lunedì 8 agosto 2011

EUROPA MATRIGNA

Come prevedibile molte righe sono state spese sull'aspetto emergente dell'attuale crisi economica finanziaria e cioè che l?Italia ha bisogno di aiuto e chi ce lo potrebbe dare non intende farlo senza dettare condizioni.
Normale direi.
E così dopo aver gridato al lupo al lupo per tre mesi il Camerlengo si vede dare tristemente ragione : la Grecia non era poi così lontana.  Certo delle differenze ci sono come era inevitabile in paesi anche fisicamente di dimensioni diverse (noi 60 milioni loro non arrivano a 10) . E poi non abbiamo truccato i conti per entrare nell'euro come hanno fatto loro, ci siamo fatti un mazzo tanto con Ciampi e con Amato (manovra di 90.000 miliardi in un anno !  e prelievo malandrino del 6 per mille sulle giacenze di TUTTI i conti correnti italici...).
Resta il fatto che oggi la bundesbank ci tratta più o meno allo stesso modo criticandoci apertamente e duramente : vivete al di sopra delle vostre possibilita' e lo fate col debito pubblico. Pagatevelo . Se volete il nostro aiuto -e quindi che vi prestiamo soldi attraverso l'acquisto dei vostri titoli di stato (cambiali in altre parole) , allora dovete darci delle garanzie.
Ancora non ci chiedono il Colosseo, né i cartellini di Totti e Del Piero che peraltro temo abbiano perso parecchio valora data l'età, Però l'adozione di misure come il pareggio di bilancio, tagli ulteriori sulle spese, tasse per la riduzione del deficit....quelle si e SUBITO.
Valga un esempio per tutti : la liberalizzazione delle licenze dei taxi.
A Roma ogni volta che un sindaco ci ha provato, da Rutelli a Veltroni (Alemanno si è guardato bene) , scioperi e manifestazioni sotto il Campidoglio con resa alla fine dell'amministrazione comunale.. Non ci risulta che altrove vada meglio.
Liberalizzare ovviamente vuol dire più vetture per strada a minor costo. Facile no? A spese ovviamente della categoria, che dovrà lavorare con più concorrenza e con la volatilizzazione in un amen del valore della "licenza" che oggi sul mercato vale bei soldi. Comprensibile che i tassisti non ci stiano.
Nemmeno in Grecia ci stanno e sono 19 giorni consecutivi che scioperano  ad Atene...
Parliamo di taxi. L'esempio è estensibile su TUTTO. Assolutamente TUTTO.
E in un paese alla continua ricerca del consenso nessuno vuole scontentare l'elettorato. Così non si fa nulla, si amministra il possibile e se proprio si deve meglio farlo tardi e quando si può dire : l'EUROPA ci costringe.
Come accade ora.
Ho citato i taxi non solo per la similitudine con la Grecia e  perché è un esempio in cui è evidente che da una parte c'è il vantaggio di TUTTI contro l'obiettivo svantaggio di una categoria, ma anche per la dimostrazione che l'impotenza pavida di chi governa non ha colore : Rutelli e VEltroni sono stati  sindaci di sinistra che si sono piegati all'interesse particolare della categoria ottenendo solo parzialissimi miglioramenti del servizio.
Quindi Bersani, Di Pietro e l'opposizione in genere , smettessero di dire come dischi rotti "Berlusconi faccia un passo indietro" ma ci dicano COSA farebbero loro in questa situazione. Sarebbe interessante visto che l'Europa dà indicazioni del tutto contrarie al "vento referendario" che tanto li ha galvanizzati : più privatizzazioni,più liberalizzazioni, più libero mercaro, meno stato....Non mi sembrano a occhio e croce i punti della politica dell'opposizione (salvo qualche sparuto e inascoltato rappresentante come il senatore PD Ichino) , anzi la Camusso ha già indossato la mimetica temendo che si tocchi il totem dell'art. 18 dello statuto dei lavoratori (la tutela reale dei lavoratori nelle aziende con più di 15 dipendenti, una delle cause del NANISMO delle imprese italiane).
Quindi avviso all'esercito anti berlusconiano fatto specialmente dai dipendenti pubblici, dai pensionati, dalle categorie in genere o assistite o fornitrici di servizi ma NON produttrici : non basta far fuori il caimano, tocca uscire anche dall'Europa per poter continuare a giocare al "socialismo dal volto umano"

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