mercoledì 20 luglio 2011

MURDOCH DILETTANTE

MURDOCH PADRE E FIGLIO IN AULA

I nostri giornali negli ultimi giorni oltre alle solite tristi cose di casa nostra, si possono sbizzarrire sullo scandalo delle intercettazioni che ha investito il noto tycoon (capitano d'industria) australiano dei Media,  Rupert Murdoch.
La Leonina Direttrice Rebecca Brooks arrestata (madonna quanto mi ricorda la cinica protagonista femminile del film quinto potere , interpretata da Fuye Danaway) , lui costretto a chiedere scusa in mondo visione, i capi di Scotland Yard che danno le dimissioni perché sospettati di complicità.
Motivo ? I suoi giornali SPIAVANO, violando la Privacy, il diritto inviolabile di ciascuno di noi a che le proprie cose private restino tali. E di tutti,  anche di Beckam, che ha già sporto denuncia, e di altri famosi personaggi. Perché spiare, diciamocelo, non è una bella cosa. 
A volte le cose brutte si devono fare, ma limitiamoci che so, diciamo Mafia ? Terrorismo ? Omicidio va' (per quel che gli serve, guarda che segugi che abbiamo...) .
Ma per il resto signori....no, meglio di no.
Non ve lo diceva mamma da piccoli ? Chi fa la spia non è figlio di Maria.....?
Buona Lettura

L'Italia (tutta) è molto peggio di Murdoch

Post di Paolo della Sala del 20 luglio 2011

Riprendo da Camillo una breve osservazione sul caso Murdoch, che ormai è diventato una follia autoreferenziale, oppure un modo utile a distrarre l'opinione pubblica dai guai economici quotidiani, come ho scritto due giorni fa.
Aggiungo soltanto che -se si pensasse con criteri dietrologici- la giudiziarizzazione dei metodi di Murdoch ripercorre in maniera singolare i casi italiani del ben noto presidente del Consiglio (e si darebbe la colpa di una campagna di opinione che colpisce il conservatore Cameron ai democratici yankees). Murdoch, Cameron e Berlusconi non sono certo dei santarellini, ma qui si intende sottolineare che SE Murdoch (e il suo omologo) hanno delle colpe, ALLORA in Italia si dovrebbero impiccare proprietari e direttori della quasi totalità dei quotidiani (e dei settimanali: chi ricorda il caso dellefotografie di Sircana "segretate" da Oggi?)... Per non parlare dei magistrati, il cui ultimo epifenomeno è una denuncia per vilipendio al (da me stimato e rispettato) Presidente della Repubblica, a causa di una vignetta men che ridicule. Roba che nemmeno per il re del Marocco succederebbe una cosa simile.
Rispetto all'editore italiano medio lo Squalo australiano morde quanto una statuetta di burro abbandonata in pieno Sahara alla luce del sole di mezzogiorno.

Da Camillo:
"Ai soliti moralisti che ora improvvisamente arricciano il sopracciglio di fronte allo scandalo inglese dei giornali di Murdoch, sarebbe il caso di ricordare di quando il Ministro dell'Interno di Romano Prodi, ovvero Giuliano Amato, denunciava formalmente in Parlamento la «sconcertante» «prassi consolidata» di magistrati che passavano ai giornalisti le password dei sistemi informatici del Tribunale:

«E' una prassi talmente consolidata che alcuni giornalisti mi dicono che esistono contratti di fatto tra giornalisti e chi fornisce le notizie e collegamenti tra procure e giornali per cui viene data al giornalista una password per entrare nel momento in cui un atto viene dato ai difensori».
Succede anche di peggio. Sui nostri giornali".


VITE SPIATE 

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