venerdì 19 ottobre 2012

"LA MIA VERITA'" BERLUSCONI DESCRIVE LE SERATE DI ARCORE.



Alla fine anche lui ha detto la sua davanti al Tribunale dando la sua versione sulle feste di Arcore, su Ruby, la vicenda della telefonata alla Questura perché era la nipote di Mubarak, perché così in buona fede credeva.
Certo, dava soldi a queste ragazze, Ruby compresa, per aiutarle. In fondo è ricco, del suo denaro fa quello che vuole, e certo , da quello che si sa, non si limita ad aiutare giovani e belle figliole : sono molte le iniziative benefiche che vedono attore il Cavaliere.
E' credibile quanto riporta ? Che queste feste fossero così tranquille e in fondo innocenti ? Francamente è difficile crederlo dal tenore delle intercettazioni finite a paginate sui giornali ai tempi.
Sicuramente molte testi hanno mentito, chi raccontando di aver visto Rnby andare a letto con l'ex premier (in realtà si è scoperto che il giorno del "fattaccio" il teste, Michelle Conceicao, si trovava a fare shopping a Milano e NON ad Arcore, facendo infuriare la Boccassini 
http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/06/tutte-le-bugie-del-bunga-bungaanche-la.htmlhttp://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/06/ruby-violento-berlusconi-finalmente-lo.html),
 chi (Ambra Battilana) spacciandosi per vergine ingenua, turbatissima delle scene hot viste nella serata, per poi rivelarsi alle inevitabili indagini dei cronisti per una che non ancora maggiorenne si era fatta mantenere da un ricco e anziano signore per diversi anni, poi denunciandolo ma non presentandosi mai al processo (lui prosciolto, ovviamente). Altre talmente disgustate da richiamare per ringraziare chi le aveva invitate (Emilio Fede, nella circostanza) per la "magnifica serata".
Insomma , di bugie non ne sono mancate in questo processo e Berlusconi probabilmente avrà detto le sue.
Il problema è un altro....il confondere la condotta privata con quella pubblica, attribuire all'etica perbenista una valenza politica e ora anche giudiziaria. Caso che si è proposto anche in Francia con Strauss Kahn che però ha affrontato con la schiena più dritta i suoi processi. Ovviamente si è detto innocente per le accuse di stupro, ed in entrambi i procedimenti che lo hanno coinvolto è stato prosciolto. Poi lo hanno accusato di fare parte dell'organizzazione di un giro di prostituzione di alto bordo. Lui ha replicato al Giudice che lo interrogava che era vero che lui frequentava certe serate, dove la gente - comprese persone irreprensibili e insospettabili di giorno, dell'alta società - si vestiva in modo assolutamente improprio al di fuori di QUEL contesto, e dove l'incontro con belle donne poteva concludersi a letto. Ma, ricordava il famoso imputato, si trattava di incontri tra adulti consenzienti, e rivendicava il suo diritto ad essere, nel suo tempo privato, un libertino, se questo era il suo desiderio. Non è un reato. Lo assolveranno anche in quel processo, i pronostici sono certi di questo.
Berlusconi sarà malato per le donne giovani e belle. Malattia MOLTO  diffusa, che lui può permettersi di assecondare essendo molto ricco. Si può disapprovare ( a me non me ne frega nulla devo dire), ma perseguitarlo per questo, no.
I reati che gli hanno contestato sono quelli di sfruttamento della prostituzione minorile , perché Ruby era minorenne. Devono provare che ci sia stato un rapporto sessuale tra i due (e al momento l'unica che ha detto di averlo VISTO, la Conceicao, si sa per CERTO che  ha mentito ) e che lui fosse consapevole che quella avvenente e spregiudicata minorenne (17enni e sei mesi...) non avesse i 24 anni che dichiarava. Certo , a vederla,  l'errore direi che è assolutamente scusabile. E questa esteriorità ha valenza giuridica.
Quindi , di questa imputazione  francamente sono pronto a scommettere che sarà assolto.
Sulla questione delle pressione esercitate in Questura per far rilasciare Ruby affidandola alla Minetti, anche qui, l'ufficiale di Polizia interrogata sul punto (Giorgia Iafrate)  ha negato di aver subito intimidazioni o cose simili in merito.
Magari si è raccomandato...trattandosi del Premier questa poteva essere vissuta come concussione ? Vabbé, mi suona male però queste sono notizie raffazzonate, lette sui giornali. Io magari do peso ad una dichiarazione x e un altro alla lamentela del Giudice dei Minori che, interpellato quella notte, dice di aver dato istruzioni diverse da quelle che poi sono state eseguite...
Vedremo.
Quello di cui sono certo è che se per un processo del genere , reati assolutamente MINORI, sono stati scomodati gli assi della procura milanese, Boccassini in testa, qualcosa di marcio c'è.
E non da parte dell'imputato.
Come scrissi una volta, il processo del Bunga Bunga è la pistola fumante della persecuzione giudiziaria della procura milanese contro Silvio Berlusconi.
Ecco la notizia di cronaca riportata sul Corriere On Line


Processo Ruby, Berlusconi in aula
«Mai scene di natura sessuale a casa mia»







MILANO - «Posso escludere con assoluta tranquillità, che si siano mai svolte scene di natura sessuale a casa mia». È quanto ha affermato Silvio Berlusconi al processo Ruby, in cui è imputato per concussione e prostituzione minorile. Venerdì mattina l'ex premier, nell'aula al primo piano del tribunale, ha parlato delle cene nella sua casa di Arcore «di cui si è molto favoleggiato - ha detto - con una intrusione nella vita di cittadino privato che non ha precedenti». Durante le feste si mangiava tutti assieme nella sala da pranzo, accompagnati da Mariano Apicella e da altri cantanti professionisti. Poi c'erano «spettacoli in costume che non avevano alcunché di volgare» e «nella discoteca, che è stata dei miei figli, si ballava e avveniva ciò che si vede in ogni locale pubblico - ha proseguito - anche se io non ho mai ballato per un vecchio fioretto fatto in gioventù».
                     
L'INCONTRO CON KARIMA - L'ex presidente del consiglio ha ricostruito il primo incontro con Karima El Mahroug, detta Ruby Rubacuori, raccontando che in una cena ad Arcore «attirò l'attenzione dicendo di essere egiziana, figlia di una cantante egiziana appartenente ad una facoltosa famiglia imparentata con Mubarak». Ha inoltre ricordato che la ragazza si presentò dicendo di «non essere minorenne, ma di avere 24 anni» e di essere stata buttata fuori di casa dal padre «perché lei voleva convertirsi alla religione cattolica». Rapporti intimi con Ruby? «Mai avuti, le avevo solo concesso tramite il mio amministratore un prestito perché lei mi aveva detto di poter diventare socia di un centro estetico». 

L'INCIDENTE DIPLOMATICO - Berlusconi ha detto di aver voluto evitare «un incidente diplomatico», essendo convinto che Ruby fosse parente del presidente egiziano Hosni Mubarak. E la sera della telefonata in questura, Berlusconi ricorda che si trovava a Parigi. Ricevette la chiamata di Miram Loddo, che lo avvisava di quanto era successo. L'allora premier ha ammesso di aver telefonato nella sede di via Fatebenefratelli nella notte tra il 27 e il 28 maggio 2010, ma soltanto per «chiedere informazioni» su Ruby e non per abusare della sua funzione di presidente del Consiglio inducendo i funzionari a rilasciare la ragazza, fermata per un furto. «Mi sono limitato a chiedere informazioni», ha detto, nella convinzione che fosse parente dell'ex presidente egiziano.

L'AFFIDAMENTO ALLA MINETTI - «Non ho mai chiesto che la ragazza fosse affidata a Nicole Minetti». L'ex premier ha ricordato di aver chiesto alla consigliera regionale di recarsi in Questura a Milano la notte tra il 27 e il 28 maggio 2010, dopo il fermo della ragazza, «solo perché mi era stato detto che vi era un problema di identificazione». 

LA «DOPPIA» IDENTITA' - Berlusconi, per smontare la tesi dell'accusa, ha anche ricordato che «ipotizzare che io volessi mantenere il segreto sullo svolgimento di quelle serate ad Arcore è risibile. Sui giornali si era già letto tutto sulle mie serate di Roma e di Villa Certosa». Qualche mese dopo, la telefonata in questura: «Mi chiamò Nicole Minetti - continua - e mi raccontò che Ruby era stata identificata, che non era egiziana ma era marocchina e che era minorenne. La notizia mi lasciò di stucco e mi resi conto di una sua seconda e falsa identità. Da quel momento ritenni di non dovermi più interessare di lei». E soltanto più tardi, «dietro molte insistenze della giovane marocchina» il suo «tesoriere», il ragionier Pinelli, «diede alcune migliaia di euro a Ruby».

«ACCANIMENTO DEI GIUDICI» - «Questo processo è stata una mostruosa operazione di diffamazione per me e le mie amiche», ha dichiarato Berlusconi. «Nessuna delle mie ospiti, per quanto a mia conoscenza, poteva essere qualificata come una escort». E leggendo una memoria scritta in sede dichiarazioni spontanee ha aggiunto: «Leggo che mi avete già condannato, spero però, che non sia così perché sarebbe una barbarie e significherebbe che l'Italia non è una democrazia».

1 commento:

  1. AD ORVIETO(PG) fanno ogni anno il concorso di chi dice la bugia (barzelletta) più grande fino al punto di far credere e credere chi la dice che è le verità.!!!

    Ora ho capito perche fecero una eccezione agli invitati di tutto il mondo.

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