sabato 2 luglio 2011

MA DAVVERO BALLAVANO SUL TITANIC ?

Prendo spunto dall'annunciata manovra economica per esprimere dei dubbi che ho da tanto tempo che poi si potrebbero tradurre in una domanda  : CHE FARE ?

Dunque, senza la minima pretesa di completezza, elenco una serie di dati noti a tutti :

1) DEBITO PUBBLICO  : enorme . 120% del PIL
2) COSTI DELLA POLITICA : elevati e ingiustificati in gran parte. Veri e propri privilegi MA che alla fine incidono poco sui conti totali. Insomma sono ODIOSI ma non pesano sul bilancio "familiare" (immaginate il canone RAI per farsi un'idea...). Certo un'austerity della "casta" sarebbe un bel segnale. Un esempio su.
3) SPESA PUBBLICA : enorme. Scuola, Sanità, Giustizia, Difesa, Sicurezza, Strutture Pubbliche (e relativi impiegati )....
4) PRESSIONE FISCALE : enorme. Qui si parla di riforma modificando le aliquote IRPEF come se fossero il problema principale, ma è tutto il sistema ad essere vorace e vessatorio con decine di forme di tassazione e imposte.
5) EVASIONE FISCALE : enorme. Senza stare troppo a dar retta ai numeri dell'Agenzia delle Entrate che non sono meglio delle veline del Minculpop del ventennio (propaganda) , però lo sappiamo su....il "nero", scontrini non battuti, fatture non emesse o ridotte, per parlare solo dell'"artigianato" dell'evasione. Del resto, si difendono quelli che cercano di sottrarsi per quanto possono e riescono,  si tratterebbe di  "legittima difesa" . Se veramente si pagasse TUTTO , non ci sarebbe vita per tante piccole realtà economiche, quelle  artigianali-  dei negozi , delle micro-aziende familiari, degli studi professionali minori.
 Insomma Robin Hood era il buono e lo sceriffo era il cattivo no ?
6) PREVIDENZA enorme. Signori qui non si muore più !!!!! E come si fa ? Prima, si calcola, c'erano 4 occupati per un pensionato. Ora meno di due. I giovani diminuiscono (e manco trovano lavoro diciamolo), e gli anziani non muoiono. La Previdenza così come l'abbiamo conosciuta (molti di noi immaginata, visto che in pensione chissà se ci andremo) non può esistere più. Riforme continue....volte ad elevare l'età pensionabile....ora 65 anni... Però le aziende fanno di tutto per incentivare l'esodo di personale in esubero e la cui busta paga, per anzianità, è troppo pesante. Dunque ?
7) DISOCCUPAZIONE   Elevata. Soprattutto quella giovanile, ma cominciano ad essere anche tante le persone che perdono il lavoro e dopo i 40-50 anni con pochissime (zero ?) possibilità di ritrovarlo. Oh tra l'altro non si spiega bene una cosa. Se la gente non deve lasciare il lavoro perché se no grava sulla previdenza, quando si liberano i posti per i giovani ?
8) ECONOMIA GLOBALE - CONCORRENZA : Siamo nell'era globale, e quindi dobbiamo reggere la concorrenza di paesi che vendono prodotti a costi molto più bassi dei nostri, grazie anche a parole a loro sconosciute (welfare, diritti sindacali, giusta retribuzione, non conosco il cinese l'indiano ma sono convinto che queste parole non hanno l'equivalente nella loro lingua ). In più la crescente informatizzazione e automazione falcidia posti di lavoro tradizionali non creandone altrettanti.
9) STABILITA' DEL LAVORO : il contratto a tempo indeterminato è privilegio di altre generazioni, quelle dello Statuto dei Lavoratori. Bella cosa lo Statuto, peccato che ha ingessato il mondo del lavoro e chi sta dentro rischia ugualmente di uscire per crisi dell'azienda, e chi sta fuori non entra mai. In ogni caso con la nuova economia, la legge 300 pensata da Gino Giugni è come la linea Maginot ai tempi della seconda guerra mondiale . Doveva difendere la Francia dai carri armati tedeschi, era invalicabile. Infatti venne aggirata, dai paesi bassi.    Ma a parte questo, resta che la caratteristica tipica del lavoro è divenuta (tornata ?) la precarietà. Del lavoro dipendente. Tutti gli altri si chiedono : e dov'è la novità ?
