sabato 28 gennaio 2012

LA GUARDIA DI FINANZA DAL VOLTO UMANO. POSSIBILE MAI ? MAGARI E' SOLO UN DISPETTO A BEFERA...

Se qualcuno mi avesse detto che un giorno avrei detto "io sto con la Guardia di Finanza", gli avrei dato del Pazzo. E invece proprio vero...MAI DIRE MAI.
La prima volta è accaduto dopo il "blitz" dell'Agenzia a Cortina, dove la GdF commentò osservando che il loro modus operandi era "diverso"....e già un distinguo del genere, in quel momento, valeva una medaglia d'oro al coraggio civile.
Gli scorsi giorni, in occasione della audizione presso la  commissione anagrafe tributaria, il generale Bruno Buratti  ha risposto a delle domande ponendo l'accento:
1) attenzione alla SOLVIBILITA' del contribuente
2) ricordare che in certi casi l'evasione è finalizzata alla sopravvivenza economica
3) un'eccessiva esposizione mediatica costituisce un nocumento alle attività operative .
Credo che Monti e Befera abbiano dovuto prendere un Malox.
"La solvibilità del contribuente è uno dei criteri che indirizzano le verifiche della GdF. Esiste infatti una evasione di sopravvivenza , dovuta alla crisi economica, e le Fiamme gialle ne tengono conto cercando di non calcare la mano con chi si trova in difficoltà economica finanziaria"
"Abbiamo raccomandato ai reparti di adottare moduli operativi sempre improntati a sobrietà, discrezione e rispetto della privacy dei contribuenti".
Un tantino differente dalle sceriffate dell'Agenzia no?
Sempre restando in tema fiscale, oggi sul Corriere era Piero Ostellino che citava un altro caso di MALAFISCALITA'.
Un suo amico ha ereditato un piccolo appartamento da una zia. Nelle pieghe dell'eredità, scopriva che l'Agenzia delle entrate aveva aperto un contenzioso con la parente deceduta, e non soddisfatta di aver PERSO i primi due gradi di giudizio, aveva fatto ricorso in Cassazione (il che Dr. Befera, non mi pare una cosa ben fatta....sembra un tantino persecutoria...).
La Cassazione conferma le sentenze. Bene. Giustizia è fatta? Non del tutto....perché qui c'è un problema di fondo che andrà risolto prima o poi .
I giudici tributari, come quelli amministrativi, NON condannano praticamente MAI la Pubblica Amministrazione alle spese di soccombenza per la lite persa.  
E così quando imparano una sana prudenza i nostri pubblici uffici??? Va bene il primo grado, ma il secondo, la Cassazione...per poi PERDERE!! Però senza pagare dazio..."abbiamo scherzato".
Invece il contribuente, se perde, ancorché possa non essere sanzionato dai Giudici, lo è dall'amministrazione che gli può comminare more e sovrattasse!!
Se vince, si deve pagare le spese legali sostenute. Nella fattispecie 19.000 euro....(tre gradi di giudizio, in palio un valore di 200.000 euro, la normativa fiscale che è un labirinto infernale...ci stanno tutti ).
E' giusto questo Dr. Befera? Direi di no.
Ma ci fosse un CANE di giornalista che in TV gliene chieda conto!!

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