venerdì 16 settembre 2011

QUELLE PAGINE STRAPPATE DAL CODICE DI PROCEDURA

In ordine al perpetuarsi dello scandalo delle decine di migliaia di intercettazioni per il sospetto del reato di estorsione di un ricco consenziente, a quello ancora più grave della pubblicazione sui giornali di materiale che dovrebbe rimanere segreto, l'impunità ormai accettata, direi approvata , di comportamenti illegittimi  quasi sono quelli appena denunciati, si è espresso con delle note illuminanti l'Avv. Domenico Battista, emerito esponente della Unione Camere Penali, professionista lodevolmente impegnato nel tentativo di frenare e invertire la deriva apparentemente irrecuperabile del Sistema Giustizia.
Ecco i suoi interventi :

DEPOSITO DI ATTI GIUDIZIARI NELLE REDAZIONI DEI GIORNALI

Il mio codice di procedura penale deve essere probabilmente privo di alcune pagine, visto che non ho trovato alcun riferimento alla "regola" - perchè ormai di regola e non più di prassi deviante si tratta - del deposito di atti giudiziari anche riservatissimi nelle redazioni dei giornali.

Oggi possiamo tutti tranquillamente leggere le trascrizioni di recentissime intercettazioni , di verbali di interrogatori di garanzia, finanche di verbali di dichiarazioni rese da persone informate sui fatti semplicemente recandoci in edicola ed acquistando settimanali e quotidiani; e non dobbiamo nemmeno pagare gli esosi diritti di cancelleria che vengono richiesti per ottenere le copie in modo regolare (spesso con tempi biblici, perchè l'informatica è ancora molto sconosicuta nei meandri dei nostri vetusti uffici giudiziari).  

Se l'avvocato difensore si recasse nella segreteria del Pm per chiedere la copia di quanto depositato nelle redazioni dei giornali verrebbe irriso e preso per demente: il codice, la riservatezza, il segreto istruttorio, la tutela delle indagini che potrebbero essere compromesse etc. etc. , griderebbe un qualsiasi  procuratore capo (compreso quello che si va intervistare con spledidi panorami di mare alle sue spalle per raccontare le modalità con le quali tutela le vittime dei reati).

Proprio oggi i miei collaboratori hanno trovato mille difficoltà ad effettuare normali adempimenti difensivi che avevo delegato. Mi sono riletto il protocollo che vige al Tribunale di Roma , ottenuto dopo immani sforzi e trattative. Lo vorrei  ricopiare: mille formalità e mille adempimenti, tesserini, deleghe, fotografie recenti , distinzioni , privacy ed altro; che almeno i giornalisti siano equiparati ai difensori e costretti alle medesime trafile burocratiche!!!!

E poi, riportando credo il commento di un altro collega, prosegue

Mi chiedo e chiedo ai penalisti in genere: oltre 100.000 intercettazioni telefoniche per annotare tutte le signorine transitate nelle stanze di Berlusconi...con questo impiego di forze, mediamente, quali e quanti altri procedimenti penali si sarebbero potuti incardinare? e c'è proporzione tra impiego di mezzi e possibile risultato?". La risposta è tristemente affermativa: vi è proporzione perchè nel caso di Bari, come in quello di Napoli, lo scopo è quello della chiusura anticipata della legislatura. Un tempo lo stabiliva la fiducia del Parlamento; da almeno quattro legislature lo decide qualche magistrato.

E conclude

i magistrati, probabilmente condizionati dalla deriva di ANM, difendono "la magistratura" nel suo complesso, senza rendersi conto che vi sono magistrati bravissimi ed onesti, magistrati meno bravi ma onestissimi, magistrati incapaci ed impreparati, magistrati che in questo momento si trovano nelle patrie galere (non so se giustamente ed ingiustamente), magistrati che hanno sapientemente schivato i procedimenti disciplinari del CSM dimettendosi dalla magistratura, magistrati che strumentalizzano la toga per perseguire le proprie finalità politiche, magistrati che sturmentalizzano la toga per la propria immagine mediatica che servirà per accrescere il proprio IO o per scalate politiche o di carriera successive, magistrati con strani e difficilissimi cognomi particolarmente fortunati visto che cambiano luogo di lavoro ed improvvisamente nelle città frequentate crescono enormemente le inchieste che piacciono tanto a giornali , televisioni ed a chi pensa ancora una volta, come nel 1992, di risolvere le sconfitte politiche con l'improprio uso della magistratura"

PERFETTO !

Riporto, solo per il piacere di citarmi,  delle osservazioni già fatte su questo blog :

 i giornali incorrono TUTTI, OGGI nella violazione del segreto istruttorio....che è previsto (artt. 114 329 cpp) , a tutela di quei diritti inviolabili (13 e 15 della Costituzione ) e a parziale penalizzazione dell'art. 21. Solo che siccome le pene sono ridicole, se ne fregano. E' come la storia dei tavolini mangia marciapiedi al centro di Roma...tutti i bar occupano abusivamente il suolo pubblico ma le sanzioni sono inferiori ai guadagni....e quindi.....IN questo caso l'art. 21 è salvo.....costa poco....se invece inaspriscono le pene (già previste ma blande) allora via alla farsa dell'attentato alla libertà di stampa!

Termino riportando l'ALTO richiamo del Capo dello Stato che a luglio, in un incontro con degli Uditori Giudiziari (futuri giudici) così si esprimeva sulle intercettazioni :

se ne abusa, mentre andrebbero utilizzate "solo nei casi di assoluta indispensabilità" anche perché i loro contenuti sono "spesso divulgati per quanto privi di rilievo processuale", con danno della "privatezza dell'indagine o , ancor più, di soggetti estranei al giudizio".

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