lunedì 15 agosto 2011

FACCIAMO CHE SERVA

Si dedicano tante pagine al decreto contenente la manovra d'emergenza partorita alla vigilia di ferragosto. Io ne ho lette molte e con interesse. Sono peraltro convinto che siamo solo all'inizio della vicenda e sono più che certo che questo nemmeno nelle intenzioni del governo sarà il testo definitivo.
Intanto è un decreto che non va bene a NESSUNO , il che potrebbe essere anche un pregio in astratto, visto che era una manovra di sacrifici, se si lamentano tutti vuol dire che tutti sono stati toccati.
La cosa è anche vera , ma al di la delle partigianerie , di chi é stato penalizzato di più, chi pensa per il momento di averla sfangata per lo più ma intravede le trappole disseminate qua e là (l'inasprimento dei controlli fiscali sono amare realtà), quello che appare evidente ai più è che questa manovra, così concepita, è l'ennesimo rastellamento di denaro a titolo emergenziale che magari otterrà il risultato momentaneamente - il pareggio di bilancio per il 2013 - per poi ritrovarci da capo tra 5 anni...
E si perché le batoste di Amato (col prelievo del 6 per mille su tutti i conti correnti italiani) e di Prodi con l'Eruotassa hanno risolto i problemi del momento (e infatti nell'euro ci siamo entrati e senza carte false come altri) ma senza MAI avviare riforme vere sia in ordine al welfare che allo sviluppo.
In ordine al primo aspetto, tutti , tranne una folta minoranza di nostalgici del comunismo onirico, si dicono consapevoli che lo stato sociale così come l'abbiamo conosciuto non è più sostenibile se non altro per due ordini di fattori oggettivamente deprimenti : 1) Invecchiamento della popolazione con crescista esponenziale di Previdenza e Sanità, che sono le due voragini pubbliche più grandi 2) Concorrenza globale feroce, con paesi che i costi della nostra legislazione del lavoro non sanno nemmeno che sono .
Questo problema NON è nostro. E'  esteso a TUTTO il mondo occidentale, se è vero se anche il socialismo democratico svedese è costretto ad aggiungere alle già non tenere tasse (li pagate da tutti....) il tichet sanitario.
Di qui la sempre maggiore crescita dell'età pensionabile e il passaggio dalla pacchia della pensiore retributiva (che prendeva come riferimento l'ultima mensilità di lavoro) a quella contributiva.
Per la sanità, la necessità di un giro di vite su sprechi e irrazionalità è di tutta evidenza. Per coprire tutto e tutti si fallisce e si interviene male. Meglio individuare con buona certezza quelli che veramente non possono dare il minimo contributo alle spese sanitarie e per il resto prevedere una partecipazione ai costi della sanità quando vi si accede.Bene questi due settori non sono stati sostanzialmente toccati.
E allora tutto il  resto serve a tappare la falla fino alla prossima tassa eccezionale.
Per lo sviluppo...si parla tanto di liberalizzazioni e di privatizzazioni ma a parte la solita menata degli ordini professionali (ma quanto incidono sulla spesa pubblica sti ordini ? e che sviluppo clamoroso si prevede dall'arrivo di decine di migliaia di nuovi professionisti in settori già abbondantemente saturi?) non è che si vedono nominate le cose vere....quindi riforma del lavoro (la Camusso ha già annunciato lo sciopero generale, con la Fiom subito a farle eco) poco o niente, sburocratizzazione, resta un luogo comune, promesso da tutti e mai realizzato, privatizzazioni .
Queste ultime sarebbero un miracolo che forse risolverebbe una parte del problema della corruzione politica, allontanando le mani dello stato dalla gestione diretta delle cose economiche.
Bene, di tutte queste cose, pure auspicate dall'Europa che è la prima interessata di questa nuova manovra, ce n'è ben poca traccia nel decreto varato dal governo.
MA, come detto all'inizio, la danza è solo cominciata.
Perché , lo ripetiamo, TUTTI,  parlamentari del centro destra in primis, hanno criticato aspramente ora questo ora quell'spetto, confermando, se ce ne fosse stato bisogno, che i sacrifici non li vuole fare nessuno e se proprio si deve, che li facciano gli altri.
Io una cosa penso, magari sbagliando,
Veramente di fronte ad un problema economico così vasto e globale , le persone di buon senso sarebbero disposte a farli veramente questi sacrifici. Magari m' illudo ma penso che tanta gente invece la pensi come me: facciamoli, ma facciamo in modo che serva per il FUTURO.
E questa è una priorità anche rispetto al fatto che li si faccia tutti o una parte.
Certo, se ognuno desse il suo, visto che in teoria siamo un unico paese, non sarebbe cosa malvagia.
Ma è secondario rispetto all'altro aspetto.
CHE SERVA.
E invece, così com'è, qualcosa si fa ma i due moloch della spesa pubblica restano per il momento intoccati.
E allora il ceto medio , a cui appartengo, farà costretto l'ennesimo sacrificio con l'amaro in bocca e non perché sia insopportabile farlo ma appunto perché non servirà a cambiare le cose.
A no, una cosa cambierà.
Sarà meglio che BErlusconi non si ripresenti quando sarà perché stavolta resteranno solo i dipendenti fininvest e i tifosi del milan a votarlo. E certamente non tutti.

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