Spesso si parla di quello che non si sa, perché non abbastanza vicino alle cose. Ci sono poi le ricette fideistiche, a cui si aderisce pregiudizialmente, e anche questo non è un buon modo per affrontare i problemi, ognuno fermo nel proprio fortino.
E così avviene, mi accorgo, nello scontro - perché di confronto non è proprio il caso di parlare - tra liberisti e statalisti.
A colpo d'occhio a me sembra che l'adozione PURA dei due sistemi non porti a soluzioni efficaci e/o accettabili.
Discorso estremamente ampio, di cui però ogni giorno si può avere quotidiana esperienza.
Esempio minimo : ieri sul Corriere Antonio Polito (ma tanti con lui, Panebianco, Ostellino tanto per fare i nomi più noti) lamentava l'allontanamento del nostro paese da una "pulsione" verso le liberalizzazioni che negli ultimi due decenni, un po' grazie ai disastri finanziari del 1992 un po' per il vento di oltre oceano, avevano guadagnato se non altro il favore mediatico (fatti pochi). Oggi Mucchetti sullo stesso giornale diceva l'opposto, illustrando come dalle privatizzazioni non è che derivi questa manna.
Due esponenti dello stesso quotidiano.
Tornando al tema della liberalizzazione delle professioni, nel post "L'AZZECCAGARBUGLI" ho spiegato alcune perplessità che si possono tradurre in : va bene abolire gli ordini ( e chissene frega personalmente aggiungo, 200 euro in meno da pagare l'anno) professionali, ma come si risolve il problema della qualità del professionista se tutto il resto , Università in primis, resta com'è ?
Qui voglio tornare su un altro aspetto. Non so come sono messi gli altri ordini, però parlo del mio, quello forense. Con l'esame di abilitazione, con la pratica forense di due anni, oggi sono iscritti 200.000 avvocati.
Bene, sempre sul Corriere autorevoli notisti che si pongono il nobile proposito di non limitarsi a denunciare le cose che non vanno ma immaginano delle possibili soluzioni, hanno dichiarato senza se e senza ma : SONO TROPPI. In Francia ce ne sono 50.000, in GB e Germania non si arriva nemmeno a sfiorare i 100.000.
Da noi 200.000.
Della qualità, scadente, si è già detto. Veniamo all'altro problema "collettivo" : il moloch dei processi.
Questi notisti del Corriere sostengono appunto che una causa importante di questo problema vada anche cercata - anzi sarebbe tra le principali - nell'esercito di toghe che dal contenzioso traggono la loro sussistenza.
Io non so se è vero o no, ma un sospetto mi viene vedendo la ribellione quasi manu militari alla sola idea della Mediazione Civile.
Una cosa è certa. Tanti avvocati significa tariffe basse , come vuole la concorrenza ( e questa storia dei minimi tariffari è una barzelletta che forse vale per i clienti "importanti" tipo BANCHE, e nemmeno : da mo' che gli avvocati "trattano" il prezzo di una pratica secondo un criterio di "mercato") , e prezzi bassi significa irragionevolezza delle persone nel decidere se affrontare o meno un contenzioso giudiziario.
Quante liti condominiali (una tragica marea incoraggiata da questi piccoli azzeccagarbugli) sparirebbero se il costo della lite fosse "adeguato" ? Ma così no, l'avvocato "fa ai mezzi"....e iscrive la causa per "mancata convocazione dell'assemblea nel rispetto del regolamento condominiale". E magari quella irregolarità basta farla presente e sanarla con una successiva convocazione, come di solito accade. Ma intanto il condomino litigioso ha ottenuto lo scopo di mettere un bastone tra le ruote all'amministratore che gli sta antipatico, l'avvocato grazie all'eccezione formale vincente si prende le spese di lite (2.000 euro) e si è fatto un suo stipendiuccio. La delibera viene ripetuta IDENTICA il mese dopo ? E che importa ? Io i soldi li ho presi.
Se pensate sia un caso limite non capirete mai come siamo arrivati a sei milioni sei di processi civili pendenti.
Fare cose inutili si può, fare cose dannose meglio di no.
Non so altrove, ma nel campo forense il problema è che siamo TROPPI, e questo problema incide su di noi ( e chissene, e ci sta) ma anche sul buon funzionamento del sistema giustizia.
Quindi su di VOI.
Pensateci un attimo mistici credenti.
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