E' , soprattutto, un cahier de doleance colmo di sarcasmo per l'iper attivismo delle Procure italiane, specie di alcune, che , visto il soggetto su cui si concentrano - sempre lo stesso , Berlusconi - e l'oggetto, la sua camera da letto, fanno ben sperare sulla totale vittoria dello stato sulla criminalità , macro ma anche micro.
Allegra gente ! Non lo sapevamo ma evidentemente Mafia , Camorra, 'Ndrangheta, Sacra Corona sono state debellate visto che i procuratori generali di Milano, Napoli, Bari e Palermo non hanno di meglio di cui occuparsi.
Oggi un giudice, che non conosco personalmente ma che avverto come persona moderata e dotata di vera onestà intellettuale, ha chiuso scorato uno scontro dialettico - sempre educato ma con crescenti spunti polemici - su FB osservando come fosse evidente nei suoi interlocutori (in effetti era solo nella difesa d'ufficio del CSM e dei giudici) un forte astio nei confronti della magistratura, cosa di cui si doleva amareggiato.
Il giudice in questione ha ragione.
Ha ragione nel dire che c'è astio nei confronti ormai di molti giudici e questo si è esteso all'intera istituzione.
Ha ragione a sentirsene amareggiato e non solo come esponente della categoria in questione ma anche come cittadino. Non è cosa buona che l'organo costituzionale chiamato a rappresentare, sia concretamente ma anche nell'immaginario comune, la Giustizia sia così svalutato (- 11% il livello di fiducia degli italiani, alla pari, in discesa, della classe politica !) . Per nessuno.
Però così è. E' vero che c'è sfiducia, è vero che c'è astio.
Per lui e per tanti la colpa è di Berlusconi e di una stagione politica che per come strategia difensiva, contro le imputazioni di reato attribuitegli, ha puntato alla delegittimazione degli accusatori.
Per noi, e per i di più, bisogna risalire a mani pulite, quando la magistratura - parte di essa, ma una parte importante e incisiva - ruppe gli argini dei suoi confini , investendosi di una missione di supplenza nel vuoto politico da lei stessa provocato con la decapitazione giudiziaria di tutti i partiti di governo (fu salvata solo l'opposizione...).
In quei confini, non c'è più voluta tornare e si batte contro ogni tentativo LEGISLATIVO di riforma, da chiunque, centro destra ma anche centro sinistra , tentato nel pianeta giustizia.
Separazione delle carriere ? Giammai ! MA esiste solo da noi !!!! Ebbé, vuol dire che siamo più fighi !.
Abolizione dell'obbligatorietà dell'azione penale per una maggiore efficacia della lotta ai reati di maggiore pericolosità e allarme sociale ? Seeee ... e poi sono schiavi dell'esecutivo... Riforma del sistema elettivo del CSM e più in generale del funzionamento dello stesso, per introdurre criteri di vero merito nelle carriere dei giudici (oggi l'unico è quello per anzianità, a parte i vertici dove entra la politica corporativa) ? Non se ne parla.
Il CSM ha voce in capitolo quando il legislatore intende mettere mano alla materia giustizia. Va ascoltato. Bene. Come ? In incontri istituzionali, certo, nelle commissioni di studio parlamentari , certo. Lì i rappresentanti del CSM hanno diritto di interloquire. A mezzo stampa ? A colpi di interviste dove si denunciano " gli attentati contro l'indipendenza e bla bla bla "???.
"CI difendiamo", potrebbero sostenere, loro che usano il carcere preventivo come NESSUN paese civile al mondo. NESSUNO.
E chi ci difende , a noi, da LORO ??
Mica siamo tutti Berlusconi , miliardario, leader politico, con tv e giornali con i quali condurre questa guerra al massacro !
Noi cittadini normali, chi ci difende da questo ipertrofia investigativa tramite intercettazioni, questo uso smodato dell'arresto in attesa di giudizio , contro la "fantasia" interpretativa delle norme, finalizzato in realtà a stravolgere il senso delle stesse , contro la creazione giurisprudenziale del diritto ?
Si caro giudice, ha ragione. C'è tanto astio contro di voi. Eppure siamo persone nate moderate, non siamo estremisti, né di destra né di sinistra, Ostellino è un gentiluomo di 76 anni, già direttore e oggi editorialista di un giornale noto per il suo equilibrio , il Corriere della Sera...Pierluigi Battista, Antonio Polito ...Non sono dei rivoluzionari sfascia stato...
E allora dottore, dandole ragione sull'esistenza di questo astio, da dove è nato ? Chi l'ha provocato ? Esamino di coscienza ?
Buona lettura
"N on capisco il senso di 100 mila intercettazioni, tracimate sui media - una sorta di priapismo giudiziario e mediatico che fa il paio con quello (paradossale?) di un Berlusconi sessuomane e chiacchierone - per far sapere che il capo del governo ha (avrebbe) compiuto, in una notte, otto (bum!) prestazioni, su undici richieste (bum!), con donne a pagamento. Non capisco dove, per certa magistratura - nel caso di un (supposto) ricattatore, ma in assenza (formale) del ricattato - finisca l' obbligatorietà dell' azione penale e incominci il tentativo di colpo di Stato. Non capisco perché i media vedano una ferita alla democrazia nelle disinvolte abitudini del Cavaliere, non in certe leggi del suo governo: che confondono la previdenza con l' assistenza sociale, cancellano la certezza del diritto, limitano le libertà individuali. Non capisco perché le trascrizioni letterali delle intercettazioni siano pubblicate con la firma di un giornalista invece che con quella dei carabinieri che le hanno fatte e trascritte o, almeno, delle Procure che le ha commissionate e rese pubbliche. Non capisco perché nessuna Procura abbia ancora aperto un fascicolo su tale violazione del diritto d' Autore. Non capisco perché, ogni giorno, i giornali si trasformino in una versione dei calendarietti, ammiccanti di donnine poco vestite, dei barbieri di un tempo; che i nostri nonni, nella pubertà, sfogliavano di nascosto per incoraggiare le proprie solitarie tempeste ormonali; ma che provocano, oggi, solo «acquazzoni moralistici», nessuna «tempesta politica». Non capisco perché qualche Procura non abbia aperto, per truffa, un fascicolo sulla vendita di testi tanto noiosi quanto inconsistenti. Non capisco quale sia l' idea di democrazia e della propria funzione di questo «giornalismo di opposizione sessuale al premier»; che poi - sola eccezione Pierluigi Battista sul Corriere - non apre bocca sul falò giudiziario del libro di Bernardo Caprotti che racconta le traversie che un imprenditore incontra se vuole aprire bottega nelle regioni in mano ai post-comunisti e alle (loro) cooperative. Non capisco perché, a difendere principi democratici elementari, siano rimasti i «quattro gatti» liberali che ancora ne scrivono; considerati «comunisti» dal Cavaliere perché non lo applaudono, e che sui loro giornali sembrano di passaggio; fino a quando non saranno inquisiti per «apologia di liberalismo» e condannati. Ho capito, invece, che ci sta sommergendo un' ondata di «fascismo popolare» - frutto, certo, di indignazione per le troppe cose che non vanno ma, anche e soprattutto, di demagogia, di caccia all' untore (chi la pensa diversamente), di nostalgie totalitarie, incoraggiate da intellettuali, muse cortigiane di filosofie della storia sconfitte dalla storia, che usano la «lingua di legno» per incolpare il capitalismo e il mercato dei danni dello statalismo e del dirigismo, secondo prassi sovietica di attribuire alle parole significati opposti a quelli che hanno.
Ostellino Piero
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