giovedì 23 agosto 2012

INNAMORARSI DOPO I 50? NO GRAZIE .E IN RETE SCOPPIA LA RISSA.

Peccato. Nel leggere l'autore del post avevo capito che si trattasse di Paolo Conte, il celebre cantautore.
Invece si tratta di Paolo ContI, con la "i" , un giornalista. Con tutto il rispetto, nel dibattito aperto l'opinione del primo, soprattutto nella materia trattata, e cioè innamorarsi o no dopo i 50 anni, sarebbe stata assolutamente più spendibile.
Dico peccato anche perché io condivido il 70% delle cose scritte dal Giornalista del Corriere della Sera, e quindi mi sarebbe piaciuto scoprire che la pensavo come un grande artista delle emozioni.
Ad ogni modo, il nostro, con pacata cupezza, spiega perché, a 58 anni, non pensa proprio di innamorarsi di nuovo e che prova una certa pena per i suoi coetanei che si affannano a cercare di restare giovani esteriormente, sottoponendosi a stress chirurgici e fisici . E sì perché fare sport spasmodicamente dopo una certa età, non per muoversi, che fa bene, ma per "fermare" il tempo, è assolutamente nocivo e anche un po' pericoloso.
Ugualmente, avere cura di sé, in maniera però sobria, non lasciarsi andare ma allo stesso tempo accettare i capelli grigi, i chili in più, è saggio, una aristotelica "virtus in media res stat"  .
Trascurarsi, lasciarsi andare o, al contrario, essere dei fissati, è MALE.
Sono d'accordo.
Però il nostro è troppo drastico. Non pensare all'amore con la testa dei 15, 20 anni, giusto, non inseguire continuamente il "sogno" della favola (ne ho di amiche così, avoglia!!), giusto. Però a volte le cose capitano, si scopre che con una coetanea o giù di lì c'è un feeling particolare, qualcosa di più della "compagnia" di cui pure parla e che, sola, sembra accettare Conti, parlando di amicizie "generose".
Insomma, non probabile , ma nemmeno impossibile suvvia!
E poi è troppo CUPO, nel descrivere l'amore, e il Camerlengo è pure  uno cinicotto in materia ! Insomma, che in tutte le coppie si stabilisca il rapporto di vittima e carnefice, non è vero. e nemmeno che le storie finiscono tutte. Sicuramente  l'amore "romantico", ma ci sono ancora persone capaci di superare questo "trauma" (la fine del cuore che batte a precipizio) e , per sentimento e affinità, continuare a vivere serenamente (abbastanza almeno), insieme. Certo, "l'amore degli inizi" finisce. Su questo non ci sono dubbi ormai. Anche la scienza ha spiegato che certi meccanismi "chimici" si attivano utilmente per innescare la "passione" prodromica  al "riconoscimento" e quindi all'unione (che, ricordiamolo, ha anche come obiettivo quello di preservare la specie. Ecco perché siamo precostituiti così). Dopodiché la cosa si attenua fino a svanire. Se in quel mentre si sono scoperte e/o create utili affinità, intese, progetti, si va avanti, se no ci si saluta.
Ma leggiamo l'articolo


Non mi voglio innamorare . 58 anni sono troppi

Non mi voglio innamorare

L’abitudine è dura a morire, lo dimostrano anche recenti matrimoni di celebri signori ormai inoltrati nella terza età con ragazze più giovani. Molto, molto più giovani. Niente da fare: a molti tra noi uomini capita di «innamorarsi» di donne magari coetanee di un proprio figlio maschio. E le più intelligenti tra queste donne trovano il tutto giustamente grottesco. 
 Ho 58 anni, da più di quattro anni sono single e separato (con amatissime figlie) e trovo pietosa, anzi ridicola, solo l’ipotesi di «innamorarmi». Lascio volentieri questa prospettiva alle ragazze e ai ragazzi che potrebbero essere miei figli, al pianeta di Moccia e agli sciagurati lucchetti di Ponte Milvio. Il me stesso di tanto tempo fa si è innamorato più volte. Scoprendo poi, puntualmente,  che si tratta sempre e comunque di un confronto tra un futuro carnefice e una futura vittima. 
Le storie finiscono. Tutte, ammettiamolo, in un modo o in un altro. E dolorosamente. Una volta si sostiene un ruolo, un’altra volta il secondo. L’amore è una trappola crudele e spietata nella quale volentieri si cade quando sei giovane, e va tutto bene: sta nel conto, a chi tocca tocca. 
Ma a cinquanta, sessant’anni no, non va bene affatto. 
Soprattutto quando si precipita nell’equivoco della partner ragazzina. Lì davvero non c’è scampo, solo un futuro baratro di disperazione. È matematico. 
Posso al massimo immaginare che, come scrive Erri de Luca nel suo ultimo e bellissimo libro I pesci non chiudono gli occhi,  edito da Feltrinelli, che mi capiti 
«un tempo finale in comune con una donna, con la quale coincidere come fanno le rime, in fine di parola». 
In fine di parola: assolutamente meraviglioso, realistico, augurabile. 
Naturalmente per apprezzare tutto questo è indispensabile una donna intelligente e matura, così come è per questa donna necessario un uomo altrettanto intelligente e maturo. Ma innamorarsi «da adulti» no, per favore no, fa ridere (o fa piangere) soprattutto nella piena maturità. Anzi, è penoso. Quando ne sento parlare mi vengono in mente certi miei coetanei neopensionati «giovanili» che cominciano ad allenarsi per le maratone, o si inguainano in tute aderentissime e multicolori per affrontare salite e discese con le biciclette. Affrontando seri problemi di salute. 
Ma soprattutto quegli esseri umani si trasformano in ridicole parodie dei se stessi di trent’anni prima. È vero, l’età media in cui si lascia questo mondo è cresciuta. Ma ciò non vuol dire che a cinquanta o sessant’anni si possano (o debbano) svolgere le stesse attività di quando si aveva tutta la vita davanti. 
L’amore che strappa i capelli, per dirla con De Andrè, lasciamolo a chi, i capelli, li ha ancora tutti. E tutti ancora neri o biondi naturali, non tinti. Nella maturità, se si ha la fortuna di avere un matrimonio o un rapporto di coppia ancora in piedi, allora è bene coltivarlo e non buttarlo via. Se si è single, è molto salutare coltivare amicizie «generose». O seguire i suggerimenti di Erri De Luca. O vivere da soli con se stessi al meglio.

