sabato 2 luglio 2011

MALEDETTA PRIMAVERA

In Egitto si sono accorti che Mubarak era la punta dell'Iceberg, e che la primavera è stagione troppo breve per portare a risultati veri e concreti.
In Tunisia si accingono a fare elezioni, in autunno, dove si presentato circa un'ottantina di partiti. Anche li, primavera un po' illusoria. 
In Libia si sa...il dittatore  era VERO, e non un fantoccio messo li da altri, e la cosa si è fatta subito coriacea, nonostante l'occidente ci abbia messo la faccia (per perderla) e molte bombe che ancora non hanno sortito lo scopo. 

In Serbia , quando la Nato, a guida  americana si decise a fare più sul serio, la guerra nel Kossovo finì in meno di tre mesi, sarà questa la differenza tra interventi militari a difesa (in quel caso i Kossovari dai Serbi che non ne accettavano la secessione) VERA e quelli tesi a mascherare ALTRO (che so , la deposizione di un tiranno scomodo per un regime che si immagina più "amico" ) .??  I  
E a smascherare in modo mortificante la malafede occidentale eccoci alla SIRIA.  
Dove ogni venerdì ci sono manifestazioni popolari in tutto il paese con regolare repressione e morti . 
Ma primavera de che ???? 

"Siria: l’opposizione denuncia altri morti, tre manifestanti uccisi a Homs, due a Damasco, una decina in tutto il paese in questo venerdì scandito dalla repressione e dalle proteste.
Video amatoriali riferiscono di cortei fiume a Hama, a Latakia e in molte delle principali città del paese.
Una rivolta che si allarga a macchia d’olio, su fino a quel nord, al confine con la Turchia, teatro da un mese dell’offensiva dell’esercito di Damasco e della fuga dei siriani verso il paese vicino.
Di altro tenore le immagini trasmesse dalla televisione pubblica siriana sulle manifestazioni in sostegno del presidente Bashar al-Assad, condannato una volta di più dalla comunità internazionale per il pugno di ferro usato contro la protesta". (fonte euro news ) 

 BEIRUT - Centinaia di migliaia di manifestanti siriani anti-regime, secondo alcune fonti addirittura un milione, si sono riversati per il 16/o venerdì consecutivo nelle piazze e nelle strade di quasi tutte le località del Paese e la risposta delle forze di sicurezza è stata ancora una volta letale: il bilancio si avvicinerebbe ai 30 morti. Razan Zaitouna, un noto avvocato e attivista per i diritti umani, ha detto all'agenzia Reuters che le vittime della repressione sono state almeno 24, delle quali sette a Homs, nella Siria centrale, uno degli epicentri della protesta, e altre 14 civili in alcuni villaggi della provincia di Idlib, nel nord-ovest del paese, dove l'esercito è intervenuto in alcuni villaggi con l'appoggio di carri armati e elicotteri.
Altre fonti del dissenso, inoltre parlano di almeno tre morti nell'area di Damasco, la capitale, anche oggi teatro di manifestazioni in cui è stata invocata la caduta del regime. I comitati di coordinamento locale, la piattaforma degli organizzatori della mobilitazione, hanno parlato anche di un civile ucciso a Latakia .Il che farebbe salire il bilancio della giornata a 28 morti. I comitati hanno diffuso su Youtube video amatoriali ripresi in varie città e in cui si mostrano le salme di alcuni giovani con tracce di colpi di arma da fuoco sul corpo. "Vattene!", è stato lo slogan scelto dagli oppositori in patria e all'estero, che avevano invitato i manifestanti a scendere in strada con in mano dei cartellini rossi a simboleggiare, con una metafora calcistica, "l'espulsione" del presidente Bashar al-Assad e del suo regime. 
  Per i dimostranti siriani "il regime deve cadere". Lo hanno ripetuto in molte piazze del Paese, ma il loro appello è diventato oceanico a Hama, dove "circa 400.000" persone si sono riunite nel centro della "città liberata", così definita perché dai primi di giugno l'esercito si è ritirato. Quel che nel 1982 divenne il teatro del massacro di migliaia di abitanti, rei di sostenere l'insurrezione armata dei Fratelli musulmani, è ora uno degli epicentri della "rivoluzione siriana". Interpellato dall'ANSA, il rappresentante locale dei Comitati di coordinamento ha confermato che "migliaia di persone sono giunte dai villaggi vicini" unendosi alle centinaia di migliaia assiepate in piazza Oronte.  Fonte ANSA 

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