In realtà lo faccio per confermare a me stesso e provare a dimostrare agli altri che i processi NON si fanno sui media, che rincorrono i fatti del giorno e il sensazionalismo (per dire, si parla più di quei due sfortunati Marò prigionieri tuttora nelle carceri indiane? No, non fanno notizia. Marcissero pure là ...).
Prendiamo il caso di Roberta Ragusa, scomparsa misteriosamente la notte del 13 gennaio, di cui si sospetta la morte ma il cui corpo, a distanza di 4 mesi non è stato rintracciato. La convinzione ASSOLUTA è che sia morta, perché "non avrebbe mai abbandonato i figli". Lo dicono le amiche e lo dicono le mamme italiane. Quindi su questa teorema non è ammessa discussione. Nel corso dei mesi, ci sono stati vari avvistamenti di Roberta, di alcuni dei quali si è data notizia perché sembravano credibili. L'ultimo fu di un sessantenne, Antonio Fusi, che disse di aver dato un passaggio alla donna proprio la notte della sua scomparsa. Per questa dichiarazione collaborativa con la giustizia il signore in questione è stato compensato con l'iscrizione del registro degli indagati!! Li chiamano "atti dovuti" ma non ci credete, non è vero. In realtà lo sono nella misura in cui vogliono bypassare il consenso della persona - che probabilmente glielo darebbe senza problemi - per controllargli l'auto e fare i controlli del DNA per verificare se ci siano effettivamente tracce di Roberta nella vettura. Ma Dio santo, è stato il cittadino che è venuto da TE STATO a segnalarti questa cosa, perché ti devi sempre comportare da occhiuto sovrano invece di ringraziarlo, encomiarlo per non essersi fatto i fatti suoi - come la maggior parte di noi - e chiedergli garbatamente di continuare nella collaborazione mettendo a disposizione dei tuoi cosiddetti esperti l'auto per gli accertamenti del caso?
Qual'è il risultato di questo modo di agire? Che il cittadino in questione ha suggerito ai suoi connazionali di NON fare come lui e, in situazione analoga, di girare bene al largo dalla cd. giustizia. Un capolavoro.
Ad ogni modo il risultato delle indagini ha escluso anche in questo caso che la donna a cui è stato dato un passaggio fosse Roberta. E immagino alla stessa conclusione si sia pervenuti per altre segnalazioni (in un grill notturno un paio di donne del personale dissero di aver visto una donna, che gli sembrava essere la Ragusa , salire sull'auto di una persona per poi allontanarsi a bordo della stessa).
Però queste cose le devi "RICOSTRUIRE" perché non è che i media quotidianamente te ne danno conto. Io ero rimasto al 5 aprile ( http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/04/roberta-ragusa-altro-colpo-alla-mia.html ) , cioè alla notizia delle dichiarazioni di Antonio Fusi e al suo passare tra gli indagati. A distanza di più di un mese apprendo che anche questo avvistamento si è rivelato errato. Questo è normale nella cronaca, ma proprio per questo NON è assolutamente possibile sostenere che ci si possa fare un'idea verosimile di una vicenda giudiziaria attraverso le sole notizie apprese in questo modo.
La novità di oggi è che, dopo quattro mesi, gli inquirenti hanno deciso di fare una nuova e stavolta più serrata ricerca del corpo di Roberta nella zona vicino casa sua.
QUATTRO MESI.
No comment.
Questa la notizia sul Corriere.it
" Quattro mesi dopo, tra misteri, polemiche, indagini
complesse (e molto criticate) e una grande mobilitazione del web, le ricerche
riprendono. All’alba di domenica, salvo nuovi imprevisti e rinvii, duecento
carabinieri batteranno con le unità cinofile il territorio di Gello, nel comune
di San Giuliano Terme, hinterland di Pisa, alla ricerca di Roberta Ragusa, 45
anni, madre di due figli e contitolare insieme al marito di un’autoscuola,
scomparsa la notte del 13 gennaio, la stessa del disastro della Costa Concordia.
LE RICERCHE - I militari, coordinati dalla
procura di Pisa, hanno mappato un territorio difficile e a tratti impervio per
un raggio di dieci chilometri dalla villetta di via Ulisse Dini doveva Roberta
viveva con la famiglia. Una zona dove scorrono due fiumi (Arno e Serchio),
torrenti, ci sono molti pozzi artesiani e la folta vegetazione, presente a
macchia di leopardo, si trasforma nel Parco di Migliarino-San Rossore
(infestato dai cinghiali), una zona tra l’altro di notte frequentata da
prostitute e transessuali e ritenuta a rischio dagli investigatori. I
carabinieri saranno presenti con corpi specializzati: sommozzatori ma anche
speleologi perché molte sono le cavità carsiche dei vicini Monti Pisani, tra i
quali la Buca delle Fate, una delle cavità più difficili da esplorare. Domenica
ci sarà anche un corteo organizzato su Facebook dagli amici di Roberta Ragusa
(«Troviamo Roberta Ragusa») che da mesi chiedono maggiori controlli sul
territorio ed escludono che la donna possa essersi allontanata volontariamente.
«Non avrebbe mai lasciato i suoi figli», testimoniano le amiche. Intanto
dall’inchiesta esce Antonio Fusi, il 62enne di Pontedera, che aveva raccontato
di aver dato un passaggio la notte della sparizione a una donna che gli
sembrava Roberta Ragusa ed era stato indagato dalla procura di Pisa.
LE ANALISI - Le analisi del Ris avrebbero
escluso che la donna sia salita sulla sua auto e probabilmente si è trattato di
uno scambio di persona, uno dei tanti in questa vicenda. Unico indagato, per
omicidio volontario e occultamento di cadavere, resta dunque il marito, Antonio
Logli, 48 anni. Gli investigatori stanno analizzando l’agenda della moglie e
soprattutto la pagina che riporta un episodio accaduto il 10 gennaio, tre
giorni prima della scomparsa. Si racconta in modo ambiguo un episodio già
riferito dal marito ai carabinieri: quel giorno Roberta lo sta aiutando a
riporre alcune scatole di addobbi natalizi in soffitta ma l’uomo perde
l’equilibrio e la scatola colpisce alla testa la donna. Nel diario ad un tratto
si legge «Tragedia». Perché? In quei giorni tra Roberta e Antonio sembra vi sia
molta tensione. Lei da tempo ha la convinzione di essere tradita ma non sa che
l’amante del marito è la giovane segretaria ed ex babysitter.
LA PISTA - L’averlo saputo quella sera, secondo
una delle piste che seguono gli inquirenti, potrebbe aver spinto Roberta Ragusa
a chiedere spiegazioni e a decidere una sorta di «resa dei conti» con il marito
magari chiedendogli la separazione (anche negli affari) che pare meditasse da
tempo. Certo è che quella sera qualcosa è accaduto. Forse un litigio, non a
casa ma nella vicina autoscuola. Si indaga anche su una fuga improvvisa e
temporanea e un incontro casuale che potrebbe essere stato fatale per la donna.
Roberta Ragusa è scomparsa indossando una tuta rosa e scarpe da tennis. Con sé
non aveva soldi né documenti."
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