giovedì 30 agosto 2012

ITALIANI BRAVI. CONTINUATE COSI'. GLI ELOGI SOSPETTI DELL'EUROPA

Ce la facciamo! No, non ce la facciamo.... Possiamo farcela da soli! No, e prima chiediamo aiuto e prima i mercati si rassicurano nel vedere che lo riceveremo.... Abbiamo fatto i compiti! No, abbiamo solo iniziato....
L'altalena è questa, da un bel po'. E non riguarda solo i commenti italici, ma anche quelli, più importanti di questi tempi, degli ALTRI.
Io sono abbastanza d'accordo con l'articolo odierno di Giuseppe Turani,che come di consueto troverete in fondo) che descrive come una sorta di incoraggiamento le parole di encomio che ci vengono rivolte per gli "enormi sforzi compiuti"  dagli Italiani .
Certo che se si riferiscono alle tasse che paghiamo, torto non hanno. E anche la riforma previdenziale, al momento è la più rigorosa d'Europa , anche più di quella tedesca! Ma sul resto....mmmmm.
Tanto è vero che di pacca sulle spalle si tratti lo dimostra che i compiti sono tutt'altro che finiti e nella stanze private questo viene sottolineato a chiare lettere. In più c'è la preoccupazione che i prossimi vincitori delle elezioni italiane sembrano dover essere quelli del PD + Vendola che non fanno troppo  mistero che del Montismo sono belli che stufi.
Insomma, al di là delle belle parole, l'Italia continua essere la sorvegliata speciale, e tutti i torti....
Buona Lettura

La turista tedesca

A sentirla, la cancelliera Merkel sembra quasi una di quelle turiste tedesche in visita per la prima volta in Italia: tutto bello, Colosseo magnifico, spaghetti buonissimi, Venezia indimenticabile, Monti straordinario, vostri sforzi incredibili. Però, alla fine, delude un po’, quando dice: bene, andate avanti così. Niente orsacchiotti di peluche in premio, niente soldi e, anzi, la sua banca, la Bundesbank, continua la serrata polemica con il più ragionevole presidente della Bce, Mario Draghi. In una parola: altri sacrifici, altra austerità, altri disoccupati. Niente eurobond. Niente soldi facili da Francoforte (sede della Bce), niente regali.
E allora ci si domanda: ma i tedeschi e la cancelliera che cosa vogliono da noi italiani?
La risposta, purtroppo, è semplice: vogliono che ce la caviamo con le nostre mani. E vogliono anche che non facciamo troppo rumore: a settembre dell’anno prossimo la Merkel dovrà affrontare le elezioni politiche generali in Germania e fino a allora non vorrebbe troppi problemi in Europa. Chi deve soffrire soffra, ma a voce non troppo alta.
Questo per lo stile. In concreto i tedeschi sono convinti che l’Italia possa fare ancora molto per quanto riguarda i propri conti. Si dice che i nostri sprechi valgono il 2,5 per cento del Pil, cioè poco meno di 50 miliardi di euro. Inoltre, forse si può tagliare anche qualcosa che spreco non è, ma che non possiamo più permetterci. Insomma, l’Italia può farcela: è inutile che un giorno sì e un giorno no i suoi politici vadano a bussare alla porta della Merkel o a quella di Bruxelles. Come è inutile dipingere la stessa Merkel come una kapò: la cancelliera ci ama e ci stima, a patto che lavoriamo dall’alba al tramonto e che la smettiamo di buttare via i soldi.
Fra le righe, però, si avverte anche una preoccupazione. Il terrore dei tedeschi è di ritrovarsi, dopo le elezioni italiane, con interlocutori poco attendibili, tipo Berlusconi o Grillo. Ma anche, forse, tipo Fassina del Pd o Vendola di Sel. A quel punto in Europa ci sarebbe molta confusione e questo non va bene. L’euro si può salvare e può avere lunga vita, a patto che al comando ci siano persone ragionevoli. E quindi a Berlino sperano in un Monti 2 o in un Passera 1.
Infine, non si può nemmeno escludere che i tedeschi vogliano qualcosa di più concreto da noi: qualche banca o la Maserati o l’Alfa Romeo. Finora di questo non hanno parlato, ma probabilmente ci stanno pensando.
Les affaires sont les affaires. Sempre.

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