Appassionato il dibattito che si è instaurato sul sito del Corriere.it attorno all'articolo pubblicato da Maria Teresa Veneziani che si espone quotando le unioni tra donne grandi e giovincelli. Al riguardo cita il caso recente della Martines che oggi , 49enne, aspetta un figlio da un bel giovanotto di 20 anni più giovane di lei. Sharon Stone idem, 54 contro 27. E pazienza se la Demi Moore, la prima a lanciare la moda, oggi parla coi muri per essere stata mollata dal boy friend dopo qualche anno di relazione.
Personalmente, sono d'accordo con chi osserva come il mondo dei divi non possa essere considerato significativo: non costruirei una teoria di modifica del costume sulla base di quello che fanno attrici e ballerine che non solo hanno il glamour della fama, l'appeal della ricchezza, ma anche la possibilità di combattere il tempo rivolgersi alle migliori tecniche anti age, sia chimiche che chirurgiche.
Ovviamente va tenuto distinto il discorso tra avventura, relazione e progetto familiare.
Che una 40-50enne possa suscitare desiderio su un giovane, beh non lo scopriamo certo oggi e IL LAUREATO, con Dustin Hoffman e una conturbante Anne Bancroft, è un'icona della cinematografia risalente addirittura al 1967!
Comprendo anche la gratificazione - rassicurazione che mi rivelano diverse amiche nello scoprire di essere oggetto del desiderio degli amici dei figli (sempre accaduto...). La differenza tra ieri e oggi è che adesso capita più spesso che CONSUMINO...
Diverso è invece l'instaurazione di una STORIA. Non conosco amiche o conoscenti che abbiano mai vissuto una relazione seria con uomini più giovani di loro di 20 anni (come nei casi delle dive citate). Capitato di 10 anni. Sono finite, ma oggi questo non mi sembra dirimente, visto che in poco più di 10 anni in Italia le separazioni sono passate dal 12 al 30%...inseguendo le tristi performance nordiche dove da tempo si è toccata la linea del 50% e in certe città (NY per esempio) sono più gli individui single che quelli che vivono una relazione.
A mio avviso bisogna sempre distinguere tra POSSIBILITA' e PROBABILITA'.
E quindi una unione tra uomo e donna in cui ci sia uno scarto di età eccessivo - direi oltre i dieci anni - ha meno possibilità di durare specie in un'epoca narcisista ed edonista come la nostra.
Se questo discorso è vero per gli uomini, che comunque non hanno fondato principalmente il loro appeal sulla donna confidando nella bellezza, ma piuttosto sull'affidabilità (persona sicura di sé, solida anche economicamente, ispiratrice di "sicurezza" anche per la prole) , a maggior ragione vale per l'altra metà del cielo.
Insomma, non per tutti ma per moltissimi uomini l'estetica resta ancora oggi il criterio di selezione PRINCIPALE, ancorché non esclusivo. E indubbiamente il passare del tempo incide sulla bellezza, per quanto oggi l'asticella è stata sicuramente spostata in avanti, specie in paesi come il nostro.
In tempo di crisi il settore cosmetico non flette, gli studi dei medici che si occupano di estetica sono pieni così come i centri di questo tipo. Io una volta chiesi ad una giovane ragazza che lavorava in un beauty center spiegazione di questa controtendenza, e questa, assai più saggia dei suoi anni, mi rispose " perché la crisi delle donne è più forte della crisi economica".
La conclusione a cui sono arrivato è che se una donna (ma vale anche per l'uomo) ha un carattere solidamente strutturato sul Presente, e quindi non si pone il problema del Domani, non ci sono controindicazioni a vivere una storia con un uomo significativamente più giovane. Il Carpe Diem oraziano con la mentalità giusta funziona.
La probabilità che la storia finirà non preclude, a persone così, di vivere bellissime esperienze.
Se invece si ha un carattere ansioso, e si vive col timore che la cosa finirà, allora sarebbe meglio lasciar perdere, perché non solo il presente sarà spesso sofferto, ma facilmente si attueranno comportamenti negativi, dettati dal timore, che potranno darà a luogo a quella che gli psicologi chiamano suggestivamente "La profezia che avvera se stessa".
Comunque ecco l'articolo della Veneziani, e alcuni dei commenti dei lettori
Per favore,
smettiamola di chiamarli toy boy. D’accordo, la ”tendenza” dell’estate 2012 è un fidanzato di almeno un
lustro più giovane esibito con orgoglio al fianco dalle star che hanno superato
gli anta. La 54enne Sharon Stone che bacia
con trasporto il modello brasiliano Martin Mica di 27 anni; Alessandra
Martines, 49 anni, ritratta incinta e senza veli accanto al francese Cyril
Descours, 29 anni, tre anni fa subentrato all’ex marito (fedifrago) Claude
Lelouch (di 26 anni più vecchio di lei).
