giovedì 21 luglio 2011

GOVERNISSIMO....PER FARE CHE ?

BERLINGUER E MORO -  COMPROMESSO STORICO 
Ultimamente, piuttosto sconcertato dai tanti problemi che ci affliggono, interni ed esterni, convinto che per cambiare qualcosa siano necessari diversi provvedimenti impopolari che solo un governo appoggiato da una maggioranza "straordinaria" non solo nei numeri ma anche nella composizione potrebbe affrontare, avevo immaginato l'idea di una grande-coalizione (che so PDL, UDC, PD)  per fare alcune cose importanti :
1) RIDUZIONE DRASTICA DELLA SPESA PUBBLICA.  ( a parte la solita stracitata e mai fatta abolizione delle province, dimagrimento e razionalizzazione della macchina statale volta alla eliminazione degli sprechi , enormi in ogni settore, NESSUN sostegno pubblico alle strutture private di qualsivoglia ragione ).
2) RIFORMA DELLA GIUSTIZIA (separazione delle carriere, eliminazione di molte delle sedi distaccate create, razionalizzazione dei Tribunali, riforma della pratica forense con periodo di assistenza ai giudici civili , riforma della facoltà di Giurisprudenza con introduzione del numero chiuso, riforma del concorso di magistratura).
3) RIFORMA POLITICA ( sistema monocamerale, riduzione drastica dei parlamentari, istituzione del premierato o presidenzialismo  invece dell'ibrido attuale, ridefinizione dei sistemi elettivi della Corte Costituzionale, dei Senatori a vita, del Presidente della Repubblica, tagli dei costi , ineleggibilità dopo DUE legislature)
4) RIFORMA DEL LAVORO ( massima sburocratizzazione per l'attività d'impresa, riduzione delle tasse a favore delle imprese e dell'occupazione, abolizione dell'art. 18 dello statuto dei lavoratori, validità dei contratti aziendali , ufficio dell'occupazione sul modello tedesco con reale sostegno ai disoccupati ma severità nei confronti di chi rifiuta i lavori proposti)
5) RIFORMA FISCALE  (col dimagrimento della spesa pubblica, sarebbe possibile una vera riduzione delle tasse sia nell'entità del prelievo che nel NUMERO , aumento della detraibilità delle spese ai fini del reddito imponibile , anche ai fini della lotta all'evasione fiscale) .
Queste cose, sommarie e certe con vizio di incompletezza, sono facili da enumerare, ma tradotte in pratica molto spesso vedono i settori sociali "toccati" alzare le barricate, mobilitare sindacati o lobbies, da qui l'idea di un super governo che possa sfidare le corporazioni.
Ma veramente ci potrebbe essere un esecutivo siffatto ?
 Qui   sta il problema grande che bene illustrava Davide Giacalone nel suo articolo su Libero di mercoledì 19 luglio.
Giacalone ridimensionava i problemi di Borsa legati all'andamento delle cose della politica italiana....osservando come poi la finanza segue regole sue non sempre perscrutabili ai politici. In effetti guardate Milano....su e giù in percentuali rilevanti al di là della manovra economica...da approvare, poi approvata, insufficiente, poi sufficiente, domani chissà....
Sicuramente c'è una situazione delicata, seria, per non dire grave ma Giacalone contesta la soluzione Veltroniana, del governo di "emergenza" , a cui mi ero "arreso" come male minore allo stato, osservando :
" uno dei mantra classici della sinistra italiana è l'emergenza. Ovvero una causa esterna che costringa tutti a non essere più se medesimi, aprendo le vie ad un governo che sopprima i conflitti politici. La sinistra italiana, da sempre minoranza elettorale, ha finito con il teorizzare che la salvezza  sta nel tradire le urne. Qualche volta capita, ma perché sia un processo virtuoso bisogna dire a cosa è finalizzato." 
Quindi, ragiona l'opinionista, ammesso che Berlusconi si faccia da parte come chiede Veltroni, e altri , per lasciare il posto ad un governo "autorevole", che fa poi sto governo ?
Veltroni suggerisce due cose : riforma elettorale e rigore nella finanza pubblica.
Bene. Peccato che sulla riforma elettorale si stanno scannando in casa LORO. Proporzionale, Maggioritario, Misto. Tutto nel PD....figuriamoci allargando lo sguardo...
Quanto al rigore..anche lì....in che direzione ? Perché la manovra recente di sacrifici, e quindi di rigore, ne prevede....ma tutti , ma proprio TUTTI, dicono che NON basta e che soprattutto non sono UTILI per la crescita economica.
In realtà dice Giacalone occorrerebbe una riforma costituzionale che metta in armonia il sistema istituzionale con un sistema elettorale maggioritario e riforme pro mercato, pro merito, pro concorrenza.
Tutte cose cui la sinistra s'è sempre detta contraria.
"Allora che lo facciamo a fare il governissimo se non per fare queste cose ? Se non è un programma di rottura storica e rinascita economica quel tipo di governo diventa una sola cosa : il modo per mandare a casa chi ha vinto le elezioni senza per questo farne altre."
Conclude il nostro osservando che due debolezze non fanno una forza.
"La rabbia sociale cresce, lo vedo, ma la ragione non è solo nell'assenza di una convincente politica di governo , bensì anche nell'assenza di una credibile alternativa. La sospensione delle regole democratiche non servirebbe a trovare la risposta, ma a rendere più inquietante la domanda".

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