenda personale, le decine di migliaia di persone che vivono quotidianamente la stessa inefficienza giudiziaria potrebbero mai fare lo stesso ?) . Dopodiché, forse la cosa che lui denuncia dà ragione all'idea di una legge che , almeno in particolari casi , sospenda la normale provvisoria esecutorietà della sentenza che sia stata impugnata (ricordo che fino agli 80 la NON esecutività delle sentenze civili non definitive era LA REGOLA giuridica).
L'esempio in discussione è quello di quando la somma di denaro da pagare sia estremamente rilevante e quindi in grado di minare il patrimonio del debitore non ancora definitivamente tale in quanto ancora non vi è una pronuncia giudiziaria definitiva.
Questa è la proposta, e NON è scandalosa. E' una SCELTA. SI può fare o no.
Che poi , come sia stata presentata - di nascosto, di notte, tra le pieghe di provvedimenti tutt'altri - "Il modo ancor m'offende" come diceva il buon padre Alighieri, è un'altra cosa e bene è stato che sia stata bocciata. Berlusconi ha stufato con questo suo ricordarsi dei problemi della giustizia , di TUTTI, solo nella misura che lo riguardano.
Ovvio gentile sig. Stella, che una norma siffatta non avrebbe MAI riguardato il suo caso e questo perché per quanto sia doloroso pagare 15.000 euro, non è una cosa che l'ha mandata in rovina. Già sta messo peggio Mannino che deve pagarne 60.000....
Ma nel caso a cui immodestamente si compara , si parla di 560 milioni....e nella sentenza di primo grado. poi corretta, erano 750 !!!!.
C'è un pericolo di dissesto societario ? Direi di si
C'è il rischio che l'altra parte , incassandoli, faccia poi come la sua controparte, il perfido e scorretto Mannino? Cioè NON li restituisca ? Ancora si.
Quindi il problema GIURIDICO caro sig. Stella è che la PROVVISORIA esecuzione di una sentenza - NON definitiva e che può essere riformata totalmente o parzialmente - ha PRO e CONTRO. In realtà direi che i contro sono MAGGIORI ma bisognava in qualche modo compensare il fatto che le cause sono TROPPE e durano ancora DI PIU' di TROPPO.
Lei sta toccando con mano i contro.
Con la differenza è che per lei ballano 15.000 euro (oltre quelli in più che le sono stati riconosciuti) e nell'altro caso centinaia di milioni...
I nostri legislatori sono pessimi, su questo possiamo concordare. MA se il loro posto lo dovessero prendere i giornalisti tribunizi, non andremmo affatto meglio temo.
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