“Se fossi un uomo
nessuno si scandalizzerebbe” attacca la Martines. E chi può smentirla?
Penso al
professionista nel campo dell’energia eolica sempre in movimento e pronto a
cambiare repentinamente direzione non appena avvistata una nuova preda. O
all’esperto di finanza internazionale che
di giorno “sente il bisogno di parlare con donne che lo stimolino intellettualmente, ma
dopo le 22 le cose cambiano, perché è
irrimediabilmente “attratto dalle belle ragazze ventenni, soprattutto”…
In questo scenario
sale in pole position il barman 35enne che ti parla dei fatti del giorno, della
fuga (nell’alcool) delle generazioni giovani, delle sue scelte condizionate
dagli insegnamenti della madre “va dove ti porta il cuore”. Insomma, di sana normalità.
Il mio amico Guido
mi conferma che le sue amiche 50enni si sono accompagnate con ragazzi più
giovani proprio per questo motivo. “Le
capisco – aggiunge - per una donna
matura è molto più rilassante un interlocutore che si dimostra presente, almeno
finché è con te, fuori dalle dinamiche e dei ruoli dell’ego. Un giovane ti dà
momenti di verità e semplicità”.
Un po’ come un
bicchiere di vino rosso dopo una camminata in montagna.
Il paragone
ovviamente vale anche al contrario.
Penso alle mie amiche
29enni ben più leggere e positive di me, oltreché meno problematiche. Ragazze
sempre piene di entusiasmo e voglia di fare. “Un giovane più che nella forma
vive nella sostanza”, aggiunge Guido.
Ecco perché mi sono convinta che sbaglia chi
tenta di ridurre la cosa a una faccenda
di gioco o sesso.
Poi si potrebbe
ricordare Ashton Kutcher, 33 anni,16 in meno dell’ex moglie Demi Moore, uscita
distrutta dalla separazione. Ma lui si è presentato alla festa del rabbino che
li aveva sposati ammettendo, tra le
lacrime, di aver fatto un grave errore… Da allora pare si sia anche reinfilato
la fede. Se non un riscatto, la prova di un grande sentimento profondo.
Una psicologa mi
disse che le coppie in cui lui è più giovane funzionano perché i ruoli sono ben
definiti in un’epoca in cui la confusione dei ruoli tra i sessi fa
scoppiare le famiglie.
Hugh Jackman sposato
da 16 anni con l’attrice Deborra Lee Furness ha spiegato su Io Donna: “Mia moglie ha 13 anni più di me
ma è una ragazzina”. Non sarà proprio così, ma l’immagine che ci arriva, anche
qui, è ben lontana da quella del Toy boy.
Ho chiesto un parere
in proposito anche alla mia amica Micaela, 40enne: Mi scrive: “Ho sempre delle
difficoltà a parlare in termini generali, rimango dell’idea che ognuno di noi
sia un individuo unico e diverso, indipendentemente dall’età. Però in una cosa
mi riconosco: dopo una certa età, il più delle volte, smetti di fare progetti e
sognare un futuro diverso, in cui tutto è possibile. Nei più giovani invece
questa capacità spesso c’è ancora, anche se poco realizzabile ne abbiamo
bisogno tutti”.
Questi alcuni commenti :
1) "Est modus in rebus…
Tutti noi abbiamo
avuto partner più grandi di noi o più piccoli di noi di un numero d’anni
superiore al consueto (dove per “consueto” ipotizzo si parli di più o meno
cinque anni).
Il caso della
signora Martines è però un po’ diverso, perché:
- la differenza di
età è davvero grande (20 anni, che è il doppio della maggior parte delle coppie
che qui riportano la propria esperienza);
- si è deciso di
avere un figlio a 49 anni, che davvero non si sente (e soprattutto: riesce a
fare) tutti i giorni.
Una differenza di
età di vent’anni ce l’hanno i miei vicini di casa (ahimè), che litigano ogni
sera con il “giovane fidanzato” che urla a lei di continuo: “Sei una vecchia e
senza di me sei finita.” Ecco, questo è un reportage di una differenza d’età
significativa."
2) Dunque, Gentile
Veneziani, non so quanti anni ha, non so se è sposata o meno (deduco di no),
ma soprattutto non si capisce quale esperienza lei abbia in campo sentimentale
(Convive? Da molto tempo? Ha mai convissuto? Ha avuto storie di durata
significativa?). Non si capisce, per cui dall’articolo che scrive deduco solo
una cosa: a lei piacciono quelli più giovani e basta (o almeno al momento e’
cosi’). Ed allora che fa? Scrive un articolo che le dia forza, che rafforzi le
sue idee. Ma il problema e’ che nell’esporre le idee lei si richiama al mondo
delle stars, mondo tutto a se e che non può assolutamente essere preso come
modello da coloro che stars non sono. Questa come prima cosa.
Poi, la storia della
“vitalita’” e’ totalmente falsa. La vitalità, se uno/a ce l’ha, ce l’ha
sempre, e’ una questione di carattere…e solo una disgrazia puo’ togliere lo
spirito alle persone. Il pantoffolaio esiste sia giovane che adulto che
anziano, cosi’ come la persona vivace che progetta in continnuazione esiste a
tutte le eta’. Ma dal suo discorso si capisce che le donne cercano il giovane
vivace anche quando esse non sono cosi’ tanto vivaci…e che fanno? Vivono sulla
vivacita’ dell’altro? Complimenti….e perche’ mai il giovane vivace dovrebbe
stare con l’adulta non tanto vivace? No, ci spieghi, perche’ qui non c’e’
logica…
La donna cerca
l’uomo con cui stare a lungo, con cui fare esperienze, insieme, e magari fare
famiglia, non cerca il giovane senza esperienze, e bambinetto, o fanciullo
semplice e normale….cerca qualcuno che dia sostegno….non un cavallo pazzo,
capisce?….ma qui parlo di donne che hanno intenzione di sistemarsi per bene e
fare famiglia con figli….per tutte quelle che invece pensano alla vita come a
quella vissuta dalle stars del cinema …allora si, possono anche andare a
cercarsi il giovincello, ma, diversamente da come dice Athena Nike, quando lui
ne ha 30, e lei 40, lui comincerà a guardare le trentenni e ventenni….
L’unica cosa che
posso dirle, gentile Veneziani, e’ che per quanto lei voglia convincere se
stessa e le altre e gli altri, non crea un discorso a livello umano che vada
oltre le percezioni semplici di felicita’ effimera…nel suo discorso non compare
mai la famiglia, i figli….forse se ha 29 anni le consiglio di riflettere di
piu’ sul significato della vita e di meno su cio’ che fanno le stars del
cinema. Ma finendo su questo aspetto, la Martines….lo sa perche’ e’ andata con
il giovanissimo? La vita e’ come un pendolo…..se ora esageri swingato di molto
da una parte, la prossima mossa la farai swingato di molto dall’altra parte. Se
ti sposi chi ha 20 anni piu’ di te, e quando tu ne hai poco piu’ di venti,
sbagli perche’ ti sei sposata troppo giovane….e per rimediare alla stupidaggine
molto tempo dopo fai lo stesso errore, inverso….un po' come gli adolescenti che
piu’ sono tenuti a bada dai genitori e piu’ fanno le cretinate quando non sono
sotto sorveglianza. Chi vive una vita normale e fa le esperienze normali quando
e’ ora, non ha bisogno di estremismi.
3) Le celebrità non
sono esempi che si attagliano alla gente che fa una vita normale, con reddito
normale etc.e a 50 anni pensa magari a quando potrà smettere di lavorare altro
che fare figli. Nei commenti ho trovato diversi grani di saggezza spicciola e
si’, concordo sul fatto che l’ articolo e’ costruito a sostegno di una idea
personale sull’ argomento.Benissimo, ma allora lo si centri su una propria
esperienza positiva non su una serie di supposizioni. Qualcuno ha commentato
che la vivacità non e’ legata per forza all’ eta’ e sono
d’ accordo; altri
osservano che se si vuole una relazione a lungo termine o per la vita, le forti
differenze di eta’ non aiutano (con le debite eccezioni).
Per me, la
situazione ideale e’ di due coetanei o quasi, con uno scarto di pochi anni di
differenza. C’e’ piu’ terreno comune, ricordi, cultura comune con una persona
che appartiene alla tua generazione e in genere, piu’ sono i punti di contato,
piu’ aumentano le possibilita’ di successo. Questa e’ la mia opinione, non e’
la sacra bibbia e quindi non ho titolato: ” perche’ e’ meglio stare con un
coetaneo”.
L'ultimo commento lo condivido, sia per la sostanza che per la pacatezza.
Nessun commento:
Posta un commento