Dunque...di cosa parliamo? Di responsabilità "morali" o proprio materiali ? Di mandanti in senso etico o criminale? Perché i due aspetti sono ben diversi, e dei giudici, per quanto procuratori, dovrebbero saperlo. E , operando questa distinzione, capire qual'è il loro compito - accertare i reati e perseguire i colpevoli - tenendosi discosti da altri , quali scrivere la "storia" ed emettere giudizi etico-politici.
Ma da questo orecchio...La vicenda del conflitto istituzionale appena insorto è esemplare, non tanto per l'episodio in sé, che potrebbe essere circoscritto ad una questione di interpretazione di norme, ma proprio per la strumentalità dell'attacco che ne è seguito al Presidente della Repubblica. Io non sono un fan di Napolitano, anche se , all'epoca del PCI, lo guardavo con simpatia per essere il capo dell'esigua minoranza dei comunisti "buoni", quelli che , in ogni caso, preferivano l'occidente a Mosca. Come ormai divenuta abitudine, anche l'ultimo inquilino del Quirinale ha sposato un profilo presidenziale molto poco in linea, a mio avviso, con la Repubblica parlamentare, con un interventismo politico assai esuberante. A me starebbe anche bene avere un presidente che decide, però lo vorrei eleggere, e non vederlo scelto dai suoi colleghi.
C'è una legge, che tutela la carica istituzionale. Se questa legge vige, i giudici la DEVONO ( l'indipendenza cari signori non c'entra, c'entrano i vostri DOVERI!!!!! non piace il presepe?? a casa!!) applicare. E se questa è di ostacolo alla "verità", si può chiedere di cambiarla, ma finché c'è, REGNA.
Tornando alla celebrazione di Borsellino, ma il discorso valeva anche per Falcone, qualcuno ha sentito in queste commemorazioni esponenti degli organi rappresentativi della Magistratura fare un qualche mea culpa ? Un chiedere scusa ai parenti ma anche agli italiani, privati di due giudici veramente e finalmente degni di questo nome, per le loro COLPE ?!?!
Di Falcone abbiamo scritto ( http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/05/falcone-certo-che-ho-paura-limportante.html ) : la Boccassini (che pure NON amo) attaccò con veemenza i colleghi di magistratura democratica che senza vergogna, dopo essere stati tra i più accaniti denigratori di Falcone, il giorno dopo Capaci si radunavano per commemorarlo a Milano.
E Borsellino confidò alla moglie (dichiarazione a verbale della signora Agnese ) : "Paolo mi disse che non sarebbe stata la mafia ad ucciderlo, ma sarebbero stati i suoi colleghi e altri a permettere che ciò potesse accadere".
Questi colleghi, che concionano tanto, perché non partono da SE STESSI nelle condanne morali??
Ah, poi nella vulgata popolare la frase cambia a diventa molto più suggestiva:
" Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia , la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che manualmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri". Toccante. Solo che il grande magistrato non l'ha mai pronunciata! Intanto perché la mafia si vendica eccome! e un esperto come Borsellino lo sapeva benissimo, eppoi il giudice, nel denunciare, come aveva fatto prima Falcone, l'isolamento che lo rendeva vulnerabile, accusò per primi proprio i suoi colleghi !
Ma le manipolazioni, le distorsioni fino alle falsificazioni sono ormai cosa consueta e in fondo alla gente non interessa sapere la verità, ma leggere ciò che gli piace credere. Conoscete qualcuno che si cimenta nella lettura di giornali o scritti non vicini al suo credo? Pochi no?
E così a chi importa che questa frase, capziosamente artefatta, venga addirittura magicamente "estratta" dalla famosa agenda rossa di Borsellino? E' bello pensarlo, per tutti quei dementi che nell'ascoltare comizi di parte agitano i loro quaderni rossi simbolici. Che poi l'agenda rossa del Giudice non sia mai stato trovata, che volete che sia? Quisquilie!
E così torniamo da dove siamo partiti, dal commento amaro di Valeriano Giorgi, uomo che ben conosce le cose di questo sfortunato paese, che ha scritto : " l'ondata di retorica che ha pervaso l'Italia nel ventennale della loro morte mi sembra non solo tesa a onorarne la memoria ma anche se non soprattutto a fini di parte e regolamenti di conti attualissimi.".
Giusto. E Squallido.
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