domenica 17 luglio 2011

INDECENZA



E' francamente stridente , come un coltello sulla lavagna, l'atteggiamento arrogante fino all'incoscienza della classe politica italiana in questo momento.
Viene varata una manovra finanziaria che imporrà crescenti sacrifici.
La si giustifica dicendo che c'è la crisi, dobbiamo stringere la cinghia...
E i parlamentari che fanno ? Di se non toccano nulla, salvano per l'ennesima volta le province ( e quindi i colleghi che come loro vivono di politica) , e tacciano di populismo e qualunquismo chi li attacca.
Ma l'anima di chi....
Leggo su Libero un articolo pacato sul tema di Antonio Socci, il quale scrive :

" gli italiani non sono sciocchi o irresponsabili . Sanno che bisogna tirare la cinghia per salvare la nave "Italia" .
Quello che non riescono a digerire è l'atteggiamento della classe politica. A loro avviso mentre la cosiddetta "casta" impone pesanti sacrifici al paese , soprattutto i sacrifici più odiosi che vanno a gravare sui malati, sulle famiglie con figli, sui pensionati, sull'istruzione, non si mostra disposta a dare alcun segnale di partecipazione a questo sforzo nazionale e anzi sta attaccata con le unghie e con i denti ai propri privilegi"
....
Prosegue Socci affermando che tranne pochi demagoghi (che proprio pochi...) tutti sappiamo che non è che la riduzione degli stipendi dei parlamentari risolverebbe il problema (alla fine sono 1000 persone, mica un milione), e che nemmeno si pretenda che siano dei virtuosi , degli "asceti penitenti" li chiama.
"Tuttavia nessuno capisce perché mai dobbiamo avere i parlamentari più pagati d'Europa"
in effetti per 'sti bei risultati...
Segue un elenco credo ormai noto delle tante cose che non vanno : il numero dei parlamentari, spesso solo meri schiaccia pulsanti, la retribuzione in genere della classe politica, più elevata di tutto il mondo occidentale anche a livello di semplici assessori comunali, il problema delle province la cui abolizione è in TUTTI i programmi elettorali e che poi mai si fa (anzi aumentano di numero !).
Socci parla quindi di senso della "decenza".
"Se davvero siamo sul Titanic e rischiamo di fare la stessa fine - come dice Tremonti - tutti dovrebbero collaborare alla salvezza. Dunque ragionevolezza, realismo e senso della decenza avrebbero dovuto consigliare un drastico taglio fatto dalla classe politica al proprio stesso costo"
Un segnale simbolico ? Benissimo, andava , va fatto.
E invece è successo addirittura il contrario (le ricordate province, i parlamentari avvocati insorti per la loro categoria, la conservazione dei doppi incarichi) , fino ad errori quasi provocatori.
Socci ha notato come siano state inasprite le sanzioni per l'affissione abusiva dei manifesti in spazi non autorizzati. Indovinate chi è stato escluso da questo inasprimento ? Indovinato : i manifesti politici !!!
A questo punto Socci fa un paragone tra la crisi finanziarie dei primi anni 90, con le manovre onerosissime (molto più dell'attuale) di Amato prima e di Ciampi poi, che portarono alla fine della Prima Repubblica. La rabbia popolare verso i partiti diede spazio alle procure (una...la solita...) per fare "mani pulite".
I partiti storici , che pure dei meriti nei primi vent'anni di Repubblica li avevano avuti, furono spazzati via. Per fortuna nell'89 già c'era stato il tracollo dell'altra parte, e quindi anche il PCI , ebbe i suoi problemi.
La Seconda Repubblica sta ripercorrendo la stessa via e i primi ad essere penalizzati ovviamente saranno i partiti al governo.
Perché signori, se ci sono panem et circenses, se po' fa tutto, anche continuare a gozzovigliare , ma se così non è, se si impongono sacrifici e per anni, e allora bisogna fare attenzione.
Molta.

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