venerdì 24 agosto 2012

CARI ABETE E PETRUCCI, LA TENSIONE SERVE, AVOGLIA SE SERVE SE SI VOGLIONO CAMBIARE LE COSE !

Nel 2006 non volli seguire la vicenda di Calciopoli, convinto che tanto, per sapere la verità si sarebbe dovuto aspettare il giudizio penale. Non mi piaceva la cosiddetta giustizia sportiva, perché dichiaratamente SOMMARIA. Lo dicono loro stessi, giustificandolo con le esigenze di rapidità.
Lo ricorda il Presidente attuale della FIGC ...dopo sei anni ancora stavamo aspettando una sentenza definitiva. E' vero, purtroppo, perché quella ordinaria , si sa, è tragicamente LENTA.
Ma proprio quello che sta accadendo, proprio quello che si è visto e si vede, dimostra che una giustizia dove o, per essere veloci, ci si affida alle valutazioni delle procure, che fanno TUTTO, e la difesa è mera foglia di fico per far pensare ad un processo "equo" (la sola parola fa ridere) e s'inverte l'onere della prova per cui quello che nelle aule ordinarie è uno scandalo, parlo dalla presunzione di COLPEVOLEZZA, silente e contrastato, qui è pacifica prassi, una giustizia così di giusto non ha NULLA.
In più gli uomini di vertice vengono scelti in modo "politico", per cui nonostante le critiche feroci, e anche qualche bello sganassone preso (lo stesso rifiuto del patteggiamento di Conte, ma ovviamente parlo delle assoluzioni, in primo e secondo grado,di Pepe, Bonucci e Di Vaio), Palazzi sarebbe già ricandidato per altri quattro anni a dirigere la Procura, i cui uffici potrebbero essere simbolicamente trasferiti a via Tasso. Lo stesso per quell'altro signore che presiede la Corte di Giustizia federale, Mastrandrea.
E allora fa bene Andrea Agnelli a dire BASTA a questo abbietto modo di (non) fare giustizia, forte di una società che in Italia è di gran lunga la più seguita in Italia, con una tifoseria che è un terzo del totale e la somma di Milan e Inter messe insieme. Non si vuole dare alle fiamme il palazzo della FIGC e dintorni, ma approfittare della forza anche mediatica che una simile mobilitazione di gente può suscitare per far cambiare le cose. Potrebbe essere un buon momento. Tutto il mondo della Giustizia, dei Magistrati, è in discussione, seriamente. E l'isolotto anarcoide del Calcio potrebbe essere più facilmente investito dal furore riformatore. Anche la scelta della Bongiorno, avvocato non sempre apprezzata dagli avvocati più seri, può, per la sua facilità di attrarre l'attenzione di giornali e tv, essere utile in questo senso. Del resto, non è una che le manda a dire , e in una (NON)giustizia dove i processi si fanno sui giornali, e le decisioni si apprendono PRIMA (spifferi di corridoio..) e le motivazioni anticipate via etere (per questo il giudice Sandulli è stato deferito : ebbé non ne potevano fare a meno!!! troppo grossa l'aveva combinata), un cane da TV come la Bongiorno ha un suo perché. Non dovrebbe essere così, ma così è.
Riporto alcune sue frasi che fanno capire bene il tipo: "Il patteggiamento sta diventando miele per pentiti falsi" "non ci è stata data la possibilità di difenderci appieno....non c'era una esigenza che giustificasse questa celerità. Questa è una violazione a livello costituzionale (del diritto di difesa ndC)". Sulla giustizia sportiva la Bongiorno è lapidaria " E' un sistema che ha tantissime sbavature . Anche per emettere sentenze  di condanna è necessario per prima cosa essere rispettosi delle regole . Diciamo che non ho apprezzato di aver ricevuto una notifica via radio". La Bongiorno attacca poi il "Pentito" Carobbio " se si leva una stampella (la presunta combine Novara-Siena) , crolla anche l'altra ....la verità è che c'è un materiale probatorio oscuro e magmatico , che genera confusione. E infatti la procura è pronta a patteggiare  a tre mesi, che poi diventano 15, che la Disciplinare porta a 10 e l'Appello conferma pur dimezzando gli episodi imputati e facendo intendere ai primi due "non avete capito niente". Bello no?
Anche il Corriere della Sera, giornale serioso e "moderato", nota pacatamente che, in effetti, sul caso Conte la Corte mostra una particolare "sensibilità", tanto che le carte che ha tenuto a pubblicare, tra TUTTE le decisioni prese, riguardano SOLO Conte.
Chiudo con l'ironico, ma non tanto, commento dell'altro avvocato di Conte ( e della società), Chiappero, che ha dichiarato: " Noi juventini quando arriviamo in un posto (la Corte federale) , dove la guardie sono vestite di nerazzurro, siamo sospettosi". 

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