10 ) CRISI DELLA DOMANDA : la gente non consuma. Ti credo . Come fa ? Prima almeno la stabilità del posto di lavoro incoraggiava il "debito". Compro oggi e pago un po' per volta a fine mese. E così dalle piccole cose fino alle case, la gente comprava e l'economia interna cresceva.
 Ma così ? Te lo danno un mutuo con il contratto di precario ?
11) CRISI DELLA FORMAZIONE :  l'offerta di lavoro langue, ma soprattutto in determinati settori è proprio NULLA. Eppure i nostri figli continuano a studiare (molti fanno finta, Paola Mastrocola docet !) e a iscriversi a facoltà la cui debolezza in prospettiva lavorativa è assoluta : di quanti professori, architetti, avvocati, commercialisti abbiamo ancora bisogno ? Diciamoci la verità, in alcuni casi il 20% sarebbe più che sufficiente, in altri se per un po' le facoltà le chiudiamo facciamo un gran cosa. Non parliamo poi dei sociologi, degli psicologi... Ora giovanotti, se pretendete la libertà di seguire la vostra vocazione culturale e poi non vi lamentate per la disoccupazione, ci si può anche provare (ma una società sana se lo può permettere? temo di no) a continuare così. Ma se poi prendete questo pezzo di carta e andate a manifestare perché non vi fanno fare il giornalista, o il professore, o il medico  ???? (con il numero chiuso a medicina le cose stanno migliorando, anzi da qualche parte ho letto che tra un po' avremo bisogno di più medici. Non so se è veramente così ma se lo fosse, vuol dire che quella è UNA soluzione).
DISORDINI IN GRECIA 
Potrei continuare.
E' solo un elenco, non certo un'analisi. OGNUNA delle voci toccate meriterebbe considerazioni approfondite.
Quello che volevo segnalare non è solo la vastità, sia per numero che per complessità, dei problemi grandi della nostra società, ma che è difficilissimo trovare la QUADRA.
Perché se ci fate caso molti di questi problemi presentano soluzioni confligenti tra loro. Ricordo solo il problema della Previdenza, con l'elevazione dell'età pensionabile, e la disoccupazione (oltre che il maggior costo delle imprese, che dovrebbero mantenere personale più anziano e costoso, non assumendo giovani con retribuzioni inevitabilmente più basse).  O ancora, addirittura pericoloso per la conflittualità sottesa, il problema speculare della Spesa Pubblica e dell'Evasione Fiscale. Li da tempo sono schierate , ancora imbelli ,  le opposte fazioni  dei lavoratori dipendenti e quelli autonomi, i primi inferociti con l'evasione ( e meno attenti allo spreco pubblico) e i secondi che opererebbero tagli a man bassa per ridurre il fabbisogno statale (e quindi le TASSE !!).
La Politica dovrebbe essere l'arte di esaminare le varie situazioni, mediare tra gli opposti interessi, trovare soluzioni equilibrate (secondo ovviamente il modello di società che prevale nelle urne ) e alla fine APPLICARLE ancorché impopolari ma ritenute alla fine necessarie.
Di questa Politica c'è poca traccia, ma non solo da noi.
Fino a quando poi , come in Grecia, non si è costretti, e il Governo sottopone  le leggi di austerità IMPOSTE dall'Europa che ha IL POTERE dei miliardi necessari per non far fallire quel paese.
Leggi votate con i parlamentari "assediati", con la polizia che circonda e difende il Parlamento dalla folla inferocita all'idea di perdere il tipo di vita al quale pensa di avere diritto.
Posso sbagliare, ma credo che siamo ad un punto dove veramente ci vorrebbe un governo di solidarietà nazionale che prenda il toro per le corna e vari una serie di interventi strutturali con sacrifici trasversali.
Di tutti. Forse, e dico forse, se vede che ognuno è chiamato a portare la sua parte di croce per un miglioramento generale e reale (nel senso di duraturo), magari tanta gente ci sta.
Altrimenti continueremo a fare così, con le pagine dei giornali che si riempiono della "manovra"...che poi sarà falcidiata in parlamento per gli interventi dei vari interessi, e la montagna, che ha già partorito un topo, finirà per non produrre nulla.
Fino a quando magari i greci  saremo noi.

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