Curioso di storie. Mi piace ascoltarle e commentarle, con chiunque lo vorrà fare con me.
sabato 15 ottobre 2011
INDIGNATI E VIOLENTI
Leggo che Roma , la zona tra San Giovanni e la stazione, rivive l'atmosfera del G8 di Genova del 2001...
Un blindato dei carabinieri è in fiamme...gli agenti sono riusciti ad uscirne indenni...magari qualcuno si rammaricherà.
Su Repubblica e Corriere it la diretta degli scontri. Sono un centinaio dicono in rete, forse qualche migliaio dicono altri. Certo abbastanza da creare il caos , con incendi, danni, feriti in una vasta zona della città.
Era questo imprevedibile ? Gli organizzatori di queste manifestazioni cosa fanno per impedire la presenza di queste migliaia di criminali nei loro cortei ? Pochino si direbbe visto che il fenomeno si ripete puntualmente.
Persone grandi, ultra 50enni per lo meno, ricordano i servizi d'ordine del movimento operaio che sapeva espellere queste frange....Vero, nei cortei operai però. In quelli dei giovani non c'era servizio d'ordine che tenesse ( ma probabilmente proprio mancava) e per un po' il centro di Roma divenne invivibile il sabato. Uscì anche un gioco illegale, simil risiko...si chiamava CORTEO. E tutti i miei amici volevano giocare dalla parte dei manifestanti, mai della polizia....
Come tutti quelli non di sinistra non amo la piazza, i cortei, le manifestazioni. Avrò partecipato a 3-4 nella mia vita tra cui quella in onore degli agenti della scorta di Aldo Moro.
Dico questo per ammettere il mio pregiudizio, la mia estraneità alla filosofia della piazza, delle adunate di popolo (inventate, ricordiamocelo, da movimenti politici tutt'altro che democratici ) , specie poi quelli di mera protesta.
Slogan come "non paghiamo un debito che non è nostro"..., come se i coniatori e gli urlatori fossero disposti a rinunciare alle prebende, le protezioni che questo debito ha pagato e paga, fanno ridere, o piangere.
Lì in mezzo ci sono anche persone coerenti : vecchi marxisti, anticapitalisti convinti. Gente convinta in un sistema completamente diverso da quello affermatosi in occidente , che sogna l'egualitarismo perfetto, basato sui bisogni a scapito dei meriti, nel migliore dei casi svedese nel peggiore sovietico (nostalgici in questo caso...).
Ma non sono la maggioranza. Altri sono lì impauriti ( comprensibile) per un mondo che non mantiene più la promessa di un progresso continuo e facile (non che questa sia stata mai veramente mantenuta, ma certo oggi viene ritirata proprio dalla scena !) . Gente che non ha nulla, a differenza dei "coerenti" anti sistema, contro il mondo capitalista di ieri. e che protesta solo perché non gli garantisce più le protezioni degli ultimi 30 anni.
Si è scoperto che queste tutele, tradotte nel cd. welfare, non erano pagato dalla produzione ma dal DEBITO.
Ebbé, penseranno dentro di sé questi giovani, perché non si può continuare come prima ?
E come bambini o semi adolescenti si ribellano al genitore che ha smesso di comprare loro wii, paly station, biciclette e telefonini....La spiegazione "non ho più soldi" non è accettata.
Quelli maggiormente impauriti sono naturalmente i ragazzi più giovani che hanno paura di non trovarlo mai un lavoro col quale mantenersi (non ci crederete, ma questa paura l'avevamo anche noi ) e coloro che hanno assoluto bisogno di sicurezza e stabilità costanti. Realtà che non è di TUTTI. MAI stata. Perché chi non vive come impiegato di qualcuno (dello stato meglio...) a questa realtà è abituato da sempre.
Chi fa il commerciante, o l'artigiano, o il professionista, o l'imprenditore questa precarietà la vive come congenita al proprio lavoro, spesso nemmeno scelto ma accettato.
Gente che non si aspetta aiuti da nessuno... e non certo perché non gli piacerebbe averne. Certo agli imprenditori di Prato, per fare un esempio, la globalità gli è piaciuta molto poco....visto che sono stati spazzati via dalla concorrenza cinese. Si qualche manifestazione, qualche appello lo hanno tentato anche loro ma chi se n'è accorto ?
Questo per dire che la famosa precarietà, oggi realtà ANCHE del lavoro dipendente, è stata la regola, sempre, di milioni di altri lavoratori. Che nessuna cassa integrazione e nessun sindacato ha difeso in questi anni di crisi prima finanziaria ed economica.
Chiudo con una domanda a Draghi.
E' solidale coi giovani che oggi manifestavano (ovviamente si è detto dispiaciuto per le derive violente) , ma il 4 agosto ha controfirmato una lettera proveniente dalla Banca Europea, di cui tra poco sarà il nuovo presidente, in cui indicava ricette anti crisi che sono proprio quelle contro le quali oggi quei giovani ( e meno) manifestavano.
Un chiarimento ? Anche con se stesso al limite .
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