venerdì 24 agosto 2012

L'ANTONIO FURIOSO DENUNCIA LA FARSA DELLA GIUSTIZIA SPORTIVA


L'ho scritto tante volte: la parola di un cd. pentito, da sola, non potrebbe MAI essere motivo sufficiente per una condanna nella giustizia penale. Evidentemente sì per quella sportiva. L'attendibilità della parola di un teste non può essere ricavata da elementi di Affidabilità dello stesso (che in questo caso nemmeno ci sarebbero, trattandosi di un reo confesso del reato che lui cerca di appioppare ad altri)  ma da riscontri OGGETTIVI, che , nel caso del processo contro Conte, non sembrano emergere.
Nè mi si venga a dire che siccome aveva accettato il patteggiamento della pena, Conte sa di essere colpevole. Chi fa l'avvocato sa bene che sono moltissimi i casi in cui, pur convinti dell'innocenza del cliente, si preferisca ricorrere alla formula del patteggiamento per evitare l'alea del giudizio. In campo civile, si chiamano Transazioni, nelle quali le parti rinunciano reciprocamente a parte delle loro pretese iniziali, e questo viene fatto anche da chi ha assoluta convinzione di aver ragione TOTALMENTE.
Sono compromessi processuali.
Oltretutto, notoriamente, Conte NON voleva patteggiare e furono gli avvocati della società a convincerlo appunto per opportunità. Poi ci fu lo schiaffo della Discilinare, che non accettò l'accordo raggiunto con la Procura, e Conte non a caso ha aggiunto ora un avvocato di SUA SCELTA, la Bongiorno. 
 Tornando alla sentenza di conferma della condanna alla sospensione di 10 mesi, ho letto la motivazione pubblicata .
Contro la parola di Carobbio la difesa di Conte ha portato le dichiarazioni di TUTTI i presenti alla famigerata riunione tecnica che contestano e smentiscono le affermazioni del pentito. Non sembra che contino un granché. La tesi , forcaiola quante altre mai, è : perché Carobbio dovrebbe mentire...?.Forse perché, come a tutti i giuda delle procure gli è stato promesso uno sconto di pena ? Conte ipotizza una ulteriore spiegazione che potrebbe motivare un rancore personale : l'aver negato al giocatore un permesso per assistere al parto della moglie. Fatto vero ma che viene ritenuto poco rilevante per giustificare una denuncia...Come capirebbe anche mio figlio di sei anni, siamo nel campo delle plausibilità, dove si può sostenere tutto e il suo contrario. In genere questo, se non ci sono altri elementi RILEVANTI che facciano pendere la bilancia, comporta che si assolva. Ma questo succede nelle Corti VERE, non in quel teatro di pupazzi della Giustizia targata FIGC.  Lo potete immaginare un Giudice VERO che esce dall'aula e la prima cosa che fa è rilasciare dichiarazioni ai media per spiegare le sue "ragioni"?
Non parliamo della commistione tra Procura e Giudici, altro che separazione di carriere lì!!
Che qualcosa non quadri, appare evidente dalla mancata riduzione di pena laddove la Corte aveva comunque riconosciuto la non colpevolezza di Conte per una delle due ipotesi di omessa denuncia...
Ora, se per due reati vengono comminati 10 mesi, se uno cade ovvio che ci si aspetti una riduzione. Invece no. Perché, si cerca di spiegare, in fondo l'ipotesi di reato a Conte poteva essere più grave, di partecipazione all'illecito, e quindi può andare bene così.....
Ma chi sono questi? Che Crac usano???
Prima Agnelli e poi Conte  
                rilasciano conferenze stampa dove lanciano parole di fuoco. Petrucci si inalbera e dice che ora  Basta di attaccare i giudici. La risposta al Presidente del Coni è che intanto li licenziasse, QUESTI, di giudici, e poi torneremo a parlare di rispetto.
Riporto stralci del commento di Mario Sconcerti sul Corsera : 
"......Un appello è fatto per riesaminare, sono diverse le teste che giudicano, diverse quelle che difendono, è giusto che tutto possa cambiare. Ma se cade un'accusa deve cadere anche la punizione conseguente. Conte nel girone d'andata ha preso dieci mesi di squalifica per due omesse denunce. Se un'omessa denuncia decade, devono scomparire dei mesi di squalifica, forse quattro considerate le aggravanti, forse cinque, ma qualche mese deve comunque sparire. Invece così non è, questo è lo straordinario. I giudici cancellano la colpa ma non cambiano la pena.
 Secondo paradosso. Uno dei giudici racconta in diretta radiofonica il perché dell'errore. Mai visto un giudice che esce da un tribunale e commenta la propria sentenza. Mai visto però nemmeno un giudice che spiega di aver lasciato inalterata la condanna perché nel frattempo è stato ravvisato un reato molto più grave. In sostanza Conte è stato prosciolto perché nel primo caso non c'era più reato, ma è stato ritenuto «inevitabilmente» coinvolto nell'illecito (conclamato) tra AlbinoLeffe e Siena. Mezza accusa è saltata, ma una ancora più grave sarebbe diventata evidente. Allora cosa si fa? Non si tocca nulla, tanto alla fine i mesi di squalifica sarebbero stati più o meno gli stessi. Inutile assumersi la responsabilità di cambiare accusa, aggiungerne una più grave, smentire tutti i colleghi. Si fa solo sapere che Conte e la Juve devono stare tranquilli perché avrebbe potuto andare molto peggio.
Il risultato finale è che abbiamo solo colpevoli. Il procuratore federale Palazzi per aver sfiorato l'illecito di Conte senza avere avuto il coraggio di affrontarlo. I giudici di prima istanza perché hanno accettato le due omesse denunce proposte dal procuratore senza farsi venire altri dubbi. I giudici di appello perché hanno rovesciato il tavolo senza cambiare la partita. E infine Conte che ha sbagliato certamente qualcosa, ma non è ancora chiaro cosa. Si è parlato spesso in questi giorni di come cambiare la giustizia sportiva, l'unica forse veramente seguita dalla gente. Si è parlato di tempi e di mezzi, di opportunità impossibili, dimenticando gli uomini. Sono gli uomini che hanno coraggio o paura, che danno senso alle leggi, non viceversa. Non prendiamocela solo con il fine, prendiamocela con i mezzi. Cominciamo a cambiare gli uomini di questa giustizia, poi qualcuno valuterà davvero quanto sarà possibile cambiare la giustizia. "
Non condivido tutto, ma in generale mi sembra tocchi i tasti dolenti giusti.
Nel 2006 la Juventus società subì una giustizia sommaria che rischiò di cancellarla. Lo fece supinamente, accettando il ruolo di agnello sacrificale.
Stavolta no, accusatori e giudici vengono a loro volta denunciati e accusati.
Credo sia un'ottima cosa, alla fine della quale Conte sconterà la sua pena lo stesso, ma forse qualcosa finalmente cambierà.

2 commenti:

  1. Bellissimo commento. Peccato che chi amministra la giustizia sportiva non sia in grado di recepirlo per mera ottusità

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  2. Su vIRGILIO, un lettore ha espresso scetticismo e sarcasmo su quanto ho scritto sul patteggiamento. Cerco di spiegare meglio :
    Ho spiegato, credo, perché si può arrivare al patteggiamento. Una persona mi attraversa la strada di notte, in una strada buia, priva di illuminazione, senza strisce pedonali. La investo e questa muore. Sono addolorato ma sono convinto di non avere colpa. Il mio avvocato mi spiega che però il codice della strada impone una particolare prudenza se non c'è illuminazione, e che potrei trovare un giudice severo che potrebbe comunque riconoscermi, ancorché io sia convinto che la responsabilità della tragedia sia unicamente della vittima, il reato di omicidio colposo. La procura è disposta a patteggiare il che significa : 1) sconto di un terzo della pena 2) sospensione della pena e non menzione sul casellario giudiziale 3) evitare i costi di un processo lungo, che se portato fino in fondo porterebbe via ANNI e DENARI. Dal di fuori è facile dire : se sei innocente non ci possono essere compromessi. Bisogna starci nelle situazioni. Col senno di poi, rendersi disponibili al patteggiamento è stato un errore. Altri lo avevano detto anche prima, ma probabilmente Conte ha anche subito le pressioni della società che voleva il suo allenatore in panchina il prima possibile, a pazienza per l'immagine ( solo di lui tra l'altro. la Juventus, ricordiamolo, è del tutto estranea ai fatti di cui si parla !!! ). Quindi nessuna "stranezza". Il patteggiamento è uno strumento processuale. E non è un caso che la sentenza relativa NON fa stato (cioè non è dirimente) nell'eventuale causa di risarcimento danni sempre intentabile nel processo civile. Spero di essere stato comprensibile.

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