sabato 21 luglio 2012

FALCONE E BORSELLINO: QUALCUNO HA SENTITO I GIUDICI CHIEDERE SCUSA PER LE COLPE DELLA MAGISTRATURA?


Come ha commentato un caro amico di FB, Valeriano Giorgi,  le cerimonie che si sono tenute per ricordare e celebrare il sacrificio di Paolo Borsellino. morto 20 anni fa, insieme ai suoi agenti di scorta, per una bomba fatta esplodere a via D'Amelio, a Palermo, sotto casa della madre che il magistrato era andato a trovare, sono state ben triste rito, a causa dei veleni che impestano l'aria circa la pretesa trattativa tra Stato e mafia che sarebbe appunto avvenuta in quegli anni. Una tesi , questa del patto diabolico, che sopravvenne mentre , a distanza di lustri, si indagava sulla verità delle stragi di Capaci e di via D'Amelio. Facendo una penosa confusione, chissà quanto involontaria, magistrati della procura siciliana, iscritti alla solita associazione (stavolta quella nazionale era riuscita a stare zitta, ma era troppo chiedere che lo facesse anche la corporazione locale) , hanno chiaramente fatto intendere che si vuole mettere il bavaglio agli inquirenti, impedendo così di accertare i veri mandanti dell'assassinio dei due eroici giudici, il raggiungimento della famosa VERITA'.
Dunque...di cosa parliamo? Di responsabilità "morali" o proprio materiali ? Di mandanti in senso etico o criminale? Perché i due aspetti sono ben diversi, e dei giudici, per quanto procuratori, dovrebbero saperlo. E , operando questa distinzione, capire qual'è il loro compito - accertare i reati e perseguire i colpevoli - tenendosi discosti da altri , quali scrivere la "storia" ed emettere giudizi etico-politici.
Ma da questo orecchio...La vicenda del conflitto istituzionale appena insorto è esemplare, non tanto per l'episodio in sé, che potrebbe essere circoscritto ad una questione di interpretazione di norme, ma proprio per la strumentalità dell'attacco che ne è seguito al Presidente della Repubblica. Io non sono un fan di Napolitano, anche se , all'epoca del PCI, lo guardavo con simpatia per essere il capo dell'esigua minoranza dei comunisti "buoni", quelli che , in ogni caso, preferivano l'occidente a Mosca. Come ormai divenuta abitudine, anche l'ultimo inquilino del Quirinale ha sposato un profilo presidenziale molto poco in linea, a mio avviso, con la Repubblica parlamentare, con un interventismo politico assai esuberante. A me starebbe anche bene avere un presidente che decide, però lo vorrei eleggere, e non vederlo scelto dai suoi colleghi.
Detto questo, le parole di Di Pietro , di Travaglio e appunto di certi magistrati che si sono sentiti minacciati nella loro indipendenza (madonna che palle!!!), sono veramente vomitevoli.
C'è una legge, che tutela la carica istituzionale. Se questa legge vige, i giudici la DEVONO ( l'indipendenza cari signori non c'entra, c'entrano i vostri DOVERI!!!!! non piace il presepe?? a casa!!) applicare. E se questa è di ostacolo alla "verità", si può chiedere di cambiarla, ma finché c'è, REGNA.
Tornando alla celebrazione di Borsellino, ma il discorso valeva anche per Falcone,  qualcuno ha sentito in queste commemorazioni esponenti degli organi rappresentativi della Magistratura fare un qualche mea culpa ? Un chiedere scusa ai parenti ma anche agli italiani, privati di due giudici veramente e finalmente degni di questo nome, per le loro COLPE ?!?!
Di Falcone abbiamo scritto ( http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/05/falcone-certo-che-ho-paura-limportante.html ) :  la Boccassini (che pure NON amo) attaccò con veemenza i colleghi di magistratura democratica che senza vergogna, dopo essere stati tra i più accaniti denigratori di Falcone, il giorno dopo Capaci si radunavano per commemorarlo a Milano.
E Borsellino confidò  alla moglie (dichiarazione a verbale della signora Agnese ) : "Paolo mi disse che non sarebbe stata la mafia ad ucciderlo, ma sarebbero stati i suoi colleghi e altri a permettere che ciò potesse accadere". 
Questi colleghi, che concionano  tanto, perché non partono da SE STESSI nelle condanne morali??
Ah, poi nella vulgata popolare la frase cambia a diventa molto più suggestiva:
Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia , la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che manualmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri". Toccante. Solo che il grande magistrato non l'ha mai pronunciata! Intanto perché la mafia si vendica eccome! e un esperto come Borsellino lo sapeva benissimo, eppoi il giudice, nel denunciare, come aveva fatto prima Falcone, l'isolamento che lo rendeva vulnerabile, accusò  per primi proprio i suoi colleghi !
Ma le manipolazioni, le distorsioni fino alle falsificazioni sono ormai cosa consueta e in fondo alla gente non interessa sapere la verità, ma leggere ciò che gli piace credere. Conoscete qualcuno che si cimenta nella lettura di giornali o scritti non vicini al suo credo? Pochi no?
E così a chi importa che questa frase, capziosamente artefatta, venga addirittura magicamente "estratta" dalla famosa agenda rossa di Borsellino? E' bello pensarlo, per tutti quei dementi che nell'ascoltare comizi di parte agitano i loro quaderni rossi simbolici. Che poi l'agenda rossa del Giudice non sia mai stato trovata, che volete che sia? Quisquilie!
 E così torniamo da dove siamo partiti, dal commento amaro di  Valeriano Giorgi, uomo che ben conosce le cose di questo sfortunato paese, che ha scritto : " l'ondata di retorica che ha pervaso l'Italia nel ventennale della loro morte mi sembra non solo tesa a onorarne la memoria ma anche se non soprattutto a fini di parte e regolamenti di conti attualissimi.".
Giusto. E Squallido.

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