Come potete immaginare in rete i commenti sono fioccati a centinaia, la discussione trasferita sui social network .
Molti scomposti, ovviamente da parte di chi si sente particolarmente toccato dalla questione : le donne che mai , a nessuna età, vogliono rinunciare al sogno dell'AMMORE, e quegli uomini che si sentono assolutamente legittimati, nel momento in cui esibiscono un fisico giovanile, a pretendere l'attenzione di donne più giovani di loro di 20 anni e oltre. Non mancano banalità del tipo "l'amore non ha età" "il cuore è sempre giovane", cosette così.
Ce ne sono di favorevoli, in una proporzione di un terzo, o al massimo un 40%, soprattutto di donne grandi che  magari non condividono il pessimismo sull'amore ma certo sono arcistufe dei maschi che si "eternano" nelle ragazze più giovani.
Chi vuole può comunque andarseli a leggere...sono decine e decine !. Li trovate di seguito all'articolo di Conti, pubblicato nella rubrica "la 27 ora".
Io riporto quello che mi è piaciuto di più, quello di una donna di oltre 50 anni, che credo collega di Conti, Laura Ballio. 
" Io invece sì, vorrei innamorarmi, caro Paolo. Anche alla nostra età. Anche sulla soglia di Villa Arzilla. Anche se non è facile come dirlo. Perché a voi ragazzi over fifty, capita una cosa strana, la chiamerei sindrome del "Vetril" , e succede all'improvviso : lo sguardo degli uomini , quelli della nostra generazione soprattutto, d'un colpo ci attraversano come un vetro pulito col Vetril. Ci trapassano. Diventiamo trasparenti per voi, caro Paolo. Chissà perché. Il fatto è che succedono strane cose col tempo che passa : Voi ragazzi avete un fisico che regge meglio gli anni, ma psicologicamente vacillate un po' e cercate grandi e piccoli esorcismi nella freschezza delle fanciulle ; noi siamo più realiste , anche se il nostro specchio è più impietoso, e continuiamo a sognare un uomo gentile con il quale tenerci la mano al cinema, senza per forza metter su casa, ma magari arrivare insieme "in fine di parola".  Vorremmo uno che non sembri nostro figlio, ma nemmeno un padre, che ci bastano i nostri vecchi da accudire. Ma questi uomini, quelli con i quali abbiamo vissuto la stessa giovinezza, le stesse smanie di emancipazione , sono quelli che non ci guardano/vedono più. E non credo sia colpa delle toy girls che rubano i maturi compagni, resi ridicoli dai capelli colorati e tartarughe dell'ultima ora. Allora cos'è che non ci permette di incontrarci tra noi , vecchi ragazzi degli anni 50 ? Forse è troppo faticoso affrontare un rapporto tra pari : pari esperienze, pari rughe, ma anche pari voglia di vivere !? E' meglio chiudere il gioco da subito impedendosi di innamorarsi ancora ? No, io credo di no. Credo che l'amore abbia un senso anche per ( e tra) noi, diversamente giovani."
Qui la percentuale di condivisione scende, però  mi fa riflettere, e lo trovo scritto benissimo.





3 commenti:

  1. come si fa ad'innamorarsi di un'aspetto maturo di una donna?

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  2. io penso che anche se ci si sente ancora giovani dentro, è pur sempre l'aspetto che è impietoso e così l'innamoramento non arriva perchè, si sa che alla fine nell'innamorarsi quel che conta è ciò che si vede, mia cara!

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  3. Mi sembra discutibile qualsiasi opinione in materia; conosco donne di 50 anni che si sono sposate in chiesa per la prima volta e con abito bianco. Non mi sento di escludere la cosa: le vie del Signore sono infinite! La purezza inteeiore e' un dono da difendere, non esiste un eta' in cui si mette di credere nell'amore! O ci credi per sempre o non ci credi. Si puo' smettere di credere? Al massimo si comincia... Poco ma sicuro!

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