Così si è preso un ovulo della figlia, fecondato con il seme del marito e lo si è impiantato nella futura nonna.
E' andato tutto bene, la nipotina è nata e sta bene. La figlia felice di essere diventata madre e dell'aiuto prestatole dalla sua, la nonna felice per la figlia e della sua nuova nipote.
Tutto bene dunque?
Non proprio, perché in molti hanno obiettato sul perché certi genitori non si rassegnano alla loro impossibilità ad avere figli e ricorrono a questi interventi (utero in affitto), piuttosto che ricorrere ad un'adozione, realizzando così il loro desiderio di genitorialità e compiendo anche un atto di generosità nei confronti di bambini sfortunati, senza una famiglia.
Il tema è complesso e "spacca", sia per una questione di credo religioso, sia per una diversa visione della vita , dove concetti come generosità , altruismo, libertà s 'intersecano. A questi poi si aggiungono le polemiche sulla complessità delle adozioni, e gli scandali a queste collegati.
Io sono d'accordo in genere con coloro che dicono come in certe situazioni bisogna starci per valutare meglio... Sicuramente l'adozione è un bellissimo gesto, di grande amore e generosità. E credo che i controlli effettuati dai nostri Tribunali siano eccessivi. Dai test che sento, secondo me sarebbero pochi i genitori naturali che passerebbero esami siffatti, ottenendo l'autorizzazione a procreare ! Per me, una volta che hai di fronte due persone per bene e hai monitorato in maniera decente il loro sincero desiderio di essere genitori, poi si dovrebbe "rischiare".
Uno, perché anche in natura poi i genitori ideali chi ce l'ha? Due, perché è comunque una chance migliore del restare in orfanatrofio.
Però i gesti belli non s'impongono. Si devono sentire, devono partire da noi.
Riporto di seguito l'articolo di cronaca tratto dal Corriere On Line e poi alcuni commenti, tra i più pacati. Gli altri, per costume, tendo a scartarli. Il gusto italico per i guelfi e ghibellini non mi appassiona (dopo 20 anni di Berlusconi sì, Berlusconi no poi....).
Buona Lettura
La nonna-mamma che
presta l'utero alla figlia
Illinois, Cindy
Reutzel, 53 anni, partorisce la sua nipotina
LA NONNA - MAMMA |
SOGNO - Le foto
pubblicate dai media americani sono la testimonianza di un piccolo miracolo:
Cindy Reutzel tiene tra le sue braccia la nipote che lei stessa ha partorito. È
anche una storia d’amore, quella tra una madre e sua figlia. Con la gravidanza,
Cindy ha infatti esaudito il sogno più grande della figlia: avere una famiglia.
Un sogno, però, assolutamente impossibile da realizzare per la 29enne. Emily
non poteva più avere figli; un paio d’anni fa, la ragazza fu sottoposta a un
intervento di isterectomia radicale.
CANCRO - Emily si
era recata col marito Mike dal medico dopo aver scoperto di essere incinta. La
gioia era grande. La coppia desiderava un figlio da anni. Poi la terribile
notizia: «dopo un primo esame il dottore è arrivato nella stanza scuotendo la
testa», ricorda la giovane in un’intervista. La diagnosi: tumore alla cervice
uterina. «Non riesco nemmeno a descrivere quello che mi è passato per la testa
in quel momento: scoprire di avere il cancro e di non aver più nessuna chance
di portare a termine una gravidanza». Emily deve scegliere tra operarsi o
tenere il bambino. Decide per l’aborto e inizia la sua lotta contro il cancro,
per la sopravvivenza. Si sottopone all’asportazione dell’utero, rinunciando
così alla possibilità di avere figli naturali.
OPZIONE - Anche per
la madre Cindy Reutzel quella diagnosi è stata uno choc: «Mi ha spezzato il
cuore». La svolta arriva nove mesi fa: Cindy propone di essere lei a sostenere
la gravidanza di un figlio al posto di Emily. A 53 anni. La figlia è scettica,
sebbene quella offerta sia estremamente generosa: «Io e mio marito non eravamo
sicuri che ce la potesse fare fisicamente. All’inizio non l’abbiamo presa in
considerazione, non ci sembrava realistica una cosa del genere». Col passare
del tempo le due donne hanno però iniziato a valutare l’opzione, seriamente. E
infine sono giunte ad una decisone: «perché non provarci». In fin dei conti, i
medici erano riusciti a salvare un paio di ovuli di Emily durante il
trattamento contro il cancro. Dopo un check-up psicologico e una cura ormonale,
nell’utero di Cindy è stato dunque impiantato un ovulo di Emily fecondato con
lo sperma di Mike che, nove mesi dopo, in un ospedale di Chicago, ha preso il
nome di Elle.
RUOLO - «È la
continuazione di quello che mia madre ha sempre fatto per me», ha raccontato la
29enne all’Associated Press, «cioè, assicurarsi che io potessi vivere la
migliore vita possibile». All’inizio, aggiunge la ragazza, ci preoccupavamo
delle reazioni degli altri. Ciononostante, «la maggior parte delle persone ha
accettato questa nostra scelta». Nonostante la gravidanza e la nascita di Elle,
Cindy Reutzel si dice consapevole del suo ruolo: ero nonna già prima e lo sarò
anche ora, dopo la nascita. Cindy, in realtà, non è la prima «nonna in
affitto». Lo scorso agosto, Linda Sirois, 49 anni, dello stato del Maine, ha
dato alla luce suo nipote Madden. La figlia 25enne Angel Hebert aveva problemi
di cuore e i medici le sconsigliarono di portare avanti una gravidanza.
Tuttavia, la giovane donna e il 29enne marito Brian desideravano più che mai
avere un figlio.
E questi i commenti
se tutto ciò è
meraviglioso
09.09|16:55
ce lo dirà tra 20
anni la bambina...sì perché il nostro egoismo umano ci porta a definire la
madre-nonna una eroina, la figlia-madre una donna nuovamente felice e tutto ciò
è anche comprensibile...ma siamo proprio sicuri al 100% che questa bambina non
subirà alcuno sbalzo psicologico nella confusione di una crescita dove non sarà
in grado di capire bene che tipo di genesi ha vissuto? Boh a volte mi sembra
che tutte queste furbate della genetica siano fatte per accontentare i desideri
di adulti purtroppo incapaci di accettare il proprio destino senza pensare a
quanto ciò possa influire sul destino della creatura in grembo. Io non voglio
giudicare in merito perchè la natura mi ha dato due bellissime gemelle e se
giudicassi non rispetterei il dolore di persone che non hanno avuto la mia stessa
fortuna; pongo solo un elemento di discussione nel verificare il fatto che ogni
volta che leggo notizie relative a questi ed argomenti simili (come figli avuto
da madri ultracinquantenni, figli adottati da coppie gay, etc etc) mi sembra
che non si dia mai la giusta considerazione ed attenzione a quanto queste
situazioni poco ortodosse possano influire sulla crescita dei bimbi cosa che
secondo me dovrebbe invece essere la tematica principale di cui discutere
Un tema troppo complesso per sparare sentenze
09.09|18:54
Prima di dire che questa scelta é assurda bisogna rendere
l'adozione facile e accessibile. Bisogna avere tanti soldi per andare
all'estero perché in Italia l'offerta é scarsa e per pochi ... diciamo
fortunati...
La propria vita viene
invasa da controlli medici e psicologici e si finisce nelle mani di
associazioni senza scrupolo che lucrano sulla sofferenza altrui.. se non si ha
fortuna, un vero calvario. Almeno in Italia...
Non dovrebbero
esistere istituti dove tenere i bambini orfani o con genitori non all'altezza
di crescerli, dovrebbero essere subito affidati a famiglie...
Eppure molti istituti
non cedono i bambini per ottenere sovvenzioni.. di questo non scrive e non si
indigna nessuno..
Non si può capire la
scelta di un altro individuo se non si passano le stesse tribolazioni, magari
un giorno potrebbe capitare proprio a chi critica tanto di fare scelte
opinabili e del tutto personali.
Sempre meno doni del cielo, sempre più IO VOLLI
FORTISSIMAMENTE VOLLI!
09.09|20:35
Non trovo nulla di tenero e normale in questa storia e non
riesco a pensare che questa prassi debba diventare la normalità. Capisco il
desiderio della giovane donna di sopravvivere e di accettare l'intervento, ma
questa esigenza di avere un proprio figlio genetico a tutti costi non nasce da
un amore genuino ed altruista, ma da un volere qualcosa che appartiene
esclusivamente a sé stessi. Non importa come ottenerlo, lo voglio, si fa. Poche
storie se si va contro natura e si usano mezzi impensabili. I figli prima che
dall'utero nascono dal cuore, se non si può averli per problemi fisici bisogna
accettarlo ed essere disposti ad adottare. Sempre meno doni del cielo e sempre
più un qualcosa oggetto che si pretende, quando nulla è dovuto. Ahinoi!
Bravo Stefano! Complimenti per il buon senso e l'equilibrio delle tue considerazioni. Condivido tutto. UNCLE
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