Ieri sera, su Dossier, rubrica settimanale di RAI 1 , è andato in onda un servizio sul problema dell'USURA. Parallelamente, su RAI3, ce n'era un altro riguardante le Banche e i derivati finanziari dalle stesse imposte ai clienti. In entrambe le trasmissioni l'ABI, l'associazione delle Banche italiane, aveva i suoi grossi problemi a difendere i suoi iscritti.
Io ho qualche cliente imprenditore, e mi ha spiegato bene come funziona. Lavori con una banca, hai una o più aziende che vanno bene, grazie anche ad una politica di costante ancorché oculato investimento. Trattandosi di cliente solido, con ottime garanzie immobiliari e liquide, la banca è ben contenta di aprirgli fidi e mutui . Si sa, le banche danno i soldi a chi ce li ha. E visto che non sanno fare il loro lavoro, forse è meglio così. Guardate cosa è successo in Spagna ma anche da noi quando hanno cominciato a dare mutui facili a tutti senza curarsi della possibilità di restituzione effettiva. Ora, in Spagna, le banche per salvarsi trasferiranno le case mutuate allo Stato che diventerà il più grande immobiliarista d'Europa.....
Io non sono un banchiere (mi piacerebbe, non per il mestiere in sé ovviamente, ma per i suoi risvolti economici) , quindi non pretendo di dare lezioni. Mi sembra però convincente chi spiega che il mestiere di una Banca dovrebbe essere quello di finanziare "progetti", "idee", iniziative. Certo, BUONE, che rendano, in modo che il cliente prosperi, e la banca veda tornare il suo denaro con la giusta remunerazione.
Percorso virtuoso. Che però richiede la bravura della Banca di RICONOSCERE i progetti buoni da quelli cattivi. Non quindi preoccuparsi solo delle garanzie, che sono capaci tutti di prestare soldi a Moratti, ma del possibile successo dell'impresa. Nel caso dei mutui è diverso ovviamente. Se le persone hanno un reddito basso, ma come faranno mai a pagare rate di mutuo che assorbano il 70 l'80% dei loro guadagni ? eppure per un periodo così è stato. E ora le aste sono piene....
Tornando al rapporto Banca - Imprenditore solido, quando si instaura un buon clima di confidenza, il Direttore della tua agenzia non è raro che almeno una volta l'anno non ti chiami e non ti "suggerisca" di comprare un certo prodotto finanziario. "E' un prodotto sicuro, e redditizio. Tu ci guadagni e io raggiungo il budget di produzione con relativo premio dalla Banca. Dai fammi questo favore che sai che non te ne penti". Ecco, più o meno il dialogo è questo. E tu glielo fai. In questo modo sono stati piazzati tanti "derivati", con perdite da salasso. Magari succede anche che, investendo in questi prodotti, ti privi di una liquidità che tenevi da parte per ogni evenienza. "tanto se hai necessità, ti amplio il fido". Il che è una bugia, perché se hai difficoltà, è il momento che il fido le banche te lo CHIUDONO semmai.
Comunque questo è un problema che si presenta a imprese che vanno bene, e che con questi giochetti finiscono a volte per indebitarsi troppo.
Diversa è la questione di quanto il credito venga richiesto dall'imprenditore che è già in difficoltà, che confida nella ripresa delle vendite ma che per sopravvivere ha bisogno di "ossigeno".
Ecco, per una cosa del genere l'aiuto bancario ve lo potete proprio SCORDARE.
Ed ecco che subentrano gli USURAI. La cosa vergognosa è che a volta è lo stesso personale della Banca che li mette sulle vostre tracce, oppure , nel negarvi il prestito, per carenza di garanzie, vi indirizza....
In quel momento in cui nessuna porta si apre più, e l'alternativa è il fallimento, anche l'usuraio ti sembra un benefattore. Ti chiede il 20% d'interesse al mese ? Beh ti sembra quasi giusto visto che rischia senza nulla in cambio, laddove alla banca non bastano le firme e le ipoteche già ottenute....
E comunque, non hai scelta. Punti tutto sul fatto che in un mese, due massimo, ti riprenderai e potrai riprendere la vita regolare. Accade anche. Sapeste quante piccole e medie imprese sarebbero fallite per le banche e sono state salvate dal "prestito privato". Dipende in realtà se veramente la difficoltà è momentanea oppure cronica. Faccio un esempio. Ho degli assegni emessi per un milione di euro, e allo stesso tempo una ASL mi deve pagare, da un anno, l'equivalente. Io SO che questo mio credito mi sarà pagato, devo resistere fino a quel momento. La Banca non mi fa più credito (quella fattura me l'ha già scontata, e fino a quando non vede i soldi mi chiude i rubinetti), gli assegni sono dal notaio....vado dall'usuraio. Che me li dà. Se mi dice bene, il pagamento finalmente arriva, la Banca mi riapre il credito, pago gli assegni e anche gli interessi usurai.
Cose che accadono. Tutti i giorni.
Ovviamente molti invece non ce la fanno, e se non si è in grado di saldare in tempi ragionevolmente brevi, il debito ti divora. E allora ti rivolgi ai centri anti usura, fai le denunce.
Il Dossier ricordava come al tempo della introduzione di una normativa specifica anti usura (con la quale per esempio è stato stabilito che il reato scatta sulla base dell'entità del tasso, indipendentemente dalla volontà di approfittare dello stato di necessità grave del debitore), le denunce crebbero esponenzialmente (oltre 2000 l'anno). Oggi non arrivano a 400. Sono diminuiti gli usurai? Adesso che le banche non hanno e non danno più soldi?? Oppure si pensa che siano spaventati dalla Gabanelli e dalla sua campagna contro il denaro contante?
Ovviamente niente di tutto questo. La gente ha capito che con le denunce forse risolvi il problema del debito che non puoi più pagare, rischiando anche più di qualcosa ( ci sono usurai e usurai, e se ti sei rivolto a persone legate alla criminalità organizzata, ...quella è gente che ricorda) , ma certamente non è che POI trovi qualcuno che ti dia finalmente una mano per risolvere la crisi finanziaria che dagli usurai ti aveva portato.
Ecco, credo che questo sia un buon esempio di come sia illusorio pensare che possa essere sempre lo Stato, con le Leggi, a risolvere problemi che sono Economici.
Fare leggi più repressive sull'Usura ha risolto il problema del fenomeno? No. Perché si tratta di mercato remunerativo, per chi lo gestisce, e dove la domanda - di denaro - non è mai in crisi!
Badate, non contesto, in questo caso, l'inasprimento delle norme, ancorché secondo me certi tassi di interesse applicato dai piccoli finanziatori di quartiere (3, 4 anche 5% al mese) erano (sono) considerati veramente delle risorse benemerite per il commercio. Voglio evidenziare che l'USURA prospera perché il sistema bancario funziona male. Non sarò certo io, da liberale, a sognare interventi normativi volti ad "obbligare" le banche a prestare soldi a coloro che sono in difficoltà. I fallimenti delle imprese ci sono sempre stati. Penso solo che possa essere più risolutivo un diverso esercizio del credito, che permetterebbe ad aziende in momentanea difficoltà, per esempio quelle che hanno dei crediti con lo Stato (non sono poche, visto che il totale del credito ammonta a 90 miliardi di euro!!!), di superare l'enpasse di crisi da liquidità e riprendersi. Certo, a loro volta le aziende devono presentare piani di ristrutturazione e di rilancio credibili. Che però devono essere giudicati da persone COMPETENTI. Gente che capisca d'impresa.
VASTO PROGRAMMA, direbbe la buon anima di De Gaulle....
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