sabato 21 luglio 2012

BENIGNI DEDICA LA SERATA A BERLUSCONI. SCONTATO


Lo dico subito: a me Benigni sta simpatico. Questa sua aria da giullare fanciullo, che conserva nonostante sia  ormai grandicello, compirà a ottobre 60 anni, rende leggero e indulgente chi lo ascolta. Figlio di contadini, diplomato in ragioneria, grazie alla sua estroversia e al suo ottimismo, si lancia in tutt'altro mondo rispetto a quello a lui apparentemente destinato. Nel 1983 conosce sul set di Tu mi Turbi Nicoletta Braschi di cui s'innamora, che sposa nel 1991 e con la quale sta ancora insieme. Trent'anni di questi tempi nel mondo dello spettacolo sono una sorta di miracolo...
Dissacrante, provocatorio ma in modo sempre ilare, ancora più che ironico, Benigni è protagonista di film cult per i suoi fan , come "Il Piccolo diavolo" (in coppia niente di meno col grande Walther Matthau) e "Johnny Stecchino". Io scoprii Benigni nel film "Non ci resta che piangere", con Massimo Troisi. Ammiratore dell'attore napoletano, meno ai tempi di quello toscano, trovai molto più esilarante la performance del secondo. Nel 1999 il bellissimo, e premiatissimo, La Vita è Bella, dove, tra l'altro, vince l'Oscar per il miglior film e il miglior attore.
Sarà l'ultimo bel film di Benigni.
Adesso si è specializzato nella lettura di Dante, che fa a Santa Croce, a Firenze, di fronte a migliaia di spettatori, ripreso dalla RAI che poi manda in onda lo spettacolo.
Ospite quasi fisso a Sanremo, negli ultimi anni, inevitabilmente, ha come bersaglio preferito Silvio Berlusconi.
Però, ripeto, lui è diverso che so da una Sabina Guzzanti che, con la scusa della satira, mostra un autentico livore nei confronti del NEMICO (perché così lo vive, lei e tantissimi come lei) , e la stessa cosa valga , sia pure in misura minore, per altri guitti del genere (Vauro e Crozza, per non far nomi).
Roberto Benigni non puoi percepirlo "cattivo", e questo rasserena lo spettatore che può avere fiducia di non trovarsi di fronte ad una manipolazione, un indottrinamento, ma sempre e comunque solo ad uno spettacolo comico. E i comici si sa, nel loro repertorio hanno il dileggio del potere. Figuriamoci poi se capita loro una manna come il Silvio!! Gaffes, spacconate e, soprattutto, sesso a gogo!!
Quindi non mi sono scandalizzato nel leggere che iniziando le sue serate dantesche a S. Croce per l'estate 2012, Benigni si sia tuffato a pesce sulla mezza annunciata ricandidatura per le elezioni del 2013. Apro una parentesi: io NON credo che Berlusconi alla fine si ripresenterà alle elezioni. Lui è uno che detesta perdere, e sa che stavolta non solo non ripeterà i trionfi (1994, 2001, 2008) ma non sfiorerà nemmeno l'impresa (nel 1996 perse prendendo più voti nella conta totale e nel 2006 "pareggiò" al Senato e alla Camera perse veramente per qualche migliaio di voti ). E questo all'uomo, innamorato della sua popolarità, non può piacere. Chiusa la parentesi, che Benigni racconti di una Orru che scesa dall'aereo e saputo che Berlusconi si ricandiderà, chiede di tornare in Africa, ci sta e fa sorridere. Così come la battuta sulla musa dantesca che viene posta dal poeta in cima al regno dei cieli, mentre quella berlusconiana fu piazzata alla sommità del Pirellone. 
Ripeto, la differenza sta nell'"animus" , e quello di Benigni appare sereno: fa il suo mestiere. Poi certo, è anche lui un ex comunista - chi più di lui, con le sue origini contadine, ne ha diritto? - e insomma se, con una battuta, può tirare l'acqua al mulino della sua parte, ebbé chi non lo farebbe?
A suo tempo non furono mobilitate autentiche icone della TV popolare? Mike Bongiorno, Raimondo Vianello, Sandra Mondaini? Tutti a pronunciarsi a favore del datore di lavoro? E la gente di sinistra ha continuato a voler loro bene.
Est modus in rebus, dicevano i padri latini: è il modo di far le cose che conta.
Ecco l'articolo della serata tratto dalla cronaca fiorentina del Corsera


Benigni legge Dante, il protagonista è Berlusconi

FIRENZE - Si parte subito dal protagonista della serata: «Berlusconi, non so se c'è tempo di parlare di Dante, Berlusconi si è ripresentato». Esordisce così Roberto Benigni, in una piazza Santa Croce al gran completo, seimila persone per la prima serata di «Tutto Dante». Con tantissimi vip in prima fila: da Paolo Bonolis a Gianni Morandi, da Antonella Clerici a Giorgio Panariello: «Sembra la serata degli ex presentatori di Sanremo» dice Benigni.

MARIO MONTI COME LADY GAGA - La politica e l'attualità non mancano. Benigni guarda il pubblico e individua subito il sindaco Matteo Renzi: «Su quella sedia c'era seduto Romano Prodi, sei anni fa, ora ci vedo Matteo Renzi. Ci si era seduto anche Prandelli quando allenava la squadra locale, ora allena la Nazionale: un po' la stessa carriera che vuole fare Matteo». E sempre a Renzi chiede di spiegare cosa sia successo veramente quella sera ad Arcore... «Pare che Berlusconi si sia annoiato a morte, che sia stata l'unica vera cena e l'unica tristissima. Con Ghedini, Fede, Alfano e Verdini che non erano donne travestite, ma proprio loro! Una tristezza che in confronto Mario Monti sembra Lady Gaga». 

DANTE COME BERLUSCONI - Dante come Berlusconi: «Ho notato che hanno tante cose in comune - dice Benigni - tutti e due ci hanno fatto vedere l'Inferno. Tutti e due hanno avuto Fede: solo che a uno lo ha portato vicino alla Regina dei Cieli, all'altro vicino a Regina Coeli. A Dante piaceva una donna, e l'ha messa ai piani più alti dell'empireo. Anche a Berlusconi piaceva una donna, e l'ha messa nei piani più alti del Pirellone». Benigni ha dedicato la serata ai terremotati dell'Emilia e ha ricordato anche la liberazione di Rossella Urru: «Appena è scesa dall'aereo e ha visto che si è ricandidato Berlusconi ha detto: "c'è un biglietto per il Congo?"».
IL CANTO XI: «UN CAPOLAVORO» - L'atmosfera è da grande serata, luci blu e «spider-cam» «il palco di Madonna sembra uno stand della Festa di Bagno a Ripoli a confronto». E poi c'è la statua di Dante, che severo sembra osservare la platea: «Un po' come fare la dichiarazione dei redditi davanti a Monti». Si ricomincia dal canto numero XI dell'Inferno, quello «del lavoro e della finanza, altro che canto minore! Ci sono dentro tutti gli scellerati che abbiamo inventato noi a Firenze e che ci stanno rovinando la vita». Benigni ha spiegato passo dopo passo il canto, per poi recitarlo interamente a memoria: «Un capolavoro». 

3 commenti:

  1. Caro Benigni. Speriamo che si ricandidi Berlusconi; altrimenti farai la fine di Travaglio. falliti per mancamza del produttore ,a noi anzichè ridere ci resterà piangere.!!!
    .-
    Ti dò un consiglio ; vai alla Massolina, (anche se slitato uno dei grandi massi -ristretto il passaggio,nel messo vi erano le scale.- luogo prediletto dell'Alighieri (Dante)al ritiro MENTALE per le sue scritture. "Ti potrebbe aprire altri orizzonti" (Io giovanetto , con altri bracare nelle scale interme ... ora dirupate)

    ;O Lo sai sai che in piazza di Santa Maria del Fiore (Duomo) dalla parte della Misericordia più in là, Vi è il "sasso di Dante".??? si metteva il "vagabondo" a non far nulla. Diceva A meditare. c'è traccia... sopra altra muratura per dispetto... Altrimenti i vagabondi, politici - di quel tempo- con la scusa di meditare alla corsa a sedersi pur di non far niente.!!!)... ... Ora icchè fanno.???

    Stai attento, pensa, e ripensa . ti puoi ritrovare "bandito" dalla Toscana (come Dante) anziche finire a Ravenna. finire nel Lambro di Arcore. e da lontano vedere il "Bisenzio" Mugolare. Pianuculare. ... come Dante.!!!
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    Coraggio; se non si "arruola" Berlusconi nell'impervio tenzone . ci sono tanti altri della sua schiera, a darti una mano- purtroppo nessuno della sua altezza ... con le zeppe ai piedi.

    coraggio - pochi capiscono il proverbio ... Meglio un Toscano morto in casa che un Pisano all'uscio.!!! Ora ci mettiamo uno di Vergaio.!

    f,to : lo scribacchino fiorentino.

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  2. Cao Benigni ; siamo poprio dei derelitti , nessuno si degna, almeno , di madare noi all'inferno . Siamo per nostra volonta atavica che nessuno ce la perdona. anemici dei "Bugioli Politici".

    Il Nostro Berluska sarà ricordato nella storia il NERONE del xx secolo- Nerone dette fuoco a Roma . Berluska ha bruciato l'Italia.

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  3. NON SONO UN MAGO CON IL COMPUNTER. VIA INTERNET.- Occupo questo blog per grata concessione del Camerlengo.-

    Caro Benini ; Tu e Travaglio avete una fortuna sfacciata , stavate per fallire per la mancamza del produttore ed ecco la sostituzione . Il Grillo Parlantte .- (ma non aveva preso una mazzolata da Pinocchio.???)... era peggio di Pinocchio.???-

    Grillo ; alla festa del grillo, fatta a Firenze per l'Ascensione alle Cascine- Ho prende il primo premio o lo mettono in gabbia con una foglia d'insalata.!!!

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