giovedì 5 gennaio 2012

E SE I RICCHI SE NE ANDASSERO TUTTI?

Prosegue la polemica sugli esiti del Blitz anti evasori a Cortina. DI seguito pubblico il ben scritto commento di Pierluigi Battista, con il quale però stavolta non concordo.
MI spiego meglio.  E' indubbio che le cosiddette azioni chirurgiche, e quindi controlli a tappeto "a sorpresa" in luoghi come Cortina, Courmayer porteranno a risultati "graditi": i ricchi odiati e odiosi ( tutte e due le cose sono vere, ma pericolose e nocive, e mentre la seconda viene alimentata dai destinatari, la prima è dovuta all'INVIDIA, che decisamente NON è un sentimento nobile ) vengono scovati e perseguiti, i commercianti costretti a battere gli scontrini e magari a subire accertamenti volti alla verifica della scontata distonia tra il giorno prima e il giorno dopo...
Al già vicedirettore del Corriere della Sera non sfugge ovviamente il carattere "pubblicitario" di un raid siffatto. Mica c'è bisogno di andare a Cortina per verificare che un'auto da 100.000 euro è intestata a un soggetto che ne dichiara 30.000! Basta stare comodi dietro ad un PC, incrociare i dati (vettura, acquirente, dichiarazione dei redditi) , e spedire letterina discreta con la quale domandare spiegazioni.  Questo Battista lo sa bene. Ma sa anche che fa bene all'anima di molti vedere cose come quelle di Cortina. E lo sa ovviamente benissimo chi lo ha ordinato.
Come ho scritto in un altro post  (è già il terzo che dedico a sta cosa di Cortina...) questo spottone pubblicitario serve: A) a far vedere che lo Stato "costretto" ahilui a vessarci con tasse e provvedimenti di restrizione della libertà individuale (i tanti che lo stesso Battista ricorda nel suo articolo) fa sul serio nella lotta contro gli evasori "stanandoli" nei loro rifugi di lusso B) a rinfocolare il fronte forcaiolo anti evasione, cercando di far credere che i mali dell'Italia stanno lì , e non , soprattutto, negli sprechi, nei costi non sostenibili di un welfare generoso oltre possibilità , nella dissipazione burocratica e clientelare . 
Ma, appunto, sono operazioni PUBBLICITARIE. In Italia ci sono sicuramente molte più persone ricche o molto benestanti rispetto a quello che risulterebbe dalla dichiarazione dei redditi. Ma se TUTTE queste persone pagassero interamente le tasse il gettito mancante di quanto si rimpinguerebbe? un 20%? mi allargo, un 30. Perché, e Befera lo sa molto bene, è la DIFFUSIONE capillare, dell'evasione a fare i grandi numeri. Non è il negoziante che sfacciatamente evade 100.000 euro, ma sono i 100.000 che evadono 100. I conti sono facili da fare no? Basta moltiplicare....Ma se quei 100.000 fossero messi nella condizione di pagare 50 anziché 100 e così stare IN REGOLA? 
SEMPRE CORTINA 
Io sono certo che anche Battista apprezzi Luca Ricolfi, e magari avrà letto il suo bel libro : La Repubblica delle Tasse", edito da Rizzoli. Riproponendo in fondo un acuto e severo j'accuse di Luigi Einaudi sui pericoli di una tassazione eccessiva, Ricolfi ben spiegava che l'evasione fiscale ha due genitori: una cattiva educazione civica (madre), un'eccessiva pressione fiscale (padre). Una coppia "benedetta" da un PESSIMO STATO.
La mia convinzione è che l'UNICA , VERA, SANA ricetta per combattere l'evasione fiscale è 1) ABBASSARE le TASSE, in maniera SENSIBILE. Le famose due aliquote dove la massima è il 33%. In molti Stati moderni è così. 2) Concentrare le risorse ( non si possono mandare 80 agenti in tutti i comuni d'Italia per tutti i giorni....) nelle aree che mostrano "resistenza", nonostante la diminuita pressione, a "regolamentarsi", concentrare la giusta pressione. Questo stando molto attenti a graduare gli interventi in quelle aree, ben conosciute, dove l'economia "sommersa" è l'unica esistente e senza la quale ci sarebbero solo povertà e criminalità. Non che debbano esservi zone franche, ma non ci si può limitare a reprimere senza creare i presupposti per alternative valide. 
Dario di Vico ha ragione a scrivere che per questa "conversione" si sarebbe dovuto approfittare dei periodi "buoni", quelli della crescita. Ma questo lo fanno gli uomini di STATO.
Non i politicanti del nostro bello e sfortunato paese.
Ultima osservazione.
Non esistono solo Cortina, Capri, Taormina, Portofino...ci sono altri posti di lusso e "discreti" in Svizzera, in Austria...I ricchi potranno andare lì a fare vacanza, portando lì soldi, lavoro, benessere. Così come le imprese hanno imparato a spostare gli stabilimenti in Serbia, in Croazia, in Polonia.
Insomma, attenzione che coloro che DEVONO DARE DI PIU', se gli si chiede troppo, alla fine si spostano.
O vogliamo alzare i muri come a Berlino nel dopoguerra? 
Ecco comunque l'articolo di Battista.
Buona Lettura


Vacanze di Natale. E questa volta non è un film

Il successo del blitz è anche il frutto della sua selettività: ha colpito un target preciso
Ecco, se invece dei bombardamenti a tappeto, ci fossero tanti blitz precisi e intelligenti come quello di Cortina, la lotta all'evasione fiscale ne avrebbe tutto da guadagnare. Anche in simpatia, risorsa di cui le sentinelle del Fisco sinora non hanno abbondato. Chi ha concepito l'operazione antievasori di Cortina è stato un regista perfetto, e non solo per aver scelto come scenario il set di un cinepanettone (in declino). Non era difficile immaginare che tra quelle splendide montagne si sarebbero concentrati durante le vacanze invernali proprietari di Suv che risultano nullatenenti, possessori di macchine di lusso intestate a società ufficialmente in crisi, acquirenti di beni di lusso non avvezzi all'uso dello scontrino fiscale. L'Agenzia delle entrate ha semplicemente messo in atto ciò che tutti pensavano: complimenti. Adesso però, una volta svelati i segreti che già tutti conoscevano, evitiamo l'inquisizione nei confronti del ceto medio, il terrore di massa verso tutti i correntisti, lo choc psicologico nei confronti dei pensionati che non hanno mai conosciuto una carta di credito. Il successo del blitz di Cortina è anche il frutto della sua selettività. Ha colpito un target preciso. Ha agito con meticolosità chirurgica. Non ha esibito un rastrellamento in una spiaggia affollata o in località sciistiche meno rinomate. Ha snidato la ricchezza occulta dove era prevedibile che la ricchezza occulta si fosse rifugiata.
Lo stesso tono un po' beffardo e ironico che ha illustrato i risultati dell'operazione antievasione sta a dimostrare che non è la guerra santa l'arma decisiva per scovare gli evasori e per creare un minimo di consenso attorno ai controllori del Fisco. È l'intelligenza. La cura nei particolari. Persino il buon senso. Il buon senso di non colpire chi non ha pagato cifre di piccole entità con una severità sproporzionata e crudele, come spesso accade con le cartelle Equitalia, ma di screditare gli evasori veri, convinti di farla franca per sempre.
E che da domani saranno un po' meno spavaldi, un po' meno spudorati. Sapranno che la sproporzione tra le loro macchine lussuose e la loro miserabile dichiarazione dei redditi è diventata impossibile da custodire. Sapranno di non avere più la solidarietà del ceto medio tartassato e devastato dall'aumento di tributi e balzelli e che si sente criminalizzato ogni volta che dalle proprie tasche estrae una banconota. Sapranno che il loro nemico è diventato intelligente, duttile, sarcastico, con un senso della messinscena spettacolare che trasmette un messaggio infinite volte più efficace di qualunque violazione della privacy bancaria dei lavoratori a reddito fisso.
Ora naturalmente si attende qualche replica, nei posti più esclusivi, al mare o in montagna, anche per non demonizzare inutilmente Cortina, che è una località meravigliosa, anche senza finti poveri con Suv e regali di lusso. Nei momenti più imprevisti, ma nei luoghi che tutti prevedono potrebbero dare risultati analoghi ai signori che sono stati colti in flagrante a Cortina, nella vita vera e non in un cinepanettone. Blitz intelligenti e spiritosi: la lotta all'evasione fiscale si fa così. Altro che terrore.


MURO DI BERLINO 

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