Quando le intercettazioni facevano strame del diritto alla riservatezza dei cittadini, ma la cosa non aveva toccato l'alto palazzo del Quirinale, il tentativo di regolarle, di tutelare il segreto istruttorio, sia per le indagini che per il diritto dell'indagato di non essere sbattuto in prima pagina e marchiato per sempre. ci fu una sorta di sommossa del popolo "illuminato". Al seguito dei giornaloni come Repubblica, i girotondini, il popolo viola, partorirono slogan dementi come "intercettateci tutti" , e "no alla legge bavaglio".
In realtà la proposta di allora comportava l'inasprimento delle sanzioni pecuniarie GIA' ESISTENTI, nei confronti di editore , direttore e giornalista che violavano le NORME a tutela dei diritti sopra descritti.
La libertà di stampa è un diritto costituzionale. Quello alla riservatezza lo è altrettanto. Quale vale di più ? Il popolo social-comunista dirà ad alta voce il primo, in realtà anche per una costituzione poco liberale come la nostra è il secondo. Non è un'opinione, è la lettera della Carta. Gli articoli 13, 14, 15 sono appunto dedicati ai diritti della PERSONA, e quindi alla libertà personale, della propria dimora, della corrispondenza, delle comunicazioni...e sono definiti INVIOLABILI.
L'articolo 21 prevede e tutela sia la libertà di stampa che di espressione, ma non li definisce "inviolabili".
Cambia. Dovrebbe almeno.
Comunque, siccome al tempo i diritti violati erano quelli di Berlusconi, si parlò subito di leggi ad personam, di liberticidio della stampa, di ostacoli all'operato della giustizia...ste cazzate che ci hanno perseguitato per 18 anni (caro Berlusconi, che alibi che sei stato per le peggiori nefandezze !! ) .
Adesso che il Caimano non c'è più, è diventato più difficile manifestare la propria deriva faziosa.
E così vediamo la querelle sul Colle, con Bersaniani pro Napolitano e i manettari del Fatto e dell'IDV contro, la spaccatura in Magistratura Democratica, con l'attacco a Ingroia....
Non sono cose nuove, prima di Berlusconi la Sinistra manifestava la sua faziosità con l'America. Se erano gli Stati Uniti coinvolti in qualcosa , le manifestazioni, le contestazioni davanti all'Ambasciata a via Veneto, gli slogan più cruenti erano assicurati. Viceversa, verso paesi autenticamente anti democratici, dove i diritti umani venivano violati per sistema, c'era la pratica dei "distinguo", degli "errori che però...". Unica eccezione in questa ipocrisia, i soliti radicali, però troppo pochi per riscattare una viltà diffusa.
Il giochino oggi si ripete con la vicenda Sallusti . L'odioso e odiato direttore de IL GIORNALE, testata appartenente alla famiglia Berlusconi (figuriamoci !!!), è stato condannato a 14 mesi di carcere per l'omessa sorveglianza su un articolo ritenuto diffamatorio. Sulla questione hanno scritto tanto e in tanti, compreso il Camerlengo ( http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/09/ho-sognato-travaglio-condannato-14-mesi.html
http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/09/sallusti-vado-in-galera-ma-la-procura.html )
Il problema che è stato posto, anche dai nemici giornalisti di Sallusti, Travaglio e i "repubblichini" , è che non può essere previsto il carcere per il reato in questione. Anzi , lo stesso dovrebbe essere depenalizzato e lasciare la questione del danno all'onore e alla reputazione delle persone alla competenza del giudice civile.
Pare che così sia altrove, in Occidente. Se si facesse un referendum, magari quelli di sinistra potrebbero pure essere d'accordo ma DOPO che Sallusti abbia fatto la galera, perché la cosa gli dà troppo gusto.
Per carità, non che non li capisca. Anche a me piacerebbe, di PANCIA, che se la facessero, per lo stesso reato, persone come Santoro e Travaglio (un lettore commentò :" Un sogno alla volta, prego. Io sogno Berlusconi in galera da molto più tempo di te!" un FENOMENO, una ironia fulminante e divertente ! e lo dico sul serio, ancora rido rileggendo) Ma, come ho pure scritto, la pancia va tenuta a BADA e bisognerebbe far funzionare la ragione.
E sono d'accordo che la prigione in questo caso è TROPPO, a prescindere da chi ci deve andare.
Per sistemare la cosa, cui prima provvedeva il buon senso dei Giudici (cosa sulla quale, da qualche decennio, meglio non fare troppo affidamento ) il Parlamento sta facendo le corse per varare una legge, che , mai come in questo caso, sarà ad Personam. NON perché fatta per il solo Sallusti, ma perché se non ci fosse stato il caso eclatante non sarebbe stata presa in considerazione. E questa è una cosa molto italica...
Il guaio è che la fretta non è mai buona consigliera, e le proposte che si leggono sono peggiori del problema che si vuole risolvere : tutelare la libertà di stampa prevedendo delle sanzioni ragionevoli per gli eccessi , quali appunto i casi di diffamazione. Viene sì eliminato il carcere, ma notevolmente inasprite le pene pecuniarie, e questo in una materia dove la discrezionalità è AMPLISSIMA. Oltretutto, da diverso tempo, non sono più solo i politici ad avere in grande antipatia i giornalisti, ma si sono aggiunti i giudici, sovente criticati anche aspramente. Per gente come Sallusti, Belpietro ma anche altri meno agguerriti che pure si sono però espressi contro il giustizialismo, il manettarismo di certe procure ecc. ecc. non è una buona cosa finire sotto il giudizio di magistrati poco sereni nei loro confronti. E infatti, chi sta per andare in carcere per un reato per il quale la prigione finora non è stata in Italia quasi mai comminata ? SALLUSTI.
La Federazione Nazionale della Stampa si rende conto del pericolo e lo denuncia, ma la battaglia è in salita perché il popolo NON si mobilita. Sul ceppo non c'è la testa di un "amico" e la legge "Liberticida" (questa veramente promette di esserlo)di per sè non scuote le anime. Il bavaglio stavolta non è invocato da Berlusconi...e l'urgenza di questa legge perché ? Per evitare il carcere a Sallusti ? Suvvia....
In chiusura, riporto poche righe scritte da Facci sulla vicenda :
"E ora, ora, chi
scenderà in piazza? Chi organizzerà manifestazioni giustamente indignate e
trasversali, ora che la porcata che stanno preparando ha il nome
imprescindibile di «salva Sallusti»? Sotto l’ombrello di una norma che doveva
semplicemente evitare il carcere a un giornalista - come nel resto d’Europa -
destra e sinistra stanno confusamente preparando una serie di norme disgraziate
e liberticide che varrebbero dieci, cento, mille leggi anti-intercettazioni o
anti-blog o anti-quello-che-volete, ma che in passato fecero scendere in piazza
quelli che in genere scendono in piazza.
Cioè: ma li avete letti gli emendamenti, le bozze di legge?
Vannino Chiti (Pd) e Maurizio Gasparri (Pdl) hanno proposto «almeno» 5mila euro
di multa più «almeno» 50mila euro di riparazione (poi ridotte a 30mila) più un
risarcimento da stabilire via via. Filippo Berselli (Pdl) e Silvia Della Monica
(Pd) vogliono che la multa possa arrivare a 100mila euro. Antonino Caruso (Pdl)
ha proposto che in caso di mancata o incompleta pubblicazione della rettifica
ci sia una sanzione da 25mila a 250mila euro. Il gruppetto Li
Gotti-Pardi-Belisario-Bugnano (tutti dell’Idv) ha proposto che le dichiarazioni
e le rettifiche siano pubblicate sui giornali o altrove non una volta, ma per
sette giorni consecutivi."
Riporto solo un commento all'intervento di FACCI, che la dice lunga su chi ci è concittadino in questo Bel Paese :
"Gli articoletti scritti da questo pseudo-giornalista di nome
facci non servono a difendere il ministro della propaganda del regime il signor
nosferatu sallusti, ma servono a preparare la futura difesa di facci che spero
venga incarcerato al più presto perchè si stà dimosrando persino più incapace e
pericoloso dei suoi predeccessori...consiglio a facci di mettere delle sbarre
nelle finestre di casa sua, per iniziare ad abituarsi|!
Bella gente non trovate ?
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