mercoledì 14 marzo 2012

A TARANTO PREZZI QUASI POPOLARI: UN GIUDICE CORROTTO CON 4.000 EURO??

La notizia è di cronaca, molto triste e squallida.
Un giudice e un avvocato si sarebbero macchiati del reato di corruzione in atti giudiziari.
Il fatto sarebbe accaduto a Taranto. Lo schema è piuttosto noto perché fa parte degli incubi diffusi tra tutti coloro che si rivolgono, volenti o nolenti, alla Giustizia: la possibilità che il giudice della propria causa si faccia  CORROMPERE.
Normalmente è l'avvocato che lancia l'amo...il giudice è "sensibilizzabile" ....
Nella fattispecie le cose sarebbero andate così (fonte Corriere.it)

Il giudice civile Piero Vella e l'avvocato Fabrizio Scarcella sono stati arrestati martedì sera in flagranza di reato per corruzione in atti giudiziari. Tutto nasce dalla denuncia di un cliente dello stesso legale, il quale lo avrebbe convinto a passare con lui, affidandogli il fascicolo della causa che lo interessava, con la promessa che avrebbero avuto partita vinta in quanto sarebbe intervenuto sul giudice che avrebbe dovuto decidere.
LA DENUNCIA - L'avvocato ha però chiesto al cliente 4mila euro. Questi prima è rimasto sorpreso, poi ha accettato la proposta ma si è recato dai carabinieri denunciando l'accaduto. L'avvocato aveva chiesto 8mila euro per intervenire favorevolmente in un processo, un sequestro patrimoniale, la cui sentenza era attesa per metà marzo. I soldi avrebbe dovuto girarli al magistrato investito del caso e ottenere così un giudizio favorevole per il suo cliente. Ma questi ha fatto finta di accettare e ha denunciato tutto ai Carabinieri che sono intervenuti ed arrestato, per corruzione in atti giudiziari, l'avvocato Fabrizio Scarcella e il giudice civile Pietro Vella, entrambi tarantini. Il cliente ha parlato con i Carabinieri i quali prima hanno tracciato le banconote (una prima tranche di 4mila euro) che l'uomo avrebbe dovuto consegnare all'avvocato, poi lo hanno dotato di una microcamera per filmare tutte le fasi dell'incontro. Due elementi, questi, che hanno incastrato l'avvocato, spianando la strada all'intervento dei Carabinieri che hanno anticipato l'incontro tra Scarcella e Vella in cui ci sarebbe dovuto essere il passaggio dei soldi. Sia Vella che Scarcella sono ora in carcere. Le indagini sono della Procura di Potenza competente a indagare sui magistrati di Taranto. 

TOTO' MILLANTATORE IMPAREGGIABILE SI VENDE LA FONTANA DI TREVI 
Raccontata così, mi sembra che  finora gli elementi siano a carico del solo legale, in fondo il giudice potrebbe essere stato tirato in mezzo per millanteria....ed è del tutto all'oscuro della cosa. Si vedrà.
Questo però mi ricorda un aneddoto forse divertente dei miei primissimi passi da avvocato. Avevo appena passato l'esame , mio padre ai tempi era Presidente della Sesta Corte d'Assise di Roma. Ero a P.le Clodio dove lui tutto orgoglioso presentava il figlio neo procuratore (all'epoca si diventava prima procuratori legali e poi avvocati).  Tra le persone che si affrettavano a compiacere l'importante , compiaciuto padre, un avvocato penalista che subito mi propose di andarlo a trovare al suo studio,  che "mi avrebbe passato le pratiche civili dei suoi clienti" (io non avevo alcuna intenzione di fare penale. stomaco troppo debole, e poi avrei dovuto cambiare città, visto il ruolo di mio padre). 
Mi ricordo un paio di strani colloqui con questo clienti che avevano ingarbugliate vertenze civili....entravano, mi spiegavano il problema, io, inesperto, prendevo tempo per studiare  meglio la cosa....e immancabilmente loro, congedandosi, mi dicevano questa frase :" Avvocato...io VOGLIO vincere!". Io rispondevo che certo, avremmo fatto di tutto, che la cosa appariva complessa ma che avremmo studiato con attenzione....e lì partiva il secondo input " Avvocato...forse non mi sono spiegato bene....l'importante è vincere....non è un problema di prezzo...".  A quel punto, per quanto giovane e quasi imberbe, intuivo che quei signori stavano cercando di dirmi qualcosa che io NON capivo. 
Dopo nemmeno due mesi però la cosa mi apparve più chiara, e lasciai lo studio del più navigato e calloso collega...il figlio del giudice se ne andava, vendesse il nome di qualcun altro...
Una cosa ho quindi imparato, confermata poi nel tempo, ed è  che in realtà l'avvocato sia spesso solo un millantatore, e non un corruttore. ed è questo pensiero che mi fa dire che il giudice di Taranto potrebbe essere del tutto all'oscuro della vicenda,
Gli italiani sono certi di essere FURBI, si sa. I delinquenti questa convinzione ce l'hanno particolarmente sviluppata. Per loro conta il DENARO, NIENTE in genere non è acquistabile, solo questione di prezzo.
A questa gente, se chiedi una parcella elevata perché ti ritieni bravo, capace, può non piacere molto...a loro non interessa il merito e le probabilità legate ad esso. Interessa il risultato. 
Più facile per renderli generosi dire loro "c'ho 'na mossa" , che fuori dal distretto della Corte d'Appello di Roma, significa appunto poter arrivare a quello che DECIDE, il Magistrato.
Allora i cordoni si allargano.
Attenzione, molto spesso non è affatto vero !! In realtà l'avvocato, non molto onesto e nemmeno troppo bravo ma assai mestierante...conosce il Palazzo, l'orientamento dei giudici, e quindi SCOMMETTE con una buona probabilità di successo, su quella che sarà la pronuncia. Se il pronostico è favorevole, decide di "Vendersela" con un sovrapprezzo....giustificato dalla famosa "mossa"....
 Badate, non dico che accada spesso. Però a volte accade. E dietro, lo ripeto, non c'è un magistrato corrotto, ma piuttosto un millantatore.
Magari è anche il caso di Taranto.
 

2 commenti:

  1. Magari... chissà... senza prova provata...!!!

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  2. ..magari si parla troppo senza sapere nulla giusto per premere a caso dei tasti sul pc senza conoscere le carte del procedimento..proprio da buon avvocato "non molto onesto..e nemmeno troppo bravo.